Cronaca
Sorpresi con nove chili di datteri: denunciati due sub
Scoperti dai Carabinieri nelle acque antistanti il porto di Trani
Trani - giovedì 26 agosto 2010
Sorpresi con nove chili di datteri sono finiti nella "rete" dei Carabinieri. Per questo due sub molfettesi, un 48enne e un 39enne, sono stati deferiti in stato di libertà con l'accusa di pesca di frodo subacquea con attrezzi vietati.
È successo nella mattinata di mercoledì nello specchio di acque antistante il porto di Trani. I militari della motovedetta CC 807 Pezzuto, in forza alla Compagnia Carabinieri di Bari Centro, nel corso di controlli finalizzati al rispetto delle normative vigenti in materia di pesca e di sicurezza per le imbarcazioni, hanno sorpreso i sub in piena attività. Il pescato è stato rigettato in acqua, mentre per i due, oltre al deferimento all'Autorità Giudiziaria, è scattato il sequestro dell'attrezzatura.
La motovedetta CC 807 Pezzuto è inquadrata nel servizio navale dell'Arma dei Carabinieri, istituito nel 1969, nell'ambito del programma avviato dal Comando generale, per consentire all'Arma di svolgere con pienezza e competenza i compiti istituzionali sul mare e sulle acque interne, allo scopo di soddisfare la sempre crescente richiesta di sicurezza e la maggiore importanza acquisita dall'elemento acqueo in ordine ai trasporti, al turismo, alla pesca, all'inquinamento e soprattutto ai traffici illeciti.
È successo nella mattinata di mercoledì nello specchio di acque antistante il porto di Trani. I militari della motovedetta CC 807 Pezzuto, in forza alla Compagnia Carabinieri di Bari Centro, nel corso di controlli finalizzati al rispetto delle normative vigenti in materia di pesca e di sicurezza per le imbarcazioni, hanno sorpreso i sub in piena attività. Il pescato è stato rigettato in acqua, mentre per i due, oltre al deferimento all'Autorità Giudiziaria, è scattato il sequestro dell'attrezzatura.
La motovedetta CC 807 Pezzuto è inquadrata nel servizio navale dell'Arma dei Carabinieri, istituito nel 1969, nell'ambito del programma avviato dal Comando generale, per consentire all'Arma di svolgere con pienezza e competenza i compiti istituzionali sul mare e sulle acque interne, allo scopo di soddisfare la sempre crescente richiesta di sicurezza e la maggiore importanza acquisita dall'elemento acqueo in ordine ai trasporti, al turismo, alla pesca, all'inquinamento e soprattutto ai traffici illeciti.
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