
Politica
Acquisto di nuove ringhiere per il lungomare, Laurora: «Cosa stiamo pagando?»
I dubbi del consigliere comunale di Italia in Comune
Trani - mercoledì 2 marzo 2022
«È stata segnalata la pubblicazione di un provvedimento dirigenziale dell'Area Lavori Pubblici, la n.100 del 2/2/2022, con la quale è stata affidata la fornitura di n.9 moduli di ringhiere, simili all'esistente, sul tratto di lungomare compreso tra Via Tevere e la salita che conduce al Monastero di S. M. di Colonna».
Inizia così la nota del consigliere comunale Tommaso Laurora che aggiunge: «Dalla lettura del provvedimento si rileva che sarebbe stata contattata la stessa ditta che molti anni fa sostituì e pose in opera le ringhiere, al fine di verificare la "disponibilità" del materiale.
È insolito, ma legittimo, contattare una ditta, dopo circa venti anni, per verificare se la stessa abbia una disponibilità residua di quelle ringhiere (o dei relativi moduli) è, però, strabiliante che, sempre a distanza di vent'anni, questa disponibilità ci sia. Colpo di fortuna? Sicuramente.
Quello che però non è chiaro è come mai la ditta abbia a suo tempo ordinato e conservato per così tanto tempo dei moduli residui, ma, soprattutto, che ci siano stati dei residui, perché ricordo che all'epoca furono sostituite le ringhiere, e che i moduli furono dimensionati per corrispondere perfettamente ai tratti da sostituire. Preveggenza? Può darsi.
Ma di cosa, visto che i singoli tratti furono fatti su misura, perché diversi tra loro?E quindi? I dubbi.
- Il primo: se queste ringhiere, acquistate all'epoca, sono avanzate perché mai furono montate, potrebbero, quindi, essere già state pagate dal comune alla ditta?
- Il secondo: le ringhiere che oggi si vogliono fornire sono quelle a suo tempo sostituite, conservate ed oggi solo restaurate? In entrambi i casi le ringhiere sarebbero già di proprietà comunale.
Cosa stiamo dunque pagando? Tornando allo specifico provvedimento, risulta che la fornitura e posa in opera e' in realtà affidata ad altra ditta, a cui quella originaria avrebbe "ceduto" i manufatti.
Premesso che, non si vuole entrare nel merito dei rapporti tra aziende, libere di trasferire tra di loro beni e servizi come meglio credono, qui il problema cambia, nel momento in cui i committenti sono i cittadini rappresentati dal Comune di Trani attraverso i suoi amministratori.
A che titolo questi manufatti (forse di proprietà del Comune?) sono rimasti "dormienti" presso un azienda privata? Perché sono stati poi traferiti ad altra azienda? A che titolo? Visto quanto accaduto alle precedenti ringhiere, di che materiale sono fatte? Ferro, ghisa, altro?
Sarebbe opportuno che su questi dubbi il dirigente operasse un approfondimento e accertasse meticolosamente e con estrema chiarezza la provenienza e consistenza dei manufatti in questione, dando seguito alle tante altre domande poste. In attesa di urgente riscontro, si ringrazia in anticipo per la collaborazione».
Inizia così la nota del consigliere comunale Tommaso Laurora che aggiunge: «Dalla lettura del provvedimento si rileva che sarebbe stata contattata la stessa ditta che molti anni fa sostituì e pose in opera le ringhiere, al fine di verificare la "disponibilità" del materiale.
È insolito, ma legittimo, contattare una ditta, dopo circa venti anni, per verificare se la stessa abbia una disponibilità residua di quelle ringhiere (o dei relativi moduli) è, però, strabiliante che, sempre a distanza di vent'anni, questa disponibilità ci sia. Colpo di fortuna? Sicuramente.
Quello che però non è chiaro è come mai la ditta abbia a suo tempo ordinato e conservato per così tanto tempo dei moduli residui, ma, soprattutto, che ci siano stati dei residui, perché ricordo che all'epoca furono sostituite le ringhiere, e che i moduli furono dimensionati per corrispondere perfettamente ai tratti da sostituire. Preveggenza? Può darsi.
Ma di cosa, visto che i singoli tratti furono fatti su misura, perché diversi tra loro?E quindi? I dubbi.
- Il primo: se queste ringhiere, acquistate all'epoca, sono avanzate perché mai furono montate, potrebbero, quindi, essere già state pagate dal comune alla ditta?
- Il secondo: le ringhiere che oggi si vogliono fornire sono quelle a suo tempo sostituite, conservate ed oggi solo restaurate? In entrambi i casi le ringhiere sarebbero già di proprietà comunale.
Cosa stiamo dunque pagando? Tornando allo specifico provvedimento, risulta che la fornitura e posa in opera e' in realtà affidata ad altra ditta, a cui quella originaria avrebbe "ceduto" i manufatti.
Premesso che, non si vuole entrare nel merito dei rapporti tra aziende, libere di trasferire tra di loro beni e servizi come meglio credono, qui il problema cambia, nel momento in cui i committenti sono i cittadini rappresentati dal Comune di Trani attraverso i suoi amministratori.
A che titolo questi manufatti (forse di proprietà del Comune?) sono rimasti "dormienti" presso un azienda privata? Perché sono stati poi traferiti ad altra azienda? A che titolo? Visto quanto accaduto alle precedenti ringhiere, di che materiale sono fatte? Ferro, ghisa, altro?
Sarebbe opportuno che su questi dubbi il dirigente operasse un approfondimento e accertasse meticolosamente e con estrema chiarezza la provenienza e consistenza dei manufatti in questione, dando seguito alle tante altre domande poste. In attesa di urgente riscontro, si ringrazia in anticipo per la collaborazione».