
Calcio
Cori razzisti contro il calciatore dell'Altamura, lettera aperta della Vigor
La società biancazzurra chiarisce quanto avvenuto in tribuna il 20 dicembre
Trani - martedì 29 dicembre 2015
13.04
Riportiamo di seguito la lettera aperta della società Vigor - indirizzata a presidente e giudice sportivo della Figc Puglia, al sindaco e al dirigente del commissariato di polizia di Trani, oltre che agli organi di stampa - riguardante la vicenda dei cori razzisti contro il calciatore dell'Altamura Diagne Ababacar del 20 dicembre scorso.
«In merito all'episodio ormai noto circa presunti cori razzisti - scrive il consiglio direttivo della Vigor - evidenziati nella gara del campionato di Eccellenza Vigor Trani-Altamura, questa società intende far chiarezza su alcuni punti poco chiari o male interpretati e su alcuni sviluppi dell'episodio che hanno provocato alcune tensioni. Per scelta obbligata societaria non si è provveduto ad effettuare ricorso avverso le decisioni del giudice sportivo, in quanto, dalle riprese televisive, non si può evincere a pieno quanto realmente accaduto e, senza una prova tangibile, si sa che la parola del direttore di gara è legge. Alcune considerazioni però sono d'obbligo.
Lo stadio di Trani è presidiato durante le gare da numerosi agenti e dirigenti della polizia presenti per tutta la gara sia in gradinata che sotto la tribuna, ai quali non sfugge il minimo dettaglio, sia in ordine di striscioni che di cori. Se il guardialinee lato tribuna avesse ascoltato "cori", avrebbe dovuto richiamare l'attenzione del direttore di gara e sospendere la partita (come da regolamento).
In tribuna centrale a pochi metri dai dirigenti della Vigor era presente una folta delegazione della società dell'Altamura, dal presidente ai direttori e dirigenti, con i quali c'è stato per tutta la gara e a fine gara un rapporto cordiale e di massima sportività – addirittura sono state fatte foto insieme con alcuni tifosi presenti in tribuna; con i dirigenti dell'Altamura a fine gara non c'è stato il minimo accenno e commento sull'episodio incriminato, anzi, i saluti finali sono stati veramente cordiali anche con i tifosi presenti in tribuna. Riteniamo che si sia montato un caso giornalistico scaturito dalla "affrettata" squalifica del campo e dal precedente episodio simile occorso alla società dell'Altamura a Mola sempre in gara ufficiale (su cui però non ci possiamo esprimere non conoscendo i fatti).
Probabilmente il caso è stato involontariamente o volontariamente esasperato, tant'è che è stata coinvolta non solo la società ma anche la "tifoseria tranese" e di conseguenza la città, la splendida città di Trani. Era doveroso da parte dei due gruppi organizzati uniti sotto la parola "gradinata" fare un comunicato ufficiale; le difese della "tribuna", di cui anche la Vigor fa parte, spetta a noi prenderle e non riteniamo, come letto su qualche social, che la "gradinata" abbia lanciato accuse verso i tifosi presenti in tribuna, che si sono rifatti alle parole uscite sui comunicati federali non sapendo e non potendo aver potuto ascoltare quanto accaduto, prendendo, come è giusto, le distanze.
Ribadiamo e ripetiamo che in tribuna era presente tutta la dirigenza della Vigor e dell'Altamura oltre che sostenitori storici del Trani. Probabilmente qualche frase "folkloristica" rivolta alla panchina ospite - spiega ancora la società - è stata male interpretata dal responsabile tecnico ospite, frasi in stile goliardico, ma da qui, a parlare di cori razzisti ce ne vuole. Preghiamo tutti di stare molto più attenti nel futuro a valutare e commentare episodi di questo genere e non solo; non potremo certo far passare altre situazioni del genere senza procedere a querele e a difese legali; l'invito è rivolto a tutti gli attori di questo splendido campionato - conclude il direttivo - che ogni tanto viene rovinato da persone che fanno del protagonismo il loro stile di vita. Buon campionato a tutti. Forza Trani»
«In merito all'episodio ormai noto circa presunti cori razzisti - scrive il consiglio direttivo della Vigor - evidenziati nella gara del campionato di Eccellenza Vigor Trani-Altamura, questa società intende far chiarezza su alcuni punti poco chiari o male interpretati e su alcuni sviluppi dell'episodio che hanno provocato alcune tensioni. Per scelta obbligata societaria non si è provveduto ad effettuare ricorso avverso le decisioni del giudice sportivo, in quanto, dalle riprese televisive, non si può evincere a pieno quanto realmente accaduto e, senza una prova tangibile, si sa che la parola del direttore di gara è legge. Alcune considerazioni però sono d'obbligo.
Lo stadio di Trani è presidiato durante le gare da numerosi agenti e dirigenti della polizia presenti per tutta la gara sia in gradinata che sotto la tribuna, ai quali non sfugge il minimo dettaglio, sia in ordine di striscioni che di cori. Se il guardialinee lato tribuna avesse ascoltato "cori", avrebbe dovuto richiamare l'attenzione del direttore di gara e sospendere la partita (come da regolamento).
In tribuna centrale a pochi metri dai dirigenti della Vigor era presente una folta delegazione della società dell'Altamura, dal presidente ai direttori e dirigenti, con i quali c'è stato per tutta la gara e a fine gara un rapporto cordiale e di massima sportività – addirittura sono state fatte foto insieme con alcuni tifosi presenti in tribuna; con i dirigenti dell'Altamura a fine gara non c'è stato il minimo accenno e commento sull'episodio incriminato, anzi, i saluti finali sono stati veramente cordiali anche con i tifosi presenti in tribuna. Riteniamo che si sia montato un caso giornalistico scaturito dalla "affrettata" squalifica del campo e dal precedente episodio simile occorso alla società dell'Altamura a Mola sempre in gara ufficiale (su cui però non ci possiamo esprimere non conoscendo i fatti).
Probabilmente il caso è stato involontariamente o volontariamente esasperato, tant'è che è stata coinvolta non solo la società ma anche la "tifoseria tranese" e di conseguenza la città, la splendida città di Trani. Era doveroso da parte dei due gruppi organizzati uniti sotto la parola "gradinata" fare un comunicato ufficiale; le difese della "tribuna", di cui anche la Vigor fa parte, spetta a noi prenderle e non riteniamo, come letto su qualche social, che la "gradinata" abbia lanciato accuse verso i tifosi presenti in tribuna, che si sono rifatti alle parole uscite sui comunicati federali non sapendo e non potendo aver potuto ascoltare quanto accaduto, prendendo, come è giusto, le distanze.
Ribadiamo e ripetiamo che in tribuna era presente tutta la dirigenza della Vigor e dell'Altamura oltre che sostenitori storici del Trani. Probabilmente qualche frase "folkloristica" rivolta alla panchina ospite - spiega ancora la società - è stata male interpretata dal responsabile tecnico ospite, frasi in stile goliardico, ma da qui, a parlare di cori razzisti ce ne vuole. Preghiamo tutti di stare molto più attenti nel futuro a valutare e commentare episodi di questo genere e non solo; non potremo certo far passare altre situazioni del genere senza procedere a querele e a difese legali; l'invito è rivolto a tutti gli attori di questo splendido campionato - conclude il direttivo - che ogni tanto viene rovinato da persone che fanno del protagonismo il loro stile di vita. Buon campionato a tutti. Forza Trani»
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