
Vita di città
Via Andria, la piccola Chinatown
Aumentano le attività degli orientali. Le ultime: un bar e un parrucchiere. Tanti tranesi chiudono, il commercio con gli occhi a mandorla fa invece registrare numeri impressionanti
Trani - domenica 11 agosto 2013
Benevenuti in via Andria, piccola Chinatown. E' proprio il caso di dirlo alla luce delle ultime evoluzioni commerciali del quartiere. A fronte dell'aumento dei cartelli di affittasi dei locali (a causa di chiusure di imprese gestite da tranesi), ecco spuntare come funghi attività dei cinesi.
Da corso Imbriani fino al popoloso quartiere nord della città è un susseguirsi di insegne orientali. In principio non vi era che un ristorante su via Cavour e qualche emporio nella zona, adesso invece l'attenzione dei cinesi si è focalizzata dal cavalcavia a piazza Indipendenza. Negozi di casalinghi, mega empori, un centro massaggi orientale, adesso persino un parrucchiere cinese per donna e uomo (con prezzi oltremodo competitivi) ed un bar, per altro storico.
Da qualche giorno è diventata made in China la gestione del bar ubicato all'incrocio tra via Andria e corso Imbriani. A rilevarne la gestione, l'ex proprietario dell'emporio Shangai che ha ceduto l'attività commerciale ad un cugino. Il cambio ha creato curiosità e un certo senso di smarrimento anche per il nuovo proprietario, travolto – come lui stesso ha ammesso - da richieste di birra a tutte le ore. Altro che caffè, insomma.
Un'espansione in controtendenza con la crisi, con investimenti consistenti. Da qualche anno i cinesi sono sempre più orientati verso il nostro territorio: dal commercio a sede fissa, al dettaglio e all'ingrosso, fino ai centri benessere ed ai servizi alla persona. Unimpresa Bat, commentando il caso di Andria (dove pure si registra un boom di aperture di attività orientali) ha provato a dare delle spiegazioni: «Evidentemente – dice l'associazione di categoria – i cinesi riescono a suscitare simpatia ed a fidelizzare la clientela, in taluni casi molto più di quanto sappiano fare alcuni commercianti del posto. La loro economia vanta numerosi punti vendita o di distribuzione di beni o di servizi e fa registrare numeri impressionanti, anche in termini di quantità di denaro messo in circolazione o trasferito nel loro paese d'origine».
Da corso Imbriani fino al popoloso quartiere nord della città è un susseguirsi di insegne orientali. In principio non vi era che un ristorante su via Cavour e qualche emporio nella zona, adesso invece l'attenzione dei cinesi si è focalizzata dal cavalcavia a piazza Indipendenza. Negozi di casalinghi, mega empori, un centro massaggi orientale, adesso persino un parrucchiere cinese per donna e uomo (con prezzi oltremodo competitivi) ed un bar, per altro storico.
Da qualche giorno è diventata made in China la gestione del bar ubicato all'incrocio tra via Andria e corso Imbriani. A rilevarne la gestione, l'ex proprietario dell'emporio Shangai che ha ceduto l'attività commerciale ad un cugino. Il cambio ha creato curiosità e un certo senso di smarrimento anche per il nuovo proprietario, travolto – come lui stesso ha ammesso - da richieste di birra a tutte le ore. Altro che caffè, insomma.
Un'espansione in controtendenza con la crisi, con investimenti consistenti. Da qualche anno i cinesi sono sempre più orientati verso il nostro territorio: dal commercio a sede fissa, al dettaglio e all'ingrosso, fino ai centri benessere ed ai servizi alla persona. Unimpresa Bat, commentando il caso di Andria (dove pure si registra un boom di aperture di attività orientali) ha provato a dare delle spiegazioni: «Evidentemente – dice l'associazione di categoria – i cinesi riescono a suscitare simpatia ed a fidelizzare la clientela, in taluni casi molto più di quanto sappiano fare alcuni commercianti del posto. La loro economia vanta numerosi punti vendita o di distribuzione di beni o di servizi e fa registrare numeri impressionanti, anche in termini di quantità di denaro messo in circolazione o trasferito nel loro paese d'origine».
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