
Eventi e cultura
Palazzo Borsellino simbolo della legalità, una cerimonia tra ricordo e stimolo all'impegno
Intitolata la palazzina che appartenne al boss Annacondia
Trani - venerdì 13 dicembre 2013
12.51
Da proprietà della criminalità organizzata a sede della Polizia Giudiziaria, intitolata a Paolo Borsellino. La storia della palazzina al civico 36 di Piazza Mazzini diventa il simbolo della vittoria della legalità e della lotta contro la mafia. E la cerimonia di intitolazione, tenutasi questa mattina, è stata nel segno della cultura della legalità, sentimento da diffondere all'interno delle nuove generazioni, rappresentate dai numerosi studenti delle scuole elementari e medie della città. La cerimonia ha visto la partecipazione di numerose autorità nonché di testimoni diretti della lotta alla mafia come la Sg.ra Assunta Montinari, vedova del capo-scorta del dr. Giovanni Falcone. «Quella di oggi – ha dichiarato in apertura il sindaco, Gigi Riserbato- è una cerimonia non di solennizzazione ma di condivisione. Trani è grata alla Procura della Repubblica per questa giornata». Il Procuratore della Repubblica, Carlo Maria Capristo, si è rivolto innanzitutto ai giovani: «Voi siete il presente e il futuro, voi siete la vera lotta alla mafia. Per Trani è una giornata particolare: la città si riscatta con questa intitolazione di un periodo, a cavallo tra gli anni '90, dominato da tre organizzazioni mafiose, cinque dedite allo spaccio di droga e 32 omicidi organizzati da colui che gestiva quella palazzina». E poi un appello: «La lotta alla mafia deve essere un movimento culturale, si deve vivere onestamente».
Grande commozione per la presenza della signora Montinari, vedova di uno degli agenti di scorta di Giovanni Falcone: a lei è stata tributata una standing ovation. Si è proceduti poi alla premiazione dei migliori elaborati nell'ambito del concorso letterario "legalità", indetto dalla Procura della Repubblica e dalla Città di Trani, riservato alle terze classi delle Scuole Secondarie di primo grado. Gli studenti, affiancati dai responsabili di "Libera, associazione nomi e numeri contro tutte le mafie", hanno trattato il concetto di legalità attraverso le loro esperienze di studio o quanto appreso dai media facendo riferimento a fatti e personaggi che possono considerarsi difensori della legalità. Racconti emozionanti di cui sono state citate alcune parti nel momento della premiazione, cui ha preso parte anche il Sottosegretario di Stato all'Interno, On Giampiero Bocci. Così come hanno colpito al cuore dei presenti le parole di Falcone e Borsellino, recitate dall'attore Fabio Curso Giacobbe. C'è stato spazio anche per la presentazione del libro "Dizionario delle mafie" a cura del prof. Fabio Iadeluca: il volume, realizzato da oltre 70 magistrati, ricostruisce dalle origini tutte le organizzazioni di stampo mafioso operanti sul territorio italiano ed europeo.
Poi il momento clou della giornata quando è stata scoperta la lapide, posta fuori alla palazzina, con il ricordo di Paolo Borsellino. L'inno nazionale e una gigantografia, posta dalla terrazza e raffigurante i due magistrati uccisi dalla mafia, hanno accompagnato l'intitolazione. Di uno stabile che venne confiscato nell'agosto del 1992 insieme ad altri tre beni appartenuti al boss Salvatore Annacondia. La confisca fu confermata nel 1993 dalla Corte d'appello di Bari e resa definitiva dalla Suprema Corte di Cassazione. Nel 2001, la giunta Tarantini dispose l'intitolazione a Paolo Borsellino dell'edificio che, dal 2009, è sede della Polizia giudiziaria della Procura di Trani. Che ha fortemente voluto questa cerimonia, insieme all'amministrazione comunale, come simbolo della lotta alla mafia e del successo della giustizia, come occasioni per ripetere alle future classi dirigente l'importanza di "vivere onestamente".
Grande commozione per la presenza della signora Montinari, vedova di uno degli agenti di scorta di Giovanni Falcone: a lei è stata tributata una standing ovation. Si è proceduti poi alla premiazione dei migliori elaborati nell'ambito del concorso letterario "legalità", indetto dalla Procura della Repubblica e dalla Città di Trani, riservato alle terze classi delle Scuole Secondarie di primo grado. Gli studenti, affiancati dai responsabili di "Libera, associazione nomi e numeri contro tutte le mafie", hanno trattato il concetto di legalità attraverso le loro esperienze di studio o quanto appreso dai media facendo riferimento a fatti e personaggi che possono considerarsi difensori della legalità. Racconti emozionanti di cui sono state citate alcune parti nel momento della premiazione, cui ha preso parte anche il Sottosegretario di Stato all'Interno, On Giampiero Bocci. Così come hanno colpito al cuore dei presenti le parole di Falcone e Borsellino, recitate dall'attore Fabio Curso Giacobbe. C'è stato spazio anche per la presentazione del libro "Dizionario delle mafie" a cura del prof. Fabio Iadeluca: il volume, realizzato da oltre 70 magistrati, ricostruisce dalle origini tutte le organizzazioni di stampo mafioso operanti sul territorio italiano ed europeo.
Poi il momento clou della giornata quando è stata scoperta la lapide, posta fuori alla palazzina, con il ricordo di Paolo Borsellino. L'inno nazionale e una gigantografia, posta dalla terrazza e raffigurante i due magistrati uccisi dalla mafia, hanno accompagnato l'intitolazione. Di uno stabile che venne confiscato nell'agosto del 1992 insieme ad altri tre beni appartenuti al boss Salvatore Annacondia. La confisca fu confermata nel 1993 dalla Corte d'appello di Bari e resa definitiva dalla Suprema Corte di Cassazione. Nel 2001, la giunta Tarantini dispose l'intitolazione a Paolo Borsellino dell'edificio che, dal 2009, è sede della Polizia giudiziaria della Procura di Trani. Che ha fortemente voluto questa cerimonia, insieme all'amministrazione comunale, come simbolo della lotta alla mafia e del successo della giustizia, come occasioni per ripetere alle future classi dirigente l'importanza di "vivere onestamente".