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Sicurezza in auto: i cristalli vanno controllati periodicamente

Cosa fare per prevenire danni e per effettuare le riparazioni

Sempre più automobilisti sono consapevoli della necessità di prendersi cura dei cristalli del proprio veicolo per poter essere sicuri di viaggiare in tutta sicurezza. Avere vetri nuovi, puliti e integri significa infatti guidare con una maggiore visibilità e senza correre il rischio di veder andare in frantumi un parabrezza già danneggiato.

Alla nascita delle automobili il parabrezza veniva montato su una guarnizione e incastonato in una struttura di supporto, allo scopo di proteggere il conducente dal vento e dagli insetti. Oggi la protezione dal vento è solo uno dei fini di questo dispositivo, evolutosi a tal punto da diventare fondamentale nel contribuire rigidità strutturale alla vettura.

Come prendersi cura dei cristalli
  1. Trattamento antipioggia. Con esso si migliora notevolmente la visibilità. Consiste in un trattamento innovativo che permette alla pioggia di scivolare via facilmente dal parabrezza e dagli specchietti laterali, assicurando una maggior efficacia.
  2. Oscuramento dei vetri. Le pellicole oscuranti, su lunotto e finestrini posteriori, garantiscono un elevato grado di protezione dei viaggiatori dai raggi UV, sempre più dannosi per la pelle. Filtrando la quasi totalità dei raggi ultravioletti, le pellicole garantiscono freschezza e protezione soprattutto a chi occupa i sedili posteriori, in particolar modo ai bambini.
  3. Igienizzazione. Una vettura è sana se l'abitacolo e i condotti dell'aria sono perfettamente igienizzati. L'azione veloce e disinfettante dell'ozono assicura una pulizia profonda ed ecologica, per un ambiente microbiologicamente controllato.

La riparazione del vetro danneggiato

Prima di far effettuare la sostituzione cristalli auto, è bene ricordare che può essere effettuata la riparazione del parabrezza, quando l'entità del danno corrisponde orientativamente al diametro di una moneta da 2 euro e la sua posizione lo consente. Tuttavia, bisogna puntualizzare che si possono riparare solo scheggiature nelle quali il danno è stato efficacemente fermato dallo strato plastico intermedio. In questo caso, è bene procedere subito alla riparazione, per evitare la formazione di crepe a causa di:
  1. Cambiamenti nella temperatura. Il delta di temperatura nel passaggio dal giorno alla notte può influire, così come l'umidità che si raccoglie nella scheggiatura che, con il gelo, potrebbe espandere il foro, scavando nel cristallo. Pericoloso è anche il delta artificiale che creiamo quando andiamo a riscaldare o raffreddare rapidamente l'abitacolo.
  2. Vibrazioni del veicolo. Alla lunga, le vibrazioni del motore e della vettura in generale possono contribuire all'espansione della scheggiatura, trasformandola in una vera e propria crepa.
  3. Buche e/o sconnessioni della strada. Gli urti violenti sono un nemico del parabrezza scheggiato. Il cristallo contribuisce alla rigidità strutturale e quindi assorbe anche le sconnessioni e gli urti in caso di buche profonde, nonostante le sospensioni. Anche in questo caso la scheggiatura può trasformarsi in una crepa.
La sostituzione del vetro danneggiato
Nel caso in cui non sia possibile riparare si procede con la sostituzione. Quando si rimuove il parabrezza bisogna eliminare la guarnizione esterna e procedere a rimuovere il collante, che ha una funzione fondamentale perché isola il vetro dall'aria e dall'acqua. In fase di raschiatura può capitare di danneggiare la vernice della carrozzeria e, di conseguenza, è possibile che venga rovinato anche il trattamento antiruggine. La stessa cosa può accadere anche nel caso in cui il collante venga distribuito in maniera eterogenea, lasciando spazio dove l'acqua può infiltrarsi e raggiungere punti deboli nella scocca. Con il tempo si crea la ruggine a creare danni ben più grandi di quelli estetici.

Effettuate attentamente tutte queste operazioni, dopo un'accurata pulizia si potrà procedere al montaggio del nuovo parabrezza. Durante il processo produttivo e il trasporto, il cristallo viene a contatto con il silicone, nemico dei collanti: per questo bisogna stare attenti a pulire bene la superficie dove si andrà a mettere il fissante, garantendo la massima aderenza.
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