Cronaca
Stupefacenti: sgominata organizzazione criminale nella Bat
I Carabinieri effettuano 41 arresti ad Andria e dintorni
Trani - giovedì 10 giugno 2010
Alle prime luci dell'alba, oltre 200 militari del Comando Provinciale dei Carabinieri di Bari, supportati da un elicottero e da unità cinofile, hanno portato a termine un'importante operazione di polizia che ha consentito di disarticolare una organizzazione criminale, operante principalmente nel comune di Andria e dintorni, dedita al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti.
41 sono state le ordinanze di custodia cautelare emesse dal GIP del Tribunale di Bari, di cui 39 eseguite a carico di altrettanti soggetti, uomini e donne, che dovranno rispondere, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata al traffico di ingenti quantità di cocaina, eroina, hashish e marijuana tra il maggio del 2003 ed il febbraio del 2006.
L'operazione, convenzionalmente denominata "vertigine", conclude una complessa ed articolata attività avviata dai Carabinieri della Compagnia di Andria e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, che ha avuto inizio nel mese di luglio del 2004 a seguito di un grave fatto di sangue: l'omicidio di Antonio Liso ed il tentato omicidio di Salvatore Salice. I due, seduti su una panchina, furono oggetto di numerosi colpi d'arma da fuoco esplosi da ignoto malvivente. Vano risultò il tentativo di fuga in due direzioni diverse. Il primo, provò ad allontanarsi a bordo di uno scooter, ma venne colpito alla schiena perdendo il controllo del mezzo e rovinando sull'asfalto. Soccorso, giunse cadavere in ospedale. Il secondo, invece, fuggito a piedi, non riuscì a rifugiarsi all'interno di un bar e cadde sulla soglia, non riportando tuttavia ferite mortali.
Determinante nel corso dell'attività investigativa è stata l'acquisizione di alcune lettere sequestrate ad una delle donne attinte dalla misura cautelare. In particolare l'analisi della corrispondenza ha consentito da una parte di delineare meglio la struttura organizzativa dell'associazione per delinquere e dall'altra di comprendere i "passaggi" di alcuni indagati, considerati "specialisti nel taglio e confezionamento" da un gruppo criminale all'altro.
Conseguentemente ai fatti di sangue, le indagini, sviluppatesi con intercettazioni telefoniche ed ambientali oltre a numerosi e impegnativi servizi di osservazione e pedinamento, hanno consentito di delineare i contorni del sodalizio capeggiato da Pietro e Vito Capogna nel ruolo di promotori, dirigenti, organizzatori e finanziatori, e gli altri in quello di spacciatori al minuto dello stupefacente. Numerosi sono stati i riscontri effettuati nel corso di tutta l'attività. Lo dimostrano il sequestro di ingenti quantitativi di droga.
41 sono state le ordinanze di custodia cautelare emesse dal GIP del Tribunale di Bari, di cui 39 eseguite a carico di altrettanti soggetti, uomini e donne, che dovranno rispondere, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata al traffico di ingenti quantità di cocaina, eroina, hashish e marijuana tra il maggio del 2003 ed il febbraio del 2006.
L'operazione, convenzionalmente denominata "vertigine", conclude una complessa ed articolata attività avviata dai Carabinieri della Compagnia di Andria e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, che ha avuto inizio nel mese di luglio del 2004 a seguito di un grave fatto di sangue: l'omicidio di Antonio Liso ed il tentato omicidio di Salvatore Salice. I due, seduti su una panchina, furono oggetto di numerosi colpi d'arma da fuoco esplosi da ignoto malvivente. Vano risultò il tentativo di fuga in due direzioni diverse. Il primo, provò ad allontanarsi a bordo di uno scooter, ma venne colpito alla schiena perdendo il controllo del mezzo e rovinando sull'asfalto. Soccorso, giunse cadavere in ospedale. Il secondo, invece, fuggito a piedi, non riuscì a rifugiarsi all'interno di un bar e cadde sulla soglia, non riportando tuttavia ferite mortali.
Determinante nel corso dell'attività investigativa è stata l'acquisizione di alcune lettere sequestrate ad una delle donne attinte dalla misura cautelare. In particolare l'analisi della corrispondenza ha consentito da una parte di delineare meglio la struttura organizzativa dell'associazione per delinquere e dall'altra di comprendere i "passaggi" di alcuni indagati, considerati "specialisti nel taglio e confezionamento" da un gruppo criminale all'altro.
Conseguentemente ai fatti di sangue, le indagini, sviluppatesi con intercettazioni telefoniche ed ambientali oltre a numerosi e impegnativi servizi di osservazione e pedinamento, hanno consentito di delineare i contorni del sodalizio capeggiato da Pietro e Vito Capogna nel ruolo di promotori, dirigenti, organizzatori e finanziatori, e gli altri in quello di spacciatori al minuto dello stupefacente. Numerosi sono stati i riscontri effettuati nel corso di tutta l'attività. Lo dimostrano il sequestro di ingenti quantitativi di droga.
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