Mimmo De Laurentis
Mimmo De Laurentis
Politica

PD, dubbi sulla legittimità della delibera d'incremento Tasi

Il Comune avrebbe apportato modifiche oltre il tempo massimo

Dubbi e perplessità vengono sollevate dal Partito Democratico, nella persona del capogruppo consigliare Domenico De Laurentis, sulla legittimità della delibera d'incremento Tasi. In particolare il Comune avrebbe deliberato ancora in materia oltre la data prevista dalla legge.

Scrive il De Laurentis: «In data 16/10/2014 è scaduto il termine per il versamento della 1° Rata Tasi e la maggioranza dei cittadini tranesi ha provveduto ad effettuare il pagamento, pur tra le mille difficoltà economiche e, anche, tra le perplessità per l'effettiva scadenza e le modalità di calcolo, alimentate da un manifesto di difficile interpretazione. A questo, purtroppo, va aggiunto che il Consiglio Comunale, con Delibera n. 67 del 08/10/2014, pubblicata nell'Albo Pretorio del Comune solo dal 24/10/2014, ha modificato ed incrementato le tipologie di immobili soggetti alla tassazione. In particolare, la seconda Delibera ha esteso la Tasi ai Fabbricati Rurali ad uso Strumentale all'1 per mille, ed ai Fabbricati costruiti e destinati dall'impresa costruttrice alla vendita, e non in ogni caso in locazione, al 2,5 per mille, determinando un incremento del gettito stimato di 634.450,01 euro (ovvero da 1.941.737,00 euro a 2.576.187,01 euro)».

«Tuttavia - prosegue - il 10.09.2014 era l'ultima data entro cui i Comuni avrebbero dovuto trasmettere la propria manifestazione di volontà definitiva dell'Ente in materia di Tasi. Del resto i contribuenti non sono stati informati prima della scadenza del 16/10/2014 delle modifiche Tasi apportate nella delibera dell'08/10/2014. Alla luce di tutto ciò la Delibera n. 67 dell'8/10/2014 potrebbe essere illegittima con la conseguenza che sarebbero quindi inapplicabili le modifiche apportate alle aliquote Tasi già deliberate il 31/07/2014. Tale eventualità potrebbe creare un notevole contenzioso, che vedrebbe soccombente il Comune di Trani, producendo oltre al mancato introito "stimato" anche un danno per le spese giudiziarie».

Conclude: «Per chiarire tale vicenda ho rivolto un'interrogazione al Sindaco, all'Assessore alle Finanze, al Segretario Generale, al Dirigente III° Ripartizione, nonché al Collegio dei Revisori dei Conti, chiedendo comunque, in via cautelativa, di non impegnare la somma corrispondente all'incremento stimato del gettito Tasi, almeno finché non venga chiarita la legittimità della suddetta delibera».
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