Attualità
Amet, l'allarme di Cgil Trani: «Temiamo un collasso aziendale»
Il documento sottoposto all'attenzione di sindaco e Giunta
Trani - mercoledì 24 novembre 2021
15.41
«In data odierna - si legge in una nota a firma di Cgil Trani - abbiamo inoltrato all'attenzione del Sindaco di Trani e della giunta un documento della CGIL di Trani (che riportiamo in basso) redatto per invitare la pubblica amministrazione del Comune ad agire con decisione e velocemente per "mettere in sicurezza" l'AMET di Trani in tutte le sue componenti: elettrico, trasporti, darsena e parcheggi.
Temiamo un "collasso" aziendale per i notevoli ritardi nell'assumere le decisioni per affrontare il "libero" mercato elettrico, le problematiche della STP e quanto riviene dal "progetto parcheggi".
Stride non poco la nostra analisi con quanto avviene in azienda, che sconta livelli tecnologici arretrati con una manifesta colpevole sicumera dei quadri e dirigenti.
Colpisce il colpevole silenzio delle tante "fonti" aziendali e non, nell' evitare di denunciare quanto è sotto gli occhi di tutti. Confidiamo nei media per solleticare "risposte" al nostro unico obiettivo, difendere l'azienda chi ci lavora e con un servizio efficiente alla Città, senza oneri ingiusti».
Recentemente abbiamo rilevato una ripresa del "dibattito" sul futuro di AMET, subito spento con rimandi a "soluzioni "da condividere a tempi brevi in Consiglio Comunale. I ritardi, forse, sono incolmabili e probabilmente in mancanza di miracoli "sbricioleranno" l'Azienda in tutte le sue componenti.
Un breve riassunto sulla vicenda, potrebbe, rendere chiaro il nostro punto di vista.
Alcuni anni fa AMET fu analizzata e venne prodotto un documento, costato non poco, in cui si ipotizzavano delle soluzioni ai vari problemi che inibivano l'Azienda; a memoria le decisioni non ci furono.
Le conseguenze sono rintracciabili nell'intervento dell'amministratore di AMET in Consiglio Comunale l'08/10/2021.
Si denunciava una situazione economica/finanziaria critica e in particolare: l'Incapacità di riscossione dei crediti insoluti inesigibili, la ricezione di multe dagli Enti preposti alla sorveglianza dei Mercati, una corposa migrazione presso altre società di utenti non domestici dall'01/07/2021 per effetto di norme note da anni, l'abbandono di AMET di circa duemila Utenti domestici, la sostituzione di tutti i contatori con quelli di nuova generazione con previsione di spesa di circa un milione di euro.
A questi si aggiunge un nuovo sistema operativo, costoso, non utilizzato al pieno delle potenzialità (consiglio Comunale, dichiarazione Amministratore), con la conseguenziale richiesta di aiuto continua e costante a vari Enti per poter ottemperare alle tante richieste e scadenze di un Mercato in forte sviluppo tecnologico nei sistemi e nei metodi di gestione. Inoltre segnaliamo la mancanza di un responsabile informatico, oggi indispensabile in qualsiasi azienda di queste dimensioni oltre all'assenza di un portale in cui l'utenza possa in autonomia controllare le fatture, i consumi e lo stato dei pagamenti.
Non crediamo sia necessario ricordare l'approssimarsi della scadenza al 31 dicembre 2022 del libero mercato che comporterà dal 01 gennaio 2023 la libertà di scelta degli utenti "sopravvissuti" di altri gestori.
Infine si sottolineano le carenze fondamentali che condizionano tutto "il quadro Aziendale", dal 1° gennaio 2023 l'AMET rimarrebbe a gestire solo la distribuzione elettrica con introiti più che dimezzati con una organizzazione carente non avendo riorganizzato il servizio nei tempi previsti dal piano di rilancio aziendale. Quindi il nostro giudizio è che la responsabilità prevalente è del socio unico e del persistente lassismo.
Tutto ciò premesso ci induce a pensare che sia in atto un "ping pong" tra i soggetti interessati che non promette nulla di buono sul futuro.
