Marciapiedi rotto
Marciapiedi rotto
Vita di città

Rotonda di via Istria, precedenza alla polemica

Il vaso di Pandora contesta le soluzioni fai da te. «Mancano i marciapiedi? i cittadini possono realizzare quello che serve»

«Non è raro assistere a finanziamenti privati nella realizzazione di interventi pubblici finalizzati alla salvaguardia dei beni artistici e culturali. Accade che facoltosi benefattori decidono di finanziare il restauro di importanti opere, manufatti o monumenti d'interesse storico. Ma è piuttosto raro incontrare cittadini che regalano costruzioni pubbliche alla propria città». Con queste considerazioni affidate ad una nota, l'associazione Il vaso di Pandora esprime le sue perplessità circa la realizzazione di una nuova rotonda stradale alla confluenza tra via delle Forze Armate e via Istria che si è resa possibile grazie all'impegno di un imprenditore tranese che finanziando di tasca propria l'intero costo, ha contribuito a dotare la nostra città di un'opera divenuta ormai indispensabile in una zona congestionata da notevoli flussi di traffico.

«Ciò rende sicuramente meritoria l'iniziativa del nostro concittadino – esordisce l'associazione – ma, a nostro giudizio, nel contempo evidenzia gli enormi limiti della Civica Amministrazione che a causa della propria inerzia, di fatto sancisce l'avvio di una nuova era che potremmo facilmente definire del fai da te». Secondo l'associazione «il messaggio lanciato da Palazzo di città è dunque chiarissimo: tranesi arrangiatevi. Mancano i marciapiedi ed il Comune non provvede a realizzarne di nuovi? Bisogna asfaltare le strade piene di buche ma il Comune non se ne preoccupa? Servono piazze? Giardini? Nessun problema, da oggi è dimostrato in modo eloquente che all'incapacità amministrativa si può tranquillamente sopperire con l'iniziativa diretta dei privati. Pertanto, laddove necessiti un'opera o un intervento pubblico, i cittadini possono tranquillamente organizzarsi, singolarmente o in gruppo, mettere le mani in tasca e realizzare in proprio quello che serve». Ed è esattamente quello che per esempio, è accaduto nella scuola elementare Papa Giovanni XXIII, dove alcuni volenterosi cittadini hanno provveduto direttamente ed a proprie spese, alla tinteggiatura delle pareti di cinque aule ed all'arredo delle stesse con tende parasole.

«Ma le tasse che noi tutti versiamo al Comune – continua ironicamente l'associazione - quelle servono soprattutto per fare fronte ad indispensabili spese d'interesse pubblico quali l'acquisto di nuovi arredi nella stanza del sindaco, il rifacimento della sala giunta e della segreteria, l'acquisto di venti nuove targhe, il tutto per la modica cifra di circa 200 mila euro. Riteniamo tutto ciò semplicemente vergognoso per una Amministrazione ed una classe politica che in campagna elettorale aveva falsamente promesso il rilancio e lo sviluppo della città. E la riprova del fallimento politico-amministrativo della giunta Tarantini è altresì dimostrata dai recenti dissensi emersi all'interno della maggioranza, con le critiche avanzate da un movimento politico per bocca del proprio capogruppo consiliare, del quale và senz'altro riconosciuta l'apprezzabile onestà intellettuale».

«A questo punto – conclude la nota dell'associazione - l'auspicio maggiore è che la disastrosa esperienza della seconda consiliatura Tarantini possa terminare il prima possibile ed una cosa è certa, il prossimo sindaco di Trani, chiunque esso sia, a qualunque schieramento appartenga, sarà chiamato ad un compito estremamente arduo: quello di dover ricostruire una città dalle macerie ereditate».
  • Lavori Pubblici
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