Vita di città
«Biblioteca, un delitto alienare o distruggere libri»
Mario Schiralli contesta la decisione: «Oscurantismo culturale». L'ex direttore della biblioteca comunale, grida al "delitto"
Trani - mercoledì 29 febbraio 2012
10.41
Prime reazioni alla pubblicazione del nostro articolo in cui si raccontava dell'imminente costituzione di una commissione per decidere il destino di un migliaio di libri della biblioteca mal ridotti e non utilizzati. Mario Schiralli, esponente della Federazione della Sinistra e già direttore della biblioteca comunale, grida al "delitto".
«Distruggere i volumi in eccesso della biblioteca Bovio o alienarli - scrive Schiralli - è un'assurdità al pari dell'incarico dato al dirigente per individuare una commissione di esperti che valuti l'importanza o meno dei testi da sacrificare. Un esperto di libri, se veramente tale, non ne consentirà mai la distruzione. Nemmeno di uno solo. Non ho remore a ribadire che siamo di fronte, in ambito culturale, ad un vero e proprio delitto. E per di più premeditato. Si tratterebbe di oscurantismo culturale».
«Distruggere, se pure in parte, una biblioteca - prosegue Schiralli - equivale ad abbattere il fondamento del sapere. Si legga, per rendersene conto, il grido di dolore dell'allora arcivescovo di Canterbury quando le truppe alleate bombardarono l'abbazia di Monte Cassino. E' una decisione impensabile, che dimostra incultura nei confronti dei processi di registrazione, di trasmissione, di conservazione della nostra memoria scritta».
«Distruggere i volumi in eccesso della biblioteca Bovio o alienarli - scrive Schiralli - è un'assurdità al pari dell'incarico dato al dirigente per individuare una commissione di esperti che valuti l'importanza o meno dei testi da sacrificare. Un esperto di libri, se veramente tale, non ne consentirà mai la distruzione. Nemmeno di uno solo. Non ho remore a ribadire che siamo di fronte, in ambito culturale, ad un vero e proprio delitto. E per di più premeditato. Si tratterebbe di oscurantismo culturale».
«Distruggere, se pure in parte, una biblioteca - prosegue Schiralli - equivale ad abbattere il fondamento del sapere. Si legga, per rendersene conto, il grido di dolore dell'allora arcivescovo di Canterbury quando le truppe alleate bombardarono l'abbazia di Monte Cassino. E' una decisione impensabile, che dimostra incultura nei confronti dei processi di registrazione, di trasmissione, di conservazione della nostra memoria scritta».