Consiglio Comunale Fabrizio Ferrante
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Politica

Ricapitalizzazione Amiu, Ferrante si difende: «Nessuna lettera nascosta»

Il presidente del Consiglio risponde all'ex assessore De Biase e a Ronco

Rimango esterrefatto dalla lettura dell'articolo pubblicato sulla Vostra testata online dal titolo "Amiu, la lettera scarlatta di De Biase prima delle dimissioni" a firma di Giovanni Ronco.

Innanzitutto è una lettera che riporta contenuti di carattere tecnico sulla nota vicenda della ricapitalizzazione Amiu e sulla sua sostenibilità in linea, se non ricordo male, con dirigenziali di quel periodo che hanno avuto riscontro, ma nell'articolo in questione, in particolare e per quanto mi riguarda, mi si accusa apertamente di aver "nascosto" tale lettera e omesso la sua comunicazione ai consiglieri comunali e , infine, di non aver dato seguito a quanto in essa riferito.

A questo punto preme fare delle considerazioni: innanzitutto ogni nota che giunge in Presidenza non deve essere automaticamente divulgata ai consiglieri comunali non essendo la Presidenza un centro di smistamento posta e comunque tutti gli atti della Presidenza sono sempre a disposizione dei consiglieri e dei componenti dell'Ufficio di Presidenza (formato da maggioranza ed opposizione)che hanno libero accesso agli stessi. Quindi nessuna lettera è stata nascosta. Nella missiva in particolare non si richiedeva nessuna notifica ai consiglieri comunali (ripeto, comunque non automatica) e nella parte finale della stessa veniva richiesta una convocazione di Giunta Comunale, attività per legge estranea alle mie prerogative istituzionali.

Quindi mai avrei potuto darvi seguito… ma la cos singolare è che si fa riferimento a una missiva sprovvista della sottoscrizione al termine della stessa con la conseguenza che la sua mancanza, impedendo di stabilire formalmente la provenienza e l'attribuzione dell'atto, è da considerare vizio insanabile. Non ha valore il foglio di carta scritto al computer dove anche il nome e il cognome sono stampati senza essere accompagnati da una sigla di riconoscimento.

E da questo vizio come possono discendere degli obblighi...addirittura istituzionali?? E quale sarebbe l'obbligo di comunicazione da parte del sottoscritto rispetto ad un atto nullo? Una circostanza quindi assolutamente destituita di ogni fondamento che si vorrebbe porre a presupposto di una mia fantomatica omissione, accusa grave. Sarebbe bastata una semplice lettura delle carte (cosa oramai desueta), ma forse rende di più buttare in pasto al web un esponente delle istituzioni per comportamenti mai avuti. Non ho mai chiesto favoritismi giornalistici ad alcuno o che venisse esaltata la mia attività politica, ma sicuramente questa non merita di essere denigrata solamente per un astio evidentemente personale generato da non so cosa o da notizie acquisite non correttamente.

Sono sotto gli occhi di tutti le continue insinuazioni e articoli "contro" di me elaborati nel corso del tempo dal pubblicista in questione. Chi ricopre cariche pubbliche deve mettere in conto le critiche, non le insinuazioni e le falsità. Oltre alle ricostruzioni fantasiose di fatti mai avvenuti ( forse solo per fare audience), oggi si arriva ad insinuare comportamenti omissivi dal punto di vista istituzionale del sottoscritto rispetto ad un atto sostanzialmente inesistente (e anche se fosse esistito tali obblighi non avrebbero avuto in ogni caso ragion d'essere). Sarebbe bastato semplicemente verificare gli atti ufficiali del Comune; il pubblicista in questione ha spesso indicato le sue fonti in voci di corridoio di palazzo di Città. Non avrebbe potuto chiedere a queste voci di procurarsi la copia degli atti esistenti presso il Comune?? E, fatto abbastanza anomalo, come mai questa storia viene fuori a quasi due anni di distanza? Un clima di barbarie e di denigrazione a tutti i costi che non mi vedono assolutamente d'accordo. Per la mia attività lavorativa e per ruolo istituzionale sono abituato ad affidarmi a quello che si scrive, non a quello che si dice. Evidentemente non è un'abitudine condivisa da molti.

Ringrazio per la cortese attenzione, tanto dovevo per attivare una tutela del mio ruolo e della mia immagine istituzionale e personale essendo anche a disposizione per confronti pubblici con voi sulle questioni sollevate.

Avv. Fabrizio Ferrante - Presidente del Consiglio Comunale
  • Fabrizio Ferrante
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