Politica
Parenti all'Elgasud, il sindaco Tarantini non ci sta
«Mio cognato non percepisce stipendi. E non c'è conflitto d'interessi»
Trani - lunedì 5 luglio 2010
«Rispondo volentieri, visto che la richiesta mi viene dal consigliere Ferrante in veste di capogruppo del PD. Sono d'accordo con lui quando dice che queste decisioni vanno prese dopo una attenta analisi della situazione, ma, io ribadisco, che questa richiede una conoscenza delle cose che sicuramente il Consigliere dimostra di non avere. Vero è che bisognerebbe parlare solo quando le cose si conoscono ma il capogruppo del Pd ha, per l'ennesima volta, dimostrato di non curarsi molto di questo concetto basilare.
Ora venendo al punto, bisogna in primo luogo affermare che il Comune di Bari ha deliberato le dismissioni di tutte le partecipazioni indirette. PugliaEnergy attualmente è regolarmente rappresentata dalle tre società, se le aziende Amgas fossero uscite Amet avrebbe già la maggioranza e quindi la operazione sarebbe supervantaggiosa, altro che un pugno di mosche. Le due Amgas in PugliaEnergy non hanno manifestato nessuna volontà di uscita, anzi, rispetto alla delibera di consiglio comunale di Bari, ritengono di dover partecipare all'operazione poiché Elgasud sta producendo ottimi risultati dal punto di vista industriale. Qualora il Comune di Bari dovesse insistere per la dismissione già indicata, le due Amgas hanno espresso la volontà di procedere eventualmente, solo dopo il recupero del totale del capitale investito, salvo che il Comune di Bari, ipotesi improbabile, decida comunque di accettare la perdita.
Il sig. Ghizzota, mio cognato, è stato nominato consigliere di amministrazione di PugliaEnergy nel novembre del 2006 su indicazione di Alfonso Mangione allora presidente di Amet SpA. Assentii a questa nomina solo perché priva di indennità, perché aggratis, incarico senza soldi, è chiaro? Il consigliere Ghizzota, come gli altri consiglieri, non ha mai ricevuto compensi per la carica ricoperta. L'unico a percepire un compenso per la carica ricoperta era il presidente di PugliaEnergy di riferimento Amgas. Tale compenso è stato bloccato in una assemblea dal socio Amet (Lucio Gala) poiché la attività della società (inattiva) non era adeguata al compenso percepito. In tale occasione lo stesso presidente decise di rassegnare contestualmente alla proposta approvata in assemblea, le proprie dimissioni.
Relativamente all'ipotesi di conflitto di interessi sollevata nei miei confronti dal capogruppo Pd, con riguardo alla posizione di legale rappresentante di socio unico dell'Amet a fronte della presenza, in una società partecipata dalla stessa Amet, di un mio affine di secondo grado si rileva:
1) La rappresentanza del Sindaco nella società Amet non è assunta a titolo personale, bensì in virtù del suo ruolo istituzionale; tanto comporta che la gestione è condotta per il perseguimento degli scopi e degli interessi del Comune.
2) Invero, allorquando il sindaco esercita tale specifica funzione, risponde agli indirizzi del Consiglio Comunale ed alle norme di legge.
3) Il conflitto di interessi ai sensi e per gli effetti delle norme del codice civile e delle leggi speciali in materia non può sussistere in modo astratto od ipotetico; peraltro esso si ravvisa non tra le persone bensì dalle azioni poste in essere dalle società, solo nel caso esista una norma di legge che regolamenti i reciproci rapporti (ad esempio li dove le due società debbano partecipare ad una medesima gara).
4) L'equivoco in cui è incorso il consigliere scaturisce dall'applicazione non pertinente dell'ipotesi di astensione e/o ricusazione disciplinata dall'art.51 del codice di procedura civile.
5) Né quale ragione di conflitto possono essere assunte le ipotesi normativamente prefigurate concernenti la contemporanea presenza in organi municipali di parenti od affini entro un determinato grado (trattandosi di norme di stretta interpretazione non suscettibili di applicazioni analogiche).
6) In tutta la giurisprudenza esaminata non si è rinvenuto un solo caso di ipotesi di conflitto di interessi nei termini prefigurati dal consigliere comunale di Trani.
