
Vita di città
Acque torbide per l'acquario della Villa comunale di Trani
Una concittadina testimonia uno stato di trascuratezza inaccettabile
Trani - domenica 25 aprile 2021
16.58
Alcune immagini scattate negli scorsi giorni nell'acquario della villa comunale e pubblicate qualche giorno fa da una cittadina tranese ci sono state segnalate oggi e non ci hanno lasciato indifferenti.
"Vasche sporche, trascurate, abnorme proliferazione di alghe, carenza di piante acquatiche, acqua torbida. I pochi pesci presenti sono in evidente sofferenza.
Alcuni decisamente troppo grandi per le dimensioni delle vasche, non hanno neanche lo spazio sufficiente per nuotare e stanno lì quasi immobili", descrive l'ing. Rita Reggio, che con amarezza testimonia lo stato in cui versa uno dei luoghi più cari non solo ai bambini ma a davvero tante generazioni di tranesi.
Senza scomodare la fantasia dei Nemo di Walt Disney quanto alla" umanità" delle creature del mare, magari per far impietosire un po', sarebbe meglio citare in questo caso un film candidato agli ultimi Oscar, "My teacher octopus", che narra dell incontro quotidiano per un anno tra un australiano e un polipo. Se non si è un grado di mantenere in condizioni dignitose un luogo deputato alla rappresentazione del mondo delle profondità degli abissi marini sarebbe una buona idea trasmetterlo in loop nel buio di quello spazio, affidando quei pesci magari a privati appassionati e più scrupolosi. E mostrarlo a chi non si occupa come dovrebbe o non si assicura che ci sia chi lo faccia nella maniera migliore. Avrebbe molto da raccontare su cosa significhi il rispetto della natura e delle sue creature.
In tarda mattinata siamo tornati per verificare che dopo sei giorni dalla denuncia social della concittadina si fosse provveduto a una sommaria pulizia.
Ma l'acquario era chiuso e le luci tutte spente né c'era traccia di un custode o un cartello per avere notizie di orari di apertura: è possibile che si sia arrivati tardi, è vero ma l'idea che si sia steso il velo pietoso del buio su questa situazione ci ha rattristato davvero molto.
"Vasche sporche, trascurate, abnorme proliferazione di alghe, carenza di piante acquatiche, acqua torbida. I pochi pesci presenti sono in evidente sofferenza.
Alcuni decisamente troppo grandi per le dimensioni delle vasche, non hanno neanche lo spazio sufficiente per nuotare e stanno lì quasi immobili", descrive l'ing. Rita Reggio, che con amarezza testimonia lo stato in cui versa uno dei luoghi più cari non solo ai bambini ma a davvero tante generazioni di tranesi.
Non dovrebbe essere questione di lockdown, aggiungiamo noi. L'acquario dovrebbe essere curato, pulito e i pesci nutriti ogni giorno, a prescindere dalla presenza o meno di visitatori.
"Non è solo uno spettacolo brutto e deprimente, è anche non avere rispetto per gli animali. Non esistono solo cani e gatti", conclude l'ing. Reggio, ovviamente non sminuendo l'attenzione che merita il fenomeno dei maltrattamenti agli amici a quattro zampe ma sottolineando quanto l'attenzione debba essere riposta anche su altri esseri viventi.
"Non è solo uno spettacolo brutto e deprimente, è anche non avere rispetto per gli animali. Non esistono solo cani e gatti", conclude l'ing. Reggio, ovviamente non sminuendo l'attenzione che merita il fenomeno dei maltrattamenti agli amici a quattro zampe ma sottolineando quanto l'attenzione debba essere riposta anche su altri esseri viventi.
Senza scomodare la fantasia dei Nemo di Walt Disney quanto alla" umanità" delle creature del mare, magari per far impietosire un po', sarebbe meglio citare in questo caso un film candidato agli ultimi Oscar, "My teacher octopus", che narra dell incontro quotidiano per un anno tra un australiano e un polipo. Se non si è un grado di mantenere in condizioni dignitose un luogo deputato alla rappresentazione del mondo delle profondità degli abissi marini sarebbe una buona idea trasmetterlo in loop nel buio di quello spazio, affidando quei pesci magari a privati appassionati e più scrupolosi. E mostrarlo a chi non si occupa come dovrebbe o non si assicura che ci sia chi lo faccia nella maniera migliore. Avrebbe molto da raccontare su cosa significhi il rispetto della natura e delle sue creature.
In tarda mattinata siamo tornati per verificare che dopo sei giorni dalla denuncia social della concittadina si fosse provveduto a una sommaria pulizia.
Ma l'acquario era chiuso e le luci tutte spente né c'era traccia di un custode o un cartello per avere notizie di orari di apertura: è possibile che si sia arrivati tardi, è vero ma l'idea che si sia steso il velo pietoso del buio su questa situazione ci ha rattristato davvero molto.





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