.jpg)
Cronaca
Casa Bovio, il sindaco rassicura: «Non lasceremo i minori per strada»
Ma la storia della famiglia presenta alcune "ombre"
Trani - giovedì 23 marzo 2017
Alle dichiarazioni di Mina D'Oria, madre del capofamiglia degli occupanti della casa natale di Giovanni Bovio, ha replicato l'amministrazione comunale attraverso la voce del sindaco Amedeo Bottaro: «Nonostante siamo a conoscenza di tutte le situazione pregresse di questa famiglia e, nonostante non tolleriamo questi atti d'illegalità e di forza che sono stati compiuti con l'occupazione della casa di Giovanni Bovio, proveremo in tutti i modi ad aiutarla».
Situazioni pregresse? Da fonti interne a Palazzo di città, infatti, si apprende che gli attuali occupanti della casa natale di Bovio erano proprietari, anni addietro, di una casa che ad una certo punto è stata veduta a causa di difficoltà economiche. La famiglia pertanto si rivolse all'amministrazione, allora guidata dal sindaco Giuseppe Tarantini, per chiedere una casa popolare che viene loro assegnata con non poche difficoltà. Tutto fila liscio per diversi anni quando la famiglia decide di vendere anche l'immobile di proprietà comunale, incassando il corrispettivo della vendita e andando a vivere in un sottano sempre di proprietà comunale. Questo - secondo quanto riferito alla nostra testata da Mina D'Oria - "è condiviso con scarafaggi" e, quindi, non sarebbe l'ideale per farci vivere dei bambini.
Adesso questa famiglia chiede di poter restare nell'immobile occupato o che gli venga assegnata un'altra casa popolare, anche se dal Comune spiegano che ci sono delle graduatorie da rispettare e che prima di loro ci sono altri cittadini che ne avrebbero diritto. Ma di fatto "case popolari" in questo momento non ce ne sono e quindi le graduatorie sono bloccate.
Da Palazzo di città, inoltre, hanno più volte proposto alla famiglia di andare a vivere dal suocero del capofamiglia (padre della moglie e nonno dei bambini), anche lui assegnatario di una casa popolare di circa 160 metri quadrati e disposto ad accogliere in casa la famiglia, ma la proposta è stata respinta al mittente. Inoltre, all'uomo è stato più volte proposto di fare domanda per partecipare ai "cantieri sociali", in modo tale da poter ricevere uno stipendio e poter pagare un affitto, ma anche questa "proposta" non sarebbe andata a buon fine.
In ogni caso il sindaco Amedeo Bottaro ci ha tenuto comunque a rassicurare queste persone. «Sicuramente - ha concluso - non permetteremo in nessun modo che questi minori finiscano in mezzo ad una strada, troveremo la soluzione migliore per aiutare l'intera famiglia».
Situazioni pregresse? Da fonti interne a Palazzo di città, infatti, si apprende che gli attuali occupanti della casa natale di Bovio erano proprietari, anni addietro, di una casa che ad una certo punto è stata veduta a causa di difficoltà economiche. La famiglia pertanto si rivolse all'amministrazione, allora guidata dal sindaco Giuseppe Tarantini, per chiedere una casa popolare che viene loro assegnata con non poche difficoltà. Tutto fila liscio per diversi anni quando la famiglia decide di vendere anche l'immobile di proprietà comunale, incassando il corrispettivo della vendita e andando a vivere in un sottano sempre di proprietà comunale. Questo - secondo quanto riferito alla nostra testata da Mina D'Oria - "è condiviso con scarafaggi" e, quindi, non sarebbe l'ideale per farci vivere dei bambini.
Adesso questa famiglia chiede di poter restare nell'immobile occupato o che gli venga assegnata un'altra casa popolare, anche se dal Comune spiegano che ci sono delle graduatorie da rispettare e che prima di loro ci sono altri cittadini che ne avrebbero diritto. Ma di fatto "case popolari" in questo momento non ce ne sono e quindi le graduatorie sono bloccate.
Da Palazzo di città, inoltre, hanno più volte proposto alla famiglia di andare a vivere dal suocero del capofamiglia (padre della moglie e nonno dei bambini), anche lui assegnatario di una casa popolare di circa 160 metri quadrati e disposto ad accogliere in casa la famiglia, ma la proposta è stata respinta al mittente. Inoltre, all'uomo è stato più volte proposto di fare domanda per partecipare ai "cantieri sociali", in modo tale da poter ricevere uno stipendio e poter pagare un affitto, ma anche questa "proposta" non sarebbe andata a buon fine.
In ogni caso il sindaco Amedeo Bottaro ci ha tenuto comunque a rassicurare queste persone. «Sicuramente - ha concluso - non permetteremo in nessun modo che questi minori finiscano in mezzo ad una strada, troveremo la soluzione migliore per aiutare l'intera famiglia».
Ricevi aggiornamenti e contenuti da Trani 
.jpg)





.jpg)

