Politica
La Stp vuol fare la spesa da Amet
Gargiuolo: «Disponibili a rilevare servizi e infrastrutture che l’azienda non vuole più». Il 3 giugno riunione del CdA della società di trasporti per un aumento di capitale
Trani - martedì 28 maggio 2013
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Il 3 giugno nella sede della Stp si svolgerà una delicata riunione per il futuro della società di trasporti provinciale in cui è all'ordine del giorno un sensibile aumento del capitale sociale. «La necessità di aumentare il capitale sociale – spiega il presidente, Roberto Gargiuolo – deriva dall'esigenza di rinnovare il parco mezzi della Stp. Alcuni bus hanno raggiunto i 15 anni di età ed i costi di manutenzione adesso stanno diventando ingenti, con investimenti di oltre 1 milione di euro all'anno. Abbiamo pensato a questo punto di acquistarne di nuovi, almeno 15 nell'arco di un triennio, ma per far questo serve la disponibilità anche economica dei soci».
Se la Provincia di Bari (che detiene il 39% delle quote della Stp) avrebbe manifestato l'intenzione di impegnare quasi 1 milione di euro per l'operazione, il management della società dovrà strappare l'assenso di Amet (socia al 44%), Provincia Bat (socia al 12%) e Comune di Trani (socio al 5%). In particolare è sotto i riflettori la posizione dell'Amet che non avrà certo fondi per sostenere l'iniziativa della Stp. Gargiuolo ne è consapevole ma conta di intavolare una trattativa di ben altro spessore: «Conosciamo le difficoltà economiche di Amet – spiega Gargiuolo – e sappiamo anche che, in tempi non sospetti, il precedente amministratore dell'azienda aveva manifestato l'intenzione di voler abbandonare la gestione del servizio del trasporto pubblico, voce in rosso del bilancio Amet, così come quella Darsena. Se l'azienda elettrica tranese non ha risorse per coprire l'aumento di capitale della Stp potrebbe mettere sul piatto tutti quei servizi ritenuti improduttivi, con mezzi e relative infrastrutture».
Tradotto in parole spicciole, la Stp sarebbe pronta a rilevare dall'Amet la gestione del trasporto cittadino (acquisendo anche mezzi e personale), la gestione della Darsena e persino quella dei parcheggi. «Siamo interessati a tutto – spiega Gargiuolo – compresa la gestione del parcheggio della stazione. Sarebbe un'operazione conveniente per tutti». Cosa ne penseranno gli altri soci, però? Questione di giorni e sapremo.
Se la Provincia di Bari (che detiene il 39% delle quote della Stp) avrebbe manifestato l'intenzione di impegnare quasi 1 milione di euro per l'operazione, il management della società dovrà strappare l'assenso di Amet (socia al 44%), Provincia Bat (socia al 12%) e Comune di Trani (socio al 5%). In particolare è sotto i riflettori la posizione dell'Amet che non avrà certo fondi per sostenere l'iniziativa della Stp. Gargiuolo ne è consapevole ma conta di intavolare una trattativa di ben altro spessore: «Conosciamo le difficoltà economiche di Amet – spiega Gargiuolo – e sappiamo anche che, in tempi non sospetti, il precedente amministratore dell'azienda aveva manifestato l'intenzione di voler abbandonare la gestione del servizio del trasporto pubblico, voce in rosso del bilancio Amet, così come quella Darsena. Se l'azienda elettrica tranese non ha risorse per coprire l'aumento di capitale della Stp potrebbe mettere sul piatto tutti quei servizi ritenuti improduttivi, con mezzi e relative infrastrutture».
Tradotto in parole spicciole, la Stp sarebbe pronta a rilevare dall'Amet la gestione del trasporto cittadino (acquisendo anche mezzi e personale), la gestione della Darsena e persino quella dei parcheggi. «Siamo interessati a tutto – spiega Gargiuolo – compresa la gestione del parcheggio della stazione. Sarebbe un'operazione conveniente per tutti». Cosa ne penseranno gli altri soci, però? Questione di giorni e sapremo.