Cronaca
Polizia municipale, approvata la nuova legge regionale
Ma a Trani l'emergenza vigili resta: si chiedono le stabilizzazioni. In 20 auspicano il consolidamento della posizione lavorativa
Trani - lunedì 5 dicembre 2011
19.00
Con 49 voti favorevoli e un astenuto il Consiglio regionale ha approvato il disegno di legge riguardante l'ordinamento della polizia locale e la promozione delle politiche integrate per la sicurezza. Obiettivo principale delle legge è quello di potenziare l'efficacia dei servizi di polizia locale, attraverso una migliore organizzazione funzionale, l'innovazione dei servizi e delle tecnologie e la collaborazione tra istituzioni e organizzazioni di volontariato.
La legge introduce nuovi modelli di polizia locale volti a migliorare la sicurezza e il controllo della persona, delle comunità e del territorio, una funzione che richiede il supporto della Regione che assume essenzialmente un ruolo di coordinamento nonché di promozione e di integrazione delle politiche locali di sicurezza. Per quanto riguarda invece l'articolazione delle funzioni tra Province e Comuni, si fa riferimento al principio di sussidiarietà: sono previste nuove attribuzioni al sindaco, quale ufficiale di governo in materia di sicurezza, ordine pubblico e polizia giudiziaria e si tiene conto delle funzioni della Provincia in relazione alle attività ittico-venatorie, tutela dell'ambiente e dei luoghi di lavoro, controllo delle zone rurali e protezione civile.
La legge mette a disposizione dei Comuni oltre due milioni in tre anni per la formazione dei vigili urbani. E presto ci sarà un numero telefonico unico di tipo breve per chiamare i vigili urbani, uguale in tutta la Regione, che sostituirà gli attuali numeri telefonici corrispondenti ai vari comandi comunali. Le novità sono spiegate dall'assessore regionale al decentramento, Marida Dentamaro. I vigili urbani potranno così attingere alle risorse del Fondo sociale europeo per partecipare a corsi di formazione. Nello specifico, anche corsi di difesa personale, uso nuove tecnologie (autovelox, telecamere, rilevazione elettronica infrazioni, uso sale operative integrate). «E in più - spiega la Dentamaro - i vigili urbani potranno utilizzare le sale operative della Protezione civile quando non utilizzate per le emergenze. Il numero telefonico unico funzionerà sul tipo dei numeri brevi 112 o 113, interconnettendo ancora di più il sistema di sicurezza ma con la legge premieremo anche i piccoli Comuni che si consorzieranno creando corpi unici di polizia municipale, prevedendo incentivi economici».
Le novità che giungono dalla Regione non placano il malumore che si cova a Trani dove 20 vigili chiedono sempre una soluzione per ottenere la stabilizzazione. Nonostante le rassicurazioni fornite dalla Chiarello in una recente conferenza stampa, lo stop all'istanza di conciliazione promossa da due dirigenti ha fatto calare il silenzio anche sulla condizione di assoluta precarietà dei vigili tranesi, loro si vincitori di concorsi (due per l'esattezza).
La legge introduce nuovi modelli di polizia locale volti a migliorare la sicurezza e il controllo della persona, delle comunità e del territorio, una funzione che richiede il supporto della Regione che assume essenzialmente un ruolo di coordinamento nonché di promozione e di integrazione delle politiche locali di sicurezza. Per quanto riguarda invece l'articolazione delle funzioni tra Province e Comuni, si fa riferimento al principio di sussidiarietà: sono previste nuove attribuzioni al sindaco, quale ufficiale di governo in materia di sicurezza, ordine pubblico e polizia giudiziaria e si tiene conto delle funzioni della Provincia in relazione alle attività ittico-venatorie, tutela dell'ambiente e dei luoghi di lavoro, controllo delle zone rurali e protezione civile.
La legge mette a disposizione dei Comuni oltre due milioni in tre anni per la formazione dei vigili urbani. E presto ci sarà un numero telefonico unico di tipo breve per chiamare i vigili urbani, uguale in tutta la Regione, che sostituirà gli attuali numeri telefonici corrispondenti ai vari comandi comunali. Le novità sono spiegate dall'assessore regionale al decentramento, Marida Dentamaro. I vigili urbani potranno così attingere alle risorse del Fondo sociale europeo per partecipare a corsi di formazione. Nello specifico, anche corsi di difesa personale, uso nuove tecnologie (autovelox, telecamere, rilevazione elettronica infrazioni, uso sale operative integrate). «E in più - spiega la Dentamaro - i vigili urbani potranno utilizzare le sale operative della Protezione civile quando non utilizzate per le emergenze. Il numero telefonico unico funzionerà sul tipo dei numeri brevi 112 o 113, interconnettendo ancora di più il sistema di sicurezza ma con la legge premieremo anche i piccoli Comuni che si consorzieranno creando corpi unici di polizia municipale, prevedendo incentivi economici».
Le novità che giungono dalla Regione non placano il malumore che si cova a Trani dove 20 vigili chiedono sempre una soluzione per ottenere la stabilizzazione. Nonostante le rassicurazioni fornite dalla Chiarello in una recente conferenza stampa, lo stop all'istanza di conciliazione promossa da due dirigenti ha fatto calare il silenzio anche sulla condizione di assoluta precarietà dei vigili tranesi, loro si vincitori di concorsi (due per l'esattezza).