Politica
Tarantini compie gli anni, Marinaro gli tira le orecchie
«Viviamo dei sogni del primo cittadino»
Trani - martedì 18 maggio 2010
Nel giorno della festa per il suo 50mo compeanno, il sindaco di Trani, Giuseppe Tarantini, riceve una sonora tirata d'orecchie dal consigliere della Democrazia cristiana per le autonomie, Dino Marinaro:
«Il sindaco dr. Tarantini non si rende più conto di quanti annunci mirabolanti ha fatto in così poco tempo, è evidente che sognava una città che recasse l'impronta del suo amministratore, quasi al termine, non ha più voglia di governare e cerca di rastrellare tutto quello che trova o che gli propongono sul suo cammino; avrebbe voluto un nuovo porto per la nostra città, una situazione paradisiaca in piazza Plebiscito dove al posto dell'Amet, e una volta messe via le giostre dei bimbi, si realizzasse un nuovo teatro (con quali soldi? Forse si accontenterà dell'uso del Supercinema che è idoneo allo scopo). Poi si è lanciato sul contratto di quartiere 2, avrebbe già visto in funzione la piscina, il sottopasso, il sovrappasso tante volte promessi, e tanto altro ancora, in modo che Trani ben presto sarebbe stata una città diversa da quella che aveva ereditato sette anni or sono. In fondo non vi era una missione da compiere? Invece...
All In, dicono i giocatori di poker (tutto dentro) ci gioco tutto il resto (tanto non è mio) e così si arriva alla notizia della sottoscrizione di un protocollo d'intesa per la realizzazione di una cementeria gestita dalla famiglia Matarrese. Trani, la città slow, dove turismo, servizi turistici, cultura, terziario, movida offrono quanto di meglio nella nuova provincia, conducendo al dolce soggiorno nella quietezza soporifera pone le basi per divenire una città industriale (traffico pesante che si moltiplica e non solo); si direbbe che il sindaco pensi alla risoluzione del problema lavoro. Un momento, ma un anno fa non si è approvato il piano urbanistico generale, tanto decantato,il pug che è quel documento programmatico generale, quel documento che ha previsto lo sviluppo socio economico culturale ambientale strutturale dell'intera comunità per almeno quindici anni? Ed oggi già il sindaco autonomamente decide qualcosa di completamente diverso, pone le basi e si impegna per un progetto cittadino diverso e propone di modificarlo in maniera così rilevante? Oh certo, non ha importanza, non siamo forse la città che chiude un bilancio in passivo e risana i conti grazie ad una ipotesi di vendita degli immobili di proprietà comunale, non verificatasi?
Non siamo il Comune che ha azzerato i debiti e che si permette di abbassare l'addizionale comunale IRPEF dello 0,1%? Siamo o no il Comune che utilizza un prestigioso e grande fabbricato storico restaurato per una mostra di quadri di un valente pittore tranese e che non pensa che tale mostra, o pinacoteca, poteva essere realizzata presso la casa natale di Giovanni Bovio, altro palazzo restaurato e con la specifica destinazione che invece da anni è dato in uso gratuito ad una ricca associazione di professionisti senza alcun contratto?
Siamo il Comune che toglie un milione di euro per il sottopasso ferroviario necessario per il Quartiere Stadio per destinarlo ad un'altra opera, certamente altrettanto necessaria, che è l'allargamento della strada provinciale Trani-Andria che cambierà aspetto: un tempo era pericolosa per il traffico, ora alla discarica ci aggiungiamo dell'altro e forse diventa una zona a rischio ambientale: rifiuti, biogas, impianti di biomasse, lavorazione delle ossa, industria di cemento (un termovalorizzatore di ultima generazione avrebbe un impatto molto inferiore). Viene da chiedersi cosa mai sta diventando questa nostra tanto amata città, ricca di storia, di cultura, di signorilità, di bellezze naturali ed architettoniche? Viene da chiedersi se questo sindaco e questa amministrazione hanno una progettualità politica programmatica preordinata e coordinata? Oppure viviamo sui sogni di un sindaco che forse crede di vivere in un'altra città e nessuno di quelli che lo attorniano osano svegliarlo per timore che un risveglio possa mandare tutti a casa? Riflessioni e perplessità condivisibili e c'è tanto altro ancora».
