
Enti locali
Vittorio Emanuele, bilancio 2010 in rosso di 50mila euro
In attesa del finanziamento regionale la situazione resta critica. Il Comune non ha eseguito gli interventi edilizi necessari
Trani - mercoledì 20 luglio 2011
10.04
La casa di riposo Vittorio Emanuele ha chiuso il 2010 con un passivo di 50mila euro, qualcosa in meno dello scorso anno. In attesa del finanziamento regionale per la realizzazione di una nuova struttura socioassistenziale (Il sole nel giardino), nel corso dell'ultimo anno la situazione si è ulteriormente aggravata. A dirlo, nella relazione sul conto consuntivo, sono gli stessi componenti del Consiglio d'amministrazione.
«Nel corso del 2010 – si legge nel documento – si è aggravato il trend negativo riguardante l'ingresso degli ospiti nella struttura, ridotto ad appena 12, 13 unità. A seguito delle sollecitazioni presso l'amministrazione comunale si è ottenuto un adeguamento a 60 euro delle rette giornaliere che ha permesso maggior flusso di entrate ed una regolarizzazione nella corresponsione delle retribuzioni ordinarie. Il flusso però non è bastato a regolamentare i pagamenti delle forniture». Le entrate sono state appena sufficienti per pagare gli stipendi del personale (ridotto negli ultimi due anni di 4 unità), il vitto e la cooperativa che funge da supporto al personale.
La grave situazione finanziaria ha motivi ben precisi: «La crisi dell'Ente – si legge – è determinata da un numero ridotto di ospiti che non garantisce il flusso di entrate sufficienti e dall'incapacità dell'Ente di rilanciare sul mercato l'offerta del servizio considerate le precarie condizioni strutturali della casa di riposo». In questo c'è anche la mano del Comune che non ha eseguito gli interventi edilizi necessari per l'adeguamento della struttura nonostante una certificazione del luglio del 2007 (parliamo di 4 anni fa) e firmata dal tecnico incaricato per la redazione dei progetti esecutivi dei lavori di adeguamento alle norme di sicurezza degli edifici di proprietà comunale.
«Nel corso del 2010 – si legge nel documento – si è aggravato il trend negativo riguardante l'ingresso degli ospiti nella struttura, ridotto ad appena 12, 13 unità. A seguito delle sollecitazioni presso l'amministrazione comunale si è ottenuto un adeguamento a 60 euro delle rette giornaliere che ha permesso maggior flusso di entrate ed una regolarizzazione nella corresponsione delle retribuzioni ordinarie. Il flusso però non è bastato a regolamentare i pagamenti delle forniture». Le entrate sono state appena sufficienti per pagare gli stipendi del personale (ridotto negli ultimi due anni di 4 unità), il vitto e la cooperativa che funge da supporto al personale.
La grave situazione finanziaria ha motivi ben precisi: «La crisi dell'Ente – si legge – è determinata da un numero ridotto di ospiti che non garantisce il flusso di entrate sufficienti e dall'incapacità dell'Ente di rilanciare sul mercato l'offerta del servizio considerate le precarie condizioni strutturali della casa di riposo». In questo c'è anche la mano del Comune che non ha eseguito gli interventi edilizi necessari per l'adeguamento della struttura nonostante una certificazione del luglio del 2007 (parliamo di 4 anni fa) e firmata dal tecnico incaricato per la redazione dei progetti esecutivi dei lavori di adeguamento alle norme di sicurezza degli edifici di proprietà comunale.
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