Politica
«Villa Guastamacchia, il Comune non venda alcun terreno»
La richiesta dei Verdi dopo il giudizio in Appello che ha dato ragione al Comune
Trani - sabato 11 settembre 2010
«Nei mesi scorsi avevamo segnalato all'attenzione dell'opinione pubblica, nonché dell'amministrazione, la vicenda di Villa Guastamacchia, immobile di proprietà del Comune di Trani attualmente adibito a centro polivalente per gli anziani, ma in realtà destinato, per volontà del donatore, a casa di riposo per gli anziani.
L'immobile da anni si trova al centro di un contenzioso giudiziario azionato dagli eredi dell'originario proprietario che non riconoscono la donazione effettuata in favore del Comune e ne rivendicano la proprietà. Gli interessi economici in discussione sono notevoli, considerato che il complesso immobiliare comprende oltre alla splendida villa - in realtà non oggetto della causa - anche una discreta porzione di terreno (oltre duemila metri quadrati) che risulta edificabile, in quanto zona residenziale di completamento speciale ad alta intensità (indice 2 metri cubi per metro quadrato).
Per fortuna dei cittadini tranesi, la causa è stata definita in secondo grado in favore del Comune di Trani. In sostanza i giudici hanno riconosciuto la legittimità delle ragioni del Comune di Trani che potrà, salvo l'eventuale ricorso in Cassazione dei privati, disporre ancora di tale prestigioso bene immobile.
Alla luce della felice conclusione del contenzioso giudiziario appare, pertanto, ai nostri occhi ingenui e candidi, ingiustificata la ipotesi di transazione avviata dal Comune di Trani con gli eredi. La transazione prevede la rinuncia degli eredi al ricorso in Cassazione contro la sentenza favorevole al Comune e la cessione del Comune di Trani del suolo, ottenendo in cambio la metà del loro valore. In relazione al valore, al momento, come risulta dagli atti amministrativi, esistono due relazioni: una redatta dal tecnico di fiducia degli eredi che ha stimato l'intero terreno in 470.880 euro e l'altra redatta dall'Agenzia del Territorio di Bari su richiesta del Comune, che invece ha valutato il terreno in 654mila euro. In sostanza, al Comune al posto di una pregiata proprietà immobiliare resterebbero solo pochi spiccioli.
Tuttavia tenendo ben presente il normale ed eventuale rischio (in realtà molto ipotetico) di una soccombenza del Comune nel giudizio avanti la Cassazione: perché si vuole percorrere questa strana strada? Perché invece non rispettare le volontà del donante? Perché non è possibile destinare i terreni alla costruzione della nuova casa di riposo per anziani, ottima per la posizione centrale e quindi adatta per le esigenze degli stessi? Perché invece si è preferito procedere alla strana operazione della casa di riposo "Vittorio Emanuele" con la cessione in comodato in favore dell'ente, ricco di beni immobili, di un suolo del Comune di Trani? Perché non pensare a un parco urbano in una zona povera di verde? Perché non realizzare un asilo o una struttura sportiva di quartiere? O forse già si ha in mente la soluzione geniale: lasciamo costruire palazzi ai privati e facciamoci cedere in cambio uno splendido campo di bocce!
Per questi motivi chiediamo che l'amministrazione receda da ogni ipotesi di transazione e tuteli al meglio le ragioni del Comune nelle sedi opportune. In caso contrario, intraprenderemo ogni iniziativa utile a fare chiarezza sulla strana vicenda».
Michele Di Gregorio e Francesco LauroraVerdi Trani
L'immobile da anni si trova al centro di un contenzioso giudiziario azionato dagli eredi dell'originario proprietario che non riconoscono la donazione effettuata in favore del Comune e ne rivendicano la proprietà. Gli interessi economici in discussione sono notevoli, considerato che il complesso immobiliare comprende oltre alla splendida villa - in realtà non oggetto della causa - anche una discreta porzione di terreno (oltre duemila metri quadrati) che risulta edificabile, in quanto zona residenziale di completamento speciale ad alta intensità (indice 2 metri cubi per metro quadrato).
Per fortuna dei cittadini tranesi, la causa è stata definita in secondo grado in favore del Comune di Trani. In sostanza i giudici hanno riconosciuto la legittimità delle ragioni del Comune di Trani che potrà, salvo l'eventuale ricorso in Cassazione dei privati, disporre ancora di tale prestigioso bene immobile.
Alla luce della felice conclusione del contenzioso giudiziario appare, pertanto, ai nostri occhi ingenui e candidi, ingiustificata la ipotesi di transazione avviata dal Comune di Trani con gli eredi. La transazione prevede la rinuncia degli eredi al ricorso in Cassazione contro la sentenza favorevole al Comune e la cessione del Comune di Trani del suolo, ottenendo in cambio la metà del loro valore. In relazione al valore, al momento, come risulta dagli atti amministrativi, esistono due relazioni: una redatta dal tecnico di fiducia degli eredi che ha stimato l'intero terreno in 470.880 euro e l'altra redatta dall'Agenzia del Territorio di Bari su richiesta del Comune, che invece ha valutato il terreno in 654mila euro. In sostanza, al Comune al posto di una pregiata proprietà immobiliare resterebbero solo pochi spiccioli.
Tuttavia tenendo ben presente il normale ed eventuale rischio (in realtà molto ipotetico) di una soccombenza del Comune nel giudizio avanti la Cassazione: perché si vuole percorrere questa strana strada? Perché invece non rispettare le volontà del donante? Perché non è possibile destinare i terreni alla costruzione della nuova casa di riposo per anziani, ottima per la posizione centrale e quindi adatta per le esigenze degli stessi? Perché invece si è preferito procedere alla strana operazione della casa di riposo "Vittorio Emanuele" con la cessione in comodato in favore dell'ente, ricco di beni immobili, di un suolo del Comune di Trani? Perché non pensare a un parco urbano in una zona povera di verde? Perché non realizzare un asilo o una struttura sportiva di quartiere? O forse già si ha in mente la soluzione geniale: lasciamo costruire palazzi ai privati e facciamoci cedere in cambio uno splendido campo di bocce!
Per questi motivi chiediamo che l'amministrazione receda da ogni ipotesi di transazione e tuteli al meglio le ragioni del Comune nelle sedi opportune. In caso contrario, intraprenderemo ogni iniziativa utile a fare chiarezza sulla strana vicenda».
Michele Di Gregorio e Francesco LauroraVerdi Trani
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