
Cronaca
Strage di Bologna, l'esplosivo poteva essere destinato a Trani
L'ipotesi è di un magistrato. Avrebbero potuto agevolare l'evasione di Saleh
Trani - sabato 13 agosto 2016
Sarebbe bastato a demolire le mura di cinta del Supercarcere (all'epoca dei fatti) di Trani e permettere così l'evasione di Abu Anzeh Saleh, uno dei leader del Fronte popolare di liberazione della Palestina. Saleh fu arrestato ad Ortona mentre trasportava due lanciamissili terra aria di fabbricazione sovietica SAM 7Strela di proprietà dell'FPLP con tre componenti di Autonomia operaia.
Al Corriere del mezzogiorno, poi ripreso dall'Ansa, il magistrato Rosario Priore - che ha indagato tra l'altro sul rapimento e uccisione di Aldo Moro e sulla strage di Ustica e che ha recentemente scritto il libro 'I segreti di Bologna" - ha dichiarato che l'esplosivo usato per la strage di Bologna poteva essere destinato per demolire le mura del carcere di Trani dove era detenuto Saleh.
Questa ipotesi darebbe un peso diverso alla richiesta del "viaggio a Roma" dello stesso Saleh dopo la scarcerazione sulla quale nel 2012 stava indagando la Procura di Bologna per capire quale fosse la posizione e il ruolo di Saleh nell'inchiesta sull'attentato alla stazione ferroviaria. "Nelle carte che abbiamo ottenuto dai servizi appaiono delle note in cui vengono allertati tutti i centri, e in particolare quello di Bari. Non si capisce perché i terroristi dovevano prendersela con Bari". Da qui la ricostruzione ipotizzata: "Nella provincia di Bari c'era il carcere di Trani in cui era detenuto Saleh. Il carcere aveva muri di uno spessore eccezionale che non potevano essere abbattuti con esplosivo normale, ma con esplosivo in grado di creare varchi".
Al Corriere del mezzogiorno, poi ripreso dall'Ansa, il magistrato Rosario Priore - che ha indagato tra l'altro sul rapimento e uccisione di Aldo Moro e sulla strage di Ustica e che ha recentemente scritto il libro 'I segreti di Bologna" - ha dichiarato che l'esplosivo usato per la strage di Bologna poteva essere destinato per demolire le mura del carcere di Trani dove era detenuto Saleh.
Questa ipotesi darebbe un peso diverso alla richiesta del "viaggio a Roma" dello stesso Saleh dopo la scarcerazione sulla quale nel 2012 stava indagando la Procura di Bologna per capire quale fosse la posizione e il ruolo di Saleh nell'inchiesta sull'attentato alla stazione ferroviaria. "Nelle carte che abbiamo ottenuto dai servizi appaiono delle note in cui vengono allertati tutti i centri, e in particolare quello di Bari. Non si capisce perché i terroristi dovevano prendersela con Bari". Da qui la ricostruzione ipotizzata: "Nella provincia di Bari c'era il carcere di Trani in cui era detenuto Saleh. Il carcere aveva muri di uno spessore eccezionale che non potevano essere abbattuti con esplosivo normale, ma con esplosivo in grado di creare varchi".
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