
Vita di città
«A Colonna c’è una fontana, non una doccia»
L’ira di Di Savino che minaccia di togliere l’acqua. Per l'assessore troppa gente utilizza quel sito per lavarsi
Trani - martedì 30 agosto 2011
«A Colonna c'è una fontana, non una doccia». Piero Di Savino è arrabbiato. L'assessore punta l'indice con i frequentatori della spiaggia di Colonna che utilizzano impropriamente la fontana pubblica.
Riattivata l'erogazione a furor di popolo, Di Savino adesso minaccia (e non è un modo di dire) di chiudere il rubinetto. Il motivo? Troppa gente utilizza quel sito per lavarsi dopo una giornata trascorsa sulla sabbia. Non solo una rapida sciacquata ai piedi (tollerabile) ma vere e proprie docce con tanto di secchielli. «La fontana – dice l'assessore – deve servire per soddisfare le esigenze di quei fruitori della spiaggia che, dopo una giornata di sole e mare, cercano il ristoro di una bevuta d'acqua fresca per ristorarsi. Non è ammissibile il comportamento di chi usa l'acqua pubblica come fosse quella del bagno di casa».
Spreco di acqua pubblica ma anche pericolo per chi staziona nei pressi della fontana. Il mix di acqua e sabbia per terra diventa una scivolosissima insidia per le persone. In caso di cadute, chi paga i danni? Ecco perché Di Savino minaccia di invitare l'Acquedotto ad interrompere nuovamente l'erogazione.
In molti Comuni del sud, per risolvere questo problema, sono state installate nelle vicinanze delle spiagge libere delle docce pubbliche con costi per altro non esorbitanti. Noi purtroppo siamo a Trani.
Riattivata l'erogazione a furor di popolo, Di Savino adesso minaccia (e non è un modo di dire) di chiudere il rubinetto. Il motivo? Troppa gente utilizza quel sito per lavarsi dopo una giornata trascorsa sulla sabbia. Non solo una rapida sciacquata ai piedi (tollerabile) ma vere e proprie docce con tanto di secchielli. «La fontana – dice l'assessore – deve servire per soddisfare le esigenze di quei fruitori della spiaggia che, dopo una giornata di sole e mare, cercano il ristoro di una bevuta d'acqua fresca per ristorarsi. Non è ammissibile il comportamento di chi usa l'acqua pubblica come fosse quella del bagno di casa».
Spreco di acqua pubblica ma anche pericolo per chi staziona nei pressi della fontana. Il mix di acqua e sabbia per terra diventa una scivolosissima insidia per le persone. In caso di cadute, chi paga i danni? Ecco perché Di Savino minaccia di invitare l'Acquedotto ad interrompere nuovamente l'erogazione.
In molti Comuni del sud, per risolvere questo problema, sono state installate nelle vicinanze delle spiagge libere delle docce pubbliche con costi per altro non esorbitanti. Noi purtroppo siamo a Trani.
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