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Politica

AMIU, utili in crescita: ora premiare i lavoratori e ridurre la TARI

Tranibenecomune: "Usare l'attivo per il welfare aziendale e puntare alla strategia rifiuti zero per alleggerire le bollette ai cittadini"

Partendo dai positivi risultati di bilancio di AMIU Trani, che chiude il 2024 con 80.000 euro di utile e una differenziata oltre il 75%, il movimento Tranibenecomune (con Vincenzo Ferreri e Anna Rossi) lancia una doppia sfida politica all'Amministrazione. Da un lato chiede che gli utili vengano reinvestiti sui dipendenti tramite welfare e contratti integrativi; dall'altro sollecita un cambio di passo nella gestione dei rifiuti: non basta più raggiungere alte percentuali, occorre migliorare la qualità della raccolta e introdurre meccanismi premiali per abbattere i costi di smaltimento e, di conseguenza, alleggerire il peso della TARI su famiglie e imprese.

Il Comunicato stampa
Negli ultimi anni Amiu Trani, azienda interamente partecipata dal Comune, è tornata a produrre utili di bilancio: ha chiuso infatti l'esercizio 2024 con un utile di circa 80.000 euro, interamente riversato al Comune di Trani, mentre già il 2023 si era chiuso con un utile di poco superiore ai 14.000 euro. Numeri che, pur nella loro dimensione contenuta, certificano un dato politico chiaro: l'azienda pubblica migliora la propria gestione mentre la città supera stabilmente il 75% della raccolta differenziata. Questo risultato è frutto del lavoro delle maestranze e del contributo quotidiano dei cittadini che, nonostante alcune criticità nel servizio, garantiscono livelli significativi di raccolta differenziata.

Noi crediamo che questo risultato debba imporre una riflessione politica che porti a riconoscere il contributo fondamentale dei lavoratori e ad utilizzare gli utili conseguiti come strumenti di premialità o welfare aziendale all'interno di un contratto integrativo che i dipendenti attendono da molto. Un' azienda pubblica efficiente non può prescindere dalla valorizzazione di chi ne garantisce ogni giorno il funzionamento. Si pone poi un altro tema importante: occorre andare oltre la celebrazione dei risultati conseguiti in termini di raggiungimento di percentuali elevate di raccolta differenziata.

La Tari continua a rappresentare un peso rilevante per famiglie e attività commerciali, mentre il servizio di raccolta porta a porta presenta ancora margini di miglioramento in termini di qualità, equità ed efficienza. Città italiane comparabili alla nostra per dimensione e complessità, come Capannori, Ponte delle Alpi, Treviso e i comuni serviti da Contarina, hanno dimostrato che una gestione orientata alla Strategia Rifiuti Zero consente di:
  • superare stabilmente il 75-80% di raccolta differenziata di qualità;
  • ridurre drasticamente il rifiuto indifferenziato pro capite;
  • abbassare i costi di smaltimento oggi tra le principali voci che incidono sulla Tari;
  • restituire ai cittadini servizi migliori e tariffe più eque.
A Trani il costo più alto del servizio è legato allo smaltimento dell'indifferenziato e alla gestione di un organico spesso contaminato; migliorare dunque la raccolta dell'umido, aumentare la qualità del conferimento e ridurre gli scarti, significa diminuire i costi strutturali del servizio. Occorre perciò in primis migliorare la comunicazione. Troppo spesso il porta a porta a Trani è percepito come un obbligo e non come un servizio. Serve perciò un lavoro di informazione chiara e costante, di assistenza reale ai cittadini, di coinvolgimento delle scuole e dei quartieri, di incentivazione a differenziare correttamente attraverso l' introduzione di meccanismi premiali per i cittadini virtuosi (chi produce meno rifiuti e differenzia meglio deve pagare meno), di introduzione di controlli mirati, inseriti in un percorso trasparente che parta dalle segnalazioni di non conformità e arrivi alle sanzioni solo come extrema ratio, di fronte alle recidive dei comportamenti non corretti.

L'obiettivo non deve essere fare cassa ma tutelare chi rispetta le regole, migliorare il servizio e ridurre i costi della gestione. Deve essere chiaro ai cittadini che se migliorano la qualità della raccolta e diminuisce l'indifferenziato, diminuiscono anche i costi del servizio. E quando i costi si abbassano, anche la Tari si può e si deve abbassare. Auspichiamo poi che la nuova compagine Regionale ottimizzi, quanto prima, la filiera del riciclo e della chiusura del ciclo dei rifiuti rivedendo, con coraggio, l'azione di coordinamento su scala territoriale adeguata. Questa è la coerenza politica che oggi suggeriamo all'amministrazione ormai a fine mandato e alla prossima: non limitarsi a registrare i buoni risultati conseguiti, ma trasformarli in scelte concrete a beneficio dei lavoratori e dei cittadini. Tranibenecomune Vincenzo Ferreri Anna Rossi
  • Amiu Trani
  • Comitato Bene Comune
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