Eventi e cultura
"Una via intitolata a Mimì Di Palo": tanto affetto ed emozione nell'evento dedicato al professore tranese
L'Auditorium San Luigi ha contenuto a stento i tanti amici che hanno partecipato alla serata in suo ricordo
Trani - lunedì 5 febbraio 2024
10.07
L'Auditorium San Luigi ieri sera traboccava non semplicemente di una straordinaria presenza e partecipazione, ma soprattutto di affetto, di emozione, di ricordi, dell'omaggio a un concittadino che con semplicità, nell'esercizio della sua professione, nelle espressioni della sua sensibilità poetica, ma anche nel suo impegno civico, ha lasciato un segno profondo nella memoria della comunità. È stato il professore Andrea Lovato - che con il Mimì "politico" ha condiviso il suo periodo di assessorato alla Cultura- ad auspicare che al professor di Palo si possa intitolare una strada: è vero che per la normativa occorre che siano passati dieci anni dalla scomparsa, ma è bello immaginare la possibilità di eccezione con l'ipotesi di tempi più brevi di fronte a una personalità di impatto civico forte come la sua.
Già, il Mimí politico, che credeva fortemente nell'affermazione "il privato è pubblico": perché nella serata sono state sottolineate le molteplici "anime" del professor di Palo, l' una incastonata nell'altra, fuse nella sua sensibilità di poeta e nel suo alto senso di responsabilità di docente, di maestro. Una esistenza densa esposta in una piccola mostra tra fotografie, alcuni numeri di Singolare e Plurale, la rivista da lui fondata; e quella tesi battuta a macchina, la prima, forse, nella storia, dedicata a Rocco Scotellaro; e le sue bellissime raccolte di poesie.
Tutti i Mimì sono stati raccontati nel corso della serata, coordinata da un emozionatissimo Edoardo De Simola, amico di sempre e con il quale ha condiviso l'impegno della città con l'associazione "Obiettivo Trani": a partire dalla professoressa Grazia di Staso, che con affetto ma anche con sapiente analisi di studiosa ha dipinto la cifra stilistica e l'intensità della poesia di Mimí nel ricordo commosso di "un'amicizia antica e costante nel tempo", citando l'ultima delle sue tante dediche personali sui suoi libri. Un'opera di poesia vissuta passo passo da Gaetano Bucci, editore della rivista la Vallisa, che ne ha curato negli anni le prefazioni e note critiche alle opere e ne ha sottolineato l'impegno civile in una Trani che sentiva " incapace di sentire più una dimensione collettiva etica, orientata al bene comune"; e una vivacità intellettuale oltre i confini cittadini in tanti concorsi, incontri, ma anche momenti divertenti e conditi della sua intelligente ironia raccontati dalla poetessa lucana Anna Santoliquido, poetessa ma anche fondatrice e presidente del movimento culturale "Donne e poesia" ne ha anche sottolineato il comune amore per Scotellaro. E non poteva mancare, nella serata illuminata artisticamente dalla declamazione di alcune sue bellissime liriche da parte di Maria Elena germinario e dalle esecuzioni al pianoforte del nipote di Mimí Di Palo, Nazif Choughari e dal maestro Giorgio Trione Bartoli, il ricordo di lui come straordinario insegnante, capace di trasmettere passione e amore per il sapere. Un ricordo affidato a Rino Negrogno, che a una gratitudine personale espressa più volte nelle dediche a Mimì di Palo nei suoi otto libri, ha sottolineato quanto la sua più fervida convenzione era che non si dovesse lasciare indietro nessuno neanche il più discolo che bisognasse far partecipare tutti alla cultura e non far andare avanti solo i più diligenti e studiosi", convinto com'era che ognuno avesse delle preziose risorse in sé che era dovere di un insegnante far emergere.
Tanti applausi, qualche lacrima e tante emozione, condivisa con gratitudine soprattutto da sua moglie Ena e dai i suoi figli Pablo e Francesca, pur quest'ultima non presente fisicamente, ma con tanto cuore, unito a quello che batteva in tutto l'Auditorium.