Insomma è come se mi si accusasse di conflitto di interessi quando, ad esempio, mi devo occupare di questioni di competenza comunale scolastica, perché mia sorella è una insegnante di ruolo in una scuola di Trani. Infine, sottolineo che io mi sono rivolto ad un avvocato per avere un parere esplicativo sul caso, ma mi chiedo: il consigliere Ferrante non poteva allo stesso modo chiedere un parere, magari rivolgendosi a se stesso?
Giuseppe Tarantini
Sindaco di Trani
Ora venendo al punto, bisogna in primo luogo affermare che il Comune di Bari ha deliberato le dismissioni di tutte le partecipazioni indirette. PugliaEnergy attualmente è regolarmente rappresentata dalle tre società, se le aziende Amgas fossero uscite Amet avrebbe già la maggioranza e quindi la operazione sarebbe supervantaggiosa, altro che un pugno di mosche. Le due Amgas in PugliaEnergy non hanno manifestato nessuna volontà di uscita, anzi, rispetto alla delibera di consiglio comunale di Bari, ritengono di dover partecipare all'operazione poiché Elgasud sta producendo ottimi risultati dal punto di vista industriale. Qualora il Comune di Bari dovesse insistere per la dismissione già indicata, le due Amgas hanno espresso la volontà di procedere eventualmente, solo dopo il recupero del totale del capitale investito, salvo che il Comune di Bari, ipotesi improbabile, decida comunque di accettare la perdita.
Il sig. Ghizzota, mio cognato, è stato nominato consigliere di amministrazione di PugliaEnergy nel novembre del 2006 su indicazione di Alfonso Mangione allora presidente di Amet SpA. Assentii a questa nomina solo perché priva di indennità, perché aggratis, incarico senza soldi, è chiaro? Il consigliere Ghizzota, come gli altri consiglieri, non ha mai ricevuto compensi per la carica ricoperta. L'unico a percepire un compenso per la carica ricoperta era il presidente di PugliaEnergy di riferimento Amgas. Tale compenso è stato bloccato in una assemblea dal socio Amet (Lucio Gala) poiché la attività della società (inattiva) non era adeguata al compenso percepito. In tale occasione lo stesso presidente decise di rassegnare contestualmente alla proposta approvata in assemblea, le proprie dimissioni.
Relativamente all'ipotesi di conflitto di interessi sollevata nei miei confronti dal capogruppo Pd, con riguardo alla posizione di legale rappresentante di socio unico dell'Amet a fronte della presenza, in una società partecipata dalla stessa Amet, di un mio affine di secondo grado si rileva:
1) La rappresentanza del Sindaco nella società Amet non è assunta a titolo personale, bensì in virtù del suo ruolo istituzionale; tanto comporta che la gestione è condotta per il perseguimento degli scopi e degli interessi del Comune.
2) Invero, allorquando il sindaco esercita tale specifica funzione, risponde agli indirizzi del Consiglio Comunale ed alle norme di legge.
3) Il conflitto di interessi ai sensi e per gli effetti delle norme del codice civile e delle leggi speciali in materia non può sussistere in modo astratto od ipotetico; peraltro esso si ravvisa non tra le persone bensì dalle azioni poste in essere dalle società, solo nel caso esista una norma di legge che regolamenti i reciproci rapporti (ad esempio li dove le due società debbano partecipare ad una medesima gara).
4) L'equivoco in cui è incorso il consigliere scaturisce dall'applicazione non pertinente dell'ipotesi di astensione e/o ricusazione disciplinata dall'art.51 del codice di procedura civile.
5) Né quale ragione di conflitto possono essere assunte le ipotesi normativamente prefigurate concernenti la contemporanea presenza in organi municipali di parenti od affini entro un determinato grado (trattandosi di norme di stretta interpretazione non suscettibili di applicazioni analogiche).
6) In tutta la giurisprudenza esaminata non si è rinvenuto un solo caso di ipotesi di conflitto di interessi nei termini prefigurati dal consigliere comunale di Trani.
Insomma è come se mi si accusasse di conflitto di interessi quando, ad esempio, mi devo occupare di questioni di competenza comunale scolastica, perché mia sorella è una insegnante di ruolo in una scuola di Trani. Infine, sottolineo che io mi sono rivolto ad un avvocato per avere un parere esplicativo sul caso, ma mi chiedo: il consigliere Ferrante non poteva allo stesso modo chiedere un parere, magari rivolgendosi a se stesso?
Giuseppe Tarantini
Sindaco di Trani
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