La CGIL di Trani sarà a fianco dei Lavoratori e delle Lavoratrici a difesa dei posti di lavoro e lotterà con il massimo impegno con i Cittadini e le Cittadine per evitare la "distruzione" di un bene pubblico della Città di Trani.
Temiamo un "collasso" aziendale per i notevoli ritardi nell'assumere le decisioni per affrontare il "libero" mercato elettrico, le problematiche della STP e quanto riviene dal "progetto parcheggi".
Stride non poco la nostra analisi con quanto avviene in azienda, che sconta livelli tecnologici arretrati con una manifesta colpevole sicumera dei quadri e dirigenti.
Colpisce il colpevole silenzio delle tante "fonti" aziendali e non, nell' evitare di denunciare quanto è sotto gli occhi di tutti. Confidiamo nei media per solleticare "risposte" al nostro unico obiettivo, difendere l'azienda chi ci lavora e con un servizio efficiente alla Città, senza oneri ingiusti».
Recentemente abbiamo rilevato una ripresa del "dibattito" sul futuro di AMET, subito spento con rimandi a "soluzioni "da condividere a tempi brevi in Consiglio Comunale. I ritardi, forse, sono incolmabili e probabilmente in mancanza di miracoli "sbricioleranno" l'Azienda in tutte le sue componenti.
Un breve riassunto sulla vicenda, potrebbe, rendere chiaro il nostro punto di vista.
Alcuni anni fa AMET fu analizzata e venne prodotto un documento, costato non poco, in cui si ipotizzavano delle soluzioni ai vari problemi che inibivano l'Azienda; a memoria le decisioni non ci furono.
Le conseguenze sono rintracciabili nell'intervento dell'amministratore di AMET in Consiglio Comunale l'08/10/2021.
Si denunciava una situazione economica/finanziaria critica e in particolare: l'Incapacità di riscossione dei crediti insoluti inesigibili, la ricezione di multe dagli Enti preposti alla sorveglianza dei Mercati, una corposa migrazione presso altre società di utenti non domestici dall'01/07/2021 per effetto di norme note da anni, l'abbandono di AMET di circa duemila Utenti domestici, la sostituzione di tutti i contatori con quelli di nuova generazione con previsione di spesa di circa un milione di euro.
A questi si aggiunge un nuovo sistema operativo, costoso, non utilizzato al pieno delle potenzialità (consiglio Comunale, dichiarazione Amministratore), con la conseguenziale richiesta di aiuto continua e costante a vari Enti per poter ottemperare alle tante richieste e scadenze di un Mercato in forte sviluppo tecnologico nei sistemi e nei metodi di gestione. Inoltre segnaliamo la mancanza di un responsabile informatico, oggi indispensabile in qualsiasi azienda di queste dimensioni oltre all'assenza di un portale in cui l'utenza possa in autonomia controllare le fatture, i consumi e lo stato dei pagamenti.
Non crediamo sia necessario ricordare l'approssimarsi della scadenza al 31 dicembre 2022 del libero mercato che comporterà dal 01 gennaio 2023 la libertà di scelta degli utenti "sopravvissuti" di altri gestori.
Infine si sottolineano le carenze fondamentali che condizionano tutto "il quadro Aziendale", dal 1° gennaio 2023 l'AMET rimarrebbe a gestire solo la distribuzione elettrica con introiti più che dimezzati con una organizzazione carente non avendo riorganizzato il servizio nei tempi previsti dal piano di rilancio aziendale. Quindi il nostro giudizio è che la responsabilità prevalente è del socio unico e del persistente lassismo.
Tutto ciò premesso ci induce a pensare che sia in atto un "ping pong" tra i soggetti interessati che non promette nulla di buono sul futuro.
La CGIL di Trani sarà a fianco dei Lavoratori e delle Lavoratrici a difesa dei posti di lavoro e lotterà con il massimo impegno con i Cittadini e le Cittadine per evitare la "distruzione" di un bene pubblico della Città di Trani.