Politica
Amet e parcheggi, si torna all’antico con i grattini
Il 29, fine alla vicenda Elgasud. De Toma: «Ci tiriamo fuori, non conviene più»
Trani - lunedì 27 settembre 2010
Si è conclusa con un bilancio più che positivo la festa democratica di Trani. Momenti di divertimento ed intrattenimento, spazio ai gruppi locali, ai prodotti del territorio ed alle attività di propaganda. L'obiettivo a cui puntava il segretario Tommaso Laurora è stato raggiunto: avvicinare la gente e mostrare al pubblico il nuovo assetto di un partito ringiovanito e pronto al confronto politico. La dimostrazione plastica di queste parole è arrivata dall'ultimo incontro politico della tre giorni: sul palco il capogruppo consiliare Fabrizio Ferrante ed il presidente e amminsitratore delegato di Amet, Ninni De Toma, che ha accettato l'invito del Pd affrontando i tanti temi caldi legati all'azienda su cui il Pd ha costruito una parte consistente della sua opposizione.

De Toma ha confermato quanto già anticipato da Traniweb ma si è spinto anche oltre mostrando idee chiare. De Toma ha annunciato l'imminente aborto di un'altra operazione concepita sotto un'infelice stella. Il 29 settembre si riunirà il consiglio d'amministrazione dell'azienda per decidere l'uscita di scena di Amet da Elgasud. «Bari con una delibera di consiglio comunale ha fatto dietrofront a gennaio – ha spiegato De Toma – ed a questo punto non ha più senso neanche la nostra partecipazione, sarebbe pura beneficenza all'azienda barese. Abbiamo in mente di rispolverare Amet Energia e di ripartire da zero, con un nuovo progetto e, chissà, un nuovo partner per sviluppare un progetto industriale importante». «E ci volevano otto mesi per capirlo?» ha replicato Ferrante. Per scongiurare la cessione delle utenze di Amet ad Elgausd, il capogruppo del Pd aveva persino diffidato il sindaco dal decidere senza il parere preventivo del consiglio comunale. Quella frenata è stata decisiva. «L'Amet degli ultimi anni – ha proseguito il capogruppo del Pd – era diventato un parcheggio per politici ed un'agenzia di intermediazione immobiliare. In più si era deciso di dar via l'unica cosa realmente produttiva. Apprezziamo il cambiamento annunciato da De Toma, ma devono seguire atti concreti».

De Toma non se l'è fatto ripetere. La nuova normativa in materia di servizi pubblici impone delle scelte precise entro il 31 dicembre prossimo, il che significa strategie, programmi di rilancio ed anche rinunce. E allora, stop alla gara per i parcometri e ritorno al grattino «con personale qualificato – ha precisato De Toma – e non come si faceva in passato». Fra i motivi che hanno orientato la decisione, le denunce presentate da alcune società sulle presunte irregolarità nell'aggiudicazione dell'appalto. «Ci sono elementi che lasciano presupporre che queste denunce abbiano fondamento. Allora è meglio fermarsi e ripensare il tutto. La selezione per il personale, però, riprenderà presto» assicura De Toma.

Scelte da fare, si diceva. Fra queste l'intenzione di rilevare la gestione complessiva dei servizi della Darsena. «Abbiamo fatto una proposta all'amministrazione, così com'è non potrai mai avere futuro».


De Toma ha confermato quanto già anticipato da Traniweb ma si è spinto anche oltre mostrando idee chiare. De Toma ha annunciato l'imminente aborto di un'altra operazione concepita sotto un'infelice stella. Il 29 settembre si riunirà il consiglio d'amministrazione dell'azienda per decidere l'uscita di scena di Amet da Elgasud. «Bari con una delibera di consiglio comunale ha fatto dietrofront a gennaio – ha spiegato De Toma – ed a questo punto non ha più senso neanche la nostra partecipazione, sarebbe pura beneficenza all'azienda barese. Abbiamo in mente di rispolverare Amet Energia e di ripartire da zero, con un nuovo progetto e, chissà, un nuovo partner per sviluppare un progetto industriale importante». «E ci volevano otto mesi per capirlo?» ha replicato Ferrante. Per scongiurare la cessione delle utenze di Amet ad Elgausd, il capogruppo del Pd aveva persino diffidato il sindaco dal decidere senza il parere preventivo del consiglio comunale. Quella frenata è stata decisiva. «L'Amet degli ultimi anni – ha proseguito il capogruppo del Pd – era diventato un parcheggio per politici ed un'agenzia di intermediazione immobiliare. In più si era deciso di dar via l'unica cosa realmente produttiva. Apprezziamo il cambiamento annunciato da De Toma, ma devono seguire atti concreti».

De Toma non se l'è fatto ripetere. La nuova normativa in materia di servizi pubblici impone delle scelte precise entro il 31 dicembre prossimo, il che significa strategie, programmi di rilancio ed anche rinunce. E allora, stop alla gara per i parcometri e ritorno al grattino «con personale qualificato – ha precisato De Toma – e non come si faceva in passato». Fra i motivi che hanno orientato la decisione, le denunce presentate da alcune società sulle presunte irregolarità nell'aggiudicazione dell'appalto. «Ci sono elementi che lasciano presupporre che queste denunce abbiano fondamento. Allora è meglio fermarsi e ripensare il tutto. La selezione per il personale, però, riprenderà presto» assicura De Toma.

Scelte da fare, si diceva. Fra queste l'intenzione di rilevare la gestione complessiva dei servizi della Darsena. «Abbiamo fatto una proposta all'amministrazione, così com'è non potrai mai avere futuro».

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