
Vita di città
Vincolo al muro di villa Bini, il comitato Stadio in subbuglio
Chiesto incontro al sindaco. «Vergognoso il no della Soprintendenza»
Trani - lunedì 9 maggio 2011
Il quartiere stadio non ci sta. Il «no» della Soprintendenza allo spostamento del muro di villa Bini per favorire i lavori di realizzazione del sottovia che collega via de Robertis a via Annibale Maria di Francia, ha indotto il battagliero comitato a scrivere una lettera al sindaco della città di Trani, alla direzione di Rete ferroviaria italiana ed alla Soprintendenza.
Allarmati per le notizie che giungono da Bari, il comitato, attraverso il presidente, Vito Piazzolla, ha chiesto un incontro urgente al primo cittadino per conoscere i motivi del veto, le soluzioni alternative al progetto originario per la soppressione del passaggio a livello. «Il no della Soprintendenza – spiega Piazzolla - è vergognoso. Il sottopassaggio veicolare e pedonale è un'opera tanto necessaria quanto strategica per un ordinato sviluppo del quartiere e per la città. Questo no alla rimodulazione del vincolo ci pare esagerato e scriteriato se si considera la soluzione prospettata dai progettisti e cioè quella di smontare e rimontare il muro anziché abbatterlo, sia pure con un aggravio di costi ricadenti sulla collettività tranese. Ma un ministero non dovrebbe in primis operare per salvaguardare i diritti dei cittadini?».
Piazzolla riprende un concetto già esplicitato, in altra nota, da Cosimo Nenna (Federazione della sinistra di Trani): «Come mai un muro mai curato, fatto di semplici tufi fatiscenti, è ritenuto cosi pregiato da bloccare un'opera di questa portata? Come mai nel 2009, di fronte all'abbattimento della ciminiera, ubicata nelle stessa area e che avrebbe potuto rappresentare qualcosa da salvaguardare, in quanto esempio di archeologia industriale, la Soprintendenza ha fatto finta di niente? Come mai la Soprintendenza di fronte alla sostanziale trasformazione di Sant'Antuono consistente nella realizzazione di ristorante nelle fortificazioni medioevali e nella chiesa ancora consacrata, ha sonnecchiato?».
Allarmati per le notizie che giungono da Bari, il comitato, attraverso il presidente, Vito Piazzolla, ha chiesto un incontro urgente al primo cittadino per conoscere i motivi del veto, le soluzioni alternative al progetto originario per la soppressione del passaggio a livello. «Il no della Soprintendenza – spiega Piazzolla - è vergognoso. Il sottopassaggio veicolare e pedonale è un'opera tanto necessaria quanto strategica per un ordinato sviluppo del quartiere e per la città. Questo no alla rimodulazione del vincolo ci pare esagerato e scriteriato se si considera la soluzione prospettata dai progettisti e cioè quella di smontare e rimontare il muro anziché abbatterlo, sia pure con un aggravio di costi ricadenti sulla collettività tranese. Ma un ministero non dovrebbe in primis operare per salvaguardare i diritti dei cittadini?».
Piazzolla riprende un concetto già esplicitato, in altra nota, da Cosimo Nenna (Federazione della sinistra di Trani): «Come mai un muro mai curato, fatto di semplici tufi fatiscenti, è ritenuto cosi pregiato da bloccare un'opera di questa portata? Come mai nel 2009, di fronte all'abbattimento della ciminiera, ubicata nelle stessa area e che avrebbe potuto rappresentare qualcosa da salvaguardare, in quanto esempio di archeologia industriale, la Soprintendenza ha fatto finta di niente? Come mai la Soprintendenza di fronte alla sostanziale trasformazione di Sant'Antuono consistente nella realizzazione di ristorante nelle fortificazioni medioevali e nella chiesa ancora consacrata, ha sonnecchiato?».
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