
Calcio
Vigor a Vieste per concludere degnamente il girone d’andata
I biancazzurri provano ad approfittare degli impegni che riguardano le concorrenti
Trani - domenica 17 dicembre 2017
Ultimo turno di andata che coincide con l'ultima gara dell'anno per la Vigor che si appresta ad affrontare il Vieste sul sintetico del "Riccardo Spina" prima della sosta per le festività natalizie. L' ottima prestazione sciorinata al cospetto del Corato ha instillato ulteriore fiducia nel gruppo biancazzurro che intende concludere degnamente un 2017 caratterizzato da numerosi momenti positivi (la parentesi dello spareggio playout a Novoli non sminuisce i meriti di società e calciatori). In panchina non siederà Massimo Pizzulli, squalificato fino al 20 dicembre dal giudice sportivo a causa dell'incomprensibile espulsione rimediata nel secondo tempo della sfida di domenica scorsa. Due giornate di stop anche per l'attaccante venezuelano Fernandez, che intanto sta smaltendo un malanno muscolare, a cui fa da contraltare il rientro del giovane "bomber" Matteo Arena.
Il Trani, che un anno fa si impose in terra foggiana con le reti di Tedesco e Camporeale, avrebbe la possibilità di laurearsi campione d'inverno a patto che si verifichino le tre situazioni seguenti: sconfitta della capolista Bitonto a Corato, pareggio fra Avetrana e Gallipoli nello scontro diretto e vittoria della Vigor a Vieste. In tal caso i biancazzurri raggiungerebbero quota 29 in compagnia dei neroverdi (ed eventualmente del Casarano se i salentini dovessero superare il Fasano nell'altro scontro al vertice) "girando la boa" in vetta al torneo ed ottenendo, dunque, un titolo platonico ma in grado di alimentare ulteriormente l'entusiasmo.
Il Vieste ha ufficializzato in settimana il ritorno sul Gargano del figliol prodigo Colella, reduce dall'esperienza coratina. L'organico a disposizione di Bonetti, composto prevalentemente da giovani del territorio, è imperniato sull'argentino Brianese, Compierchio, Sollitto, Triggiani e Caruso (nipote di Mimì Cosmano). Arbitro dell'incontro, ore 14.30, il signor Allegretta della sezione di Molfetta coadiuvato da Fracchiolla e Maffione.
Per quanto concerne la finale regionale di Coppa Italia (rinviata come noto al 18 gennaio) desta qualche perplessità l'ipotesi che possa essere disputata allo stadio di Nardò, perplessità dovuta alla notevole distanza da Trani e Fasano nonché ai pessimi rapporti che intercorrono da anni tra i tifosi neretini ed i supporters di entrambe le finaliste. Ci si chiede ancora una volta come mai non sia stata presa in considerazione una struttura sicura ed efficiente quale lo "Iacovone" di Taranto!
Il Trani, che un anno fa si impose in terra foggiana con le reti di Tedesco e Camporeale, avrebbe la possibilità di laurearsi campione d'inverno a patto che si verifichino le tre situazioni seguenti: sconfitta della capolista Bitonto a Corato, pareggio fra Avetrana e Gallipoli nello scontro diretto e vittoria della Vigor a Vieste. In tal caso i biancazzurri raggiungerebbero quota 29 in compagnia dei neroverdi (ed eventualmente del Casarano se i salentini dovessero superare il Fasano nell'altro scontro al vertice) "girando la boa" in vetta al torneo ed ottenendo, dunque, un titolo platonico ma in grado di alimentare ulteriormente l'entusiasmo.
Il Vieste ha ufficializzato in settimana il ritorno sul Gargano del figliol prodigo Colella, reduce dall'esperienza coratina. L'organico a disposizione di Bonetti, composto prevalentemente da giovani del territorio, è imperniato sull'argentino Brianese, Compierchio, Sollitto, Triggiani e Caruso (nipote di Mimì Cosmano). Arbitro dell'incontro, ore 14.30, il signor Allegretta della sezione di Molfetta coadiuvato da Fracchiolla e Maffione.
Per quanto concerne la finale regionale di Coppa Italia (rinviata come noto al 18 gennaio) desta qualche perplessità l'ipotesi che possa essere disputata allo stadio di Nardò, perplessità dovuta alla notevole distanza da Trani e Fasano nonché ai pessimi rapporti che intercorrono da anni tra i tifosi neretini ed i supporters di entrambe le finaliste. Ci si chiede ancora una volta come mai non sia stata presa in considerazione una struttura sicura ed efficiente quale lo "Iacovone" di Taranto!

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