
Cronaca
Inchiesta Sistema Trani bis, scarcerato Sergio de Feudis
L'impiegato comunale era agli arresti dall'8 giugno scorso
Trani - giovedì 6 ottobre 2016
18.28
E' tornato in libertà, dopo quattro mesi, Sergio De Feudis, il dipendente dell'ufficio Ragioneria del Comune arrestato nell'ambito dell'inchiesta sul Sistema Trani bis. Lo ha deciso il gip del Tribunale di Trani, Francesco Messina, sulla base di cessate esigenze cautelari. Alla base di tutto - come si legge nel provvedimento dello stesso gip - la "sua richiesta irrevocabile di collocamento in aspettativa" e il fatto che "le ultime decisioni dell'amministrazione tranese, datate 16 settembre 2016, relative al servizio economico-finanziario, portano a una diversificazione del sistema organizzativo e lavorativo rispetto a quello in cui ha operato il De Feudis".
De Feudis era finito in carcere l'8 giugno scorso. Ma avevano ottenuto i domiciliari una ventina di giorni dopo dal Tribunale del Riesame di Bari dopo che lo stesso gip, all'esito dell'interrogatorio di garanzia avvenuto il 12 giugno, aveva respinto la richiesta di attenuazione della misura cautelare dal carcere ai domiciliari.
De Feudis risponde di associazione a delinquere, peculato, turbata libertà degli incanti, falsi (commessi anche in documenti informatici) e truffa. In particolare, avrebbe manomesso e alterato gli impegni di spesa in favore di cooperative che svolgevano servizi per il Comune. Con lui, nello stesso filone, risultano indagati anche l'ex dirigente della Polizia municipale (e per un periodo dirigente delle Finanze) Antonio Modugno e un funzionario ancora in servizio a Palazzo di città di Trani (ex responsabile ai Contratti e Appalti), Edoardo Savoiardo, che avrebbero fatto parte dell'associazione a delinquere. Il gip però non dispose per loro alcuna misura cautelare non sussistendo le esigenze cautelari, così come invece aveva chiesto il pm Michele Ruggiero che coordina l'inchiesta. Quest'ultimo aveva invocato gli arresti in carcere anche per l'ex dirigente delle Finanze, Domenico Guidotti.
Le alterazioni dei conti comunali rappresentano la seconda parte dell'inchiesta "Sistema Trani" che partì dall'appalto sulla vigilanza degli immobili comunali e sfociò nell'arresto (ai domiciliari) del sindaco Luigi Riserbato e di altre cinque persone il 20 dicembre 2014. Ora l'inchiesta è chiusa e sono 19 le persone destinatarie di un avviso di conclusione delle indagini, compresi lo stesso Riserbato che con le sue denunce ha fatto partire gli accertamenti sui conti alterati del Comune e De Feudis.
De Feudis era finito in carcere l'8 giugno scorso. Ma avevano ottenuto i domiciliari una ventina di giorni dopo dal Tribunale del Riesame di Bari dopo che lo stesso gip, all'esito dell'interrogatorio di garanzia avvenuto il 12 giugno, aveva respinto la richiesta di attenuazione della misura cautelare dal carcere ai domiciliari.
De Feudis risponde di associazione a delinquere, peculato, turbata libertà degli incanti, falsi (commessi anche in documenti informatici) e truffa. In particolare, avrebbe manomesso e alterato gli impegni di spesa in favore di cooperative che svolgevano servizi per il Comune. Con lui, nello stesso filone, risultano indagati anche l'ex dirigente della Polizia municipale (e per un periodo dirigente delle Finanze) Antonio Modugno e un funzionario ancora in servizio a Palazzo di città di Trani (ex responsabile ai Contratti e Appalti), Edoardo Savoiardo, che avrebbero fatto parte dell'associazione a delinquere. Il gip però non dispose per loro alcuna misura cautelare non sussistendo le esigenze cautelari, così come invece aveva chiesto il pm Michele Ruggiero che coordina l'inchiesta. Quest'ultimo aveva invocato gli arresti in carcere anche per l'ex dirigente delle Finanze, Domenico Guidotti.
Le alterazioni dei conti comunali rappresentano la seconda parte dell'inchiesta "Sistema Trani" che partì dall'appalto sulla vigilanza degli immobili comunali e sfociò nell'arresto (ai domiciliari) del sindaco Luigi Riserbato e di altre cinque persone il 20 dicembre 2014. Ora l'inchiesta è chiusa e sono 19 le persone destinatarie di un avviso di conclusione delle indagini, compresi lo stesso Riserbato che con le sue denunce ha fatto partire gli accertamenti sui conti alterati del Comune e De Feudis.
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