L'evento è stato condotto e snodato dal giornalista Nico Aurora e all'organizzazione hanno partecipato, oltre l'Amministrazione comunale, presente con il vicesindaco Fabrizio Ferrante, che aveva già nel suo intervento rimarcato la possibilità di intitolare al professore una strada in tempi accelerati, diverse associazioni culturali della città: la F.I.D.A.P.A., la Dante Alighieri, Obiettivo Trani, Forme, e la Biblioteca comunale Giovanni Bovio.
Già, il Mimí politico, che credeva fortemente nell'affermazione "il privato è pubblico": perché nella serata sono state sottolineate le molteplici "anime" del professor di Palo, l' una incastonata nell'altra, fuse nella sua sensibilità di poeta e nel suo alto senso di responsabilità di docente, di maestro. Una esistenza densa esposta in una piccola mostra tra fotografie, alcuni numeri di Singolare e Plurale, la rivista da lui fondata; e quella tesi battuta a macchina, la prima, forse, nella storia, dedicata a Rocco Scotellaro; e le sue bellissime raccolte di poesie.
Tutti i Mimì sono stati raccontati nel corso della serata, coordinata da un emozionatissimo Edoardo De Simola, amico di sempre e con il quale ha condiviso l'impegno della città con l'associazione "Obiettivo Trani": a partire dalla professoressa Grazia di Staso, che con affetto ma anche con sapiente analisi di studiosa ha dipinto la cifra stilistica e l'intensità della poesia di Mimí nel ricordo commosso di "un'amicizia antica e costante nel tempo", citando l'ultima delle sue tante dediche personali sui suoi libri. Un'opera di poesia vissuta passo passo da Gaetano Bucci, editore della rivista la Vallisa, che ne ha curato negli anni le prefazioni e note critiche alle opere e ne ha sottolineato l'impegno civile in una Trani che sentiva " incapace di sentire più una dimensione collettiva etica, orientata al bene comune"; e una vivacità intellettuale oltre i confini cittadini in tanti concorsi, incontri, ma anche momenti divertenti e conditi della sua intelligente ironia raccontati dalla poetessa lucana Anna Santoliquido, poetessa ma anche fondatrice e presidente del movimento culturale "Donne e poesia" ne ha anche sottolineato il comune amore per Scotellaro. E non poteva mancare, nella serata illuminata artisticamente dalla declamazione di alcune sue bellissime liriche da parte di Maria Elena germinario e dalle esecuzioni al pianoforte del nipote di Mimí Di Palo, Nazif Choughari e dal maestro Giorgio Trione Bartoli, il ricordo di lui come straordinario insegnante, capace di trasmettere passione e amore per il sapere. Un ricordo affidato a Rino Negrogno, che a una gratitudine personale espressa più volte nelle dediche a Mimì di Palo nei suoi otto libri, ha sottolineato quanto la sua più fervida convenzione era che non si dovesse lasciare indietro nessuno neanche il più discolo che bisognasse far partecipare tutti alla cultura e non far andare avanti solo i più diligenti e studiosi", convinto com'era che ognuno avesse delle preziose risorse in sé che era dovere di un insegnante far emergere.
Tanti applausi, qualche lacrima e tante emozione, condivisa con gratitudine soprattutto da sua moglie Ena e dai i suoi figli Pablo e Francesca, pur quest'ultima non presente fisicamente, ma con tanto cuore, unito a quello che batteva in tutto l'Auditorium.
L'evento è stato condotto e snodato dal giornalista Nico Aurora e all'organizzazione hanno partecipato, oltre l'Amministrazione comunale, presente con il vicesindaco Fabrizio Ferrante, che aveva già nel suo intervento rimarcato la possibilità di intitolare al professore una strada in tempi accelerati, diverse associazioni culturali della città: la F.I.D.A.P.A., la Dante Alighieri, Obiettivo Trani, Forme, e la Biblioteca comunale Giovanni Bovio.