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Il primato di Trani? La tassa sui rifiuti più alta della Puglia

Come anticipato, ritirato il provvedimento sui comitati cittadini

La tabella ed il commento all'interno di un servizio di un'emittente privata è impietoso quanto odioso per noi tranesi: Trani è il capoluogo di provincia della Puglia in cui si paga la tassa Tari, quella per i rifiuti, più alta. Più di Andria e Barletta, i co–capoluoghi, esattamente il doppio di Lecce, capoluogo dell'affollatissimo, d'estate, Salento, ultimo nella graduatoria. Il numero delle quasi 5 "piotte", come direbbero a Roma, cioè cinque banconote da 100, rateizzate o da pagare in un colpo solo, stride con tutto quello che a Trani, negli ultimi anni, mesi, settimane, è stato associato alla sfera dei rifiuti.

Cominciando dalla considerazione che negli anni precedenti siamo stati la pattumiera di Puglia e che con tutti i soldi che avremmo potuto guadagnare, e non abbiamo guadagnato, il settore in questione e la città avrebbero potuto campare di rendita. Questa è la città in cui a partire dal sabato per finire alla domenica sera, periodi estivi di festa compresa, tipo Festa Patronale e maggior flusso turistico, i bidoni della spazzatura esplodono letteralmente. Questa è la città in cui ci sono inchieste su Amiu e l'amministrazione politica si è costituita parte civile contro il dirigente Guadagnuolo, poi dalla stessa amministrazione regolarmente confermato e lasciato al suo posto.

Questa è la città che snobba la raccolta differenziata (e qui la responsabilità del costo della tassa è da dividere tra incapacità di chi governa che non crea incentivi e chi la abita che se ne infischia). Questa è la città che presenta tombini completamente occlusi, strade sporche, con grasso e incrostazioni di sporco cui provvede solo qualche provvidenziale acquazzone. Questa è la città in cui i camion raccolgono la spazzatura in orari di punta in cui la gente va al lavoro o accompagna i figlia a scuola, creando ingorghi e caos. E alla fine di tutto, ci ritroviamo pure la tassa Tari più alta di Puglia. Una cifra che sfiora i 500 euro che rappresenta un vero sberleffo ai cittadini ed al loro portafoglio. Altro che dehors e consulta dei giovani, acque reflue e parco Polonia che esaltano alcuni consiglieri di maggioranza. Qui c'è da piangere e rivedere, da zero, oltre che tanti aspetti della gestione della cosa pubblica, soprattutto quello dell'intero governo del settore rifiuti.

P.s.: a proposito di notizie: il provvedimento sulla "istituzionalizzazione" dei Comitati cittadini è stato, come dal sottoscritto preannunciato, impietosamente ritirato. E poi si presentano con le smentite e con l'invito a cambiare fonti e informatori. Meno male che come da prof reputo sommi giudici del mio lavoro unicamente gli studenti, così da giornalista reputo unici interlocutori nel giudizio della professionalità, i lettori. Non certo qualche politico risentito dalle verità che con impegno e duro lavoro, raccolgo e offro al pubblico quotidianamente, insieme a Martina Tortosa, Alessandra Vacca ed Antonio Quinto, miei compagni di viaggio in questa stimolante esperienza di lavoro giornalistico.
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