Dino Marinaro
Consigliere comunale DCA per le Autonomie/PDL
«Il sindaco dr. Tarantini non si rende più conto di quanti annunci mirabolanti ha fatto in così poco tempo, è evidente che sognava una città che recasse l'impronta del suo amministratore, quasi al termine, non ha più voglia di governare e cerca di rastrellare tutto quello che trova o che gli propongono sul suo cammino; avrebbe voluto un nuovo porto per la nostra città, una situazione paradisiaca in piazza Plebiscito dove al posto dell'Amet, e una volta messe via le giostre dei bimbi, si realizzasse un nuovo teatro (con quali soldi? Forse si accontenterà dell'uso del Supercinema che è idoneo allo scopo). Poi si è lanciato sul contratto di quartiere 2, avrebbe già visto in funzione la piscina, il sottopasso, il sovrappasso tante volte promessi, e tanto altro ancora, in modo che Trani ben presto sarebbe stata una città diversa da quella che aveva ereditato sette anni or sono. In fondo non vi era una missione da compiere? Invece...
All In, dicono i giocatori di poker (tutto dentro) ci gioco tutto il resto (tanto non è mio) e così si arriva alla notizia della sottoscrizione di un protocollo d'intesa per la realizzazione di una cementeria gestita dalla famiglia Matarrese. Trani, la città slow, dove turismo, servizi turistici, cultura, terziario, movida offrono quanto di meglio nella nuova provincia, conducendo al dolce soggiorno nella quietezza soporifera pone le basi per divenire una città industriale (traffico pesante che si moltiplica e non solo); si direbbe che il sindaco pensi alla risoluzione del problema lavoro. Un momento, ma un anno fa non si è approvato il piano urbanistico generale, tanto decantato,il pug che è quel documento programmatico generale, quel documento che ha previsto lo sviluppo socio economico culturale ambientale strutturale dell'intera comunità per almeno quindici anni? Ed oggi già il sindaco autonomamente decide qualcosa di completamente diverso, pone le basi e si impegna per un progetto cittadino diverso e propone di modificarlo in maniera così rilevante? Oh certo, non ha importanza, non siamo forse la città che chiude un bilancio in passivo e risana i conti grazie ad una ipotesi di vendita degli immobili di proprietà comunale, non verificatasi?
Non siamo il Comune che ha azzerato i debiti e che si permette di abbassare l'addizionale comunale IRPEF dello 0,1%? Siamo o no il Comune che utilizza un prestigioso e grande fabbricato storico restaurato per una mostra di quadri di un valente pittore tranese e che non pensa che tale mostra, o pinacoteca, poteva essere realizzata presso la casa natale di Giovanni Bovio, altro palazzo restaurato e con la specifica destinazione che invece da anni è dato in uso gratuito ad una ricca associazione di professionisti senza alcun contratto?
Siamo il Comune che toglie un milione di euro per il sottopasso ferroviario necessario per il Quartiere Stadio per destinarlo ad un'altra opera, certamente altrettanto necessaria, che è l'allargamento della strada provinciale Trani-Andria che cambierà aspetto: un tempo era pericolosa per il traffico, ora alla discarica ci aggiungiamo dell'altro e forse diventa una zona a rischio ambientale: rifiuti, biogas, impianti di biomasse, lavorazione delle ossa, industria di cemento (un termovalorizzatore di ultima generazione avrebbe un impatto molto inferiore). Viene da chiedersi cosa mai sta diventando questa nostra tanto amata città, ricca di storia, di cultura, di signorilità, di bellezze naturali ed architettoniche? Viene da chiedersi se questo sindaco e questa amministrazione hanno una progettualità politica programmatica preordinata e coordinata? Oppure viviamo sui sogni di un sindaco che forse crede di vivere in un'altra città e nessuno di quelli che lo attorniano osano svegliarlo per timore che un risveglio possa mandare tutti a casa? Riflessioni e perplessità condivisibili e c'è tanto altro ancora».
Dino Marinaro
Consigliere comunale DCA per le Autonomie/PDL
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