
Cronaca
Casa Bovio, l'appello degli occupanti: «Aiutateci a trovare un'altra sistemazione»
Il Comune intima lo sfratto, ma ci sono dei minori da tutelare
Trani - mercoledì 22 marzo 2017
In Italia l'80 per cento dei cittadini è padrone delle quattro mura in cui abita, ma per chi un tetto non ce l'ha trovarne uno può diventare un incubo. È questa la drammatica storia della famiglia, due adulti e cinque bambini, che ha deciso di occupare la casa natale di Giovanni Bovio, vittima della crisi e del silenzio delle istituzioni. In via Mario Pagano questa famiglia tranese ha trovato un rifugio sicuro ma il Comune di Trani non ci sta. L'ente ha intimato alla famiglia di liberare l'immobile che ha un valore storico notevole. Sono trascorsi, inoltre, i 10 giorni necessari prima di poter per procedere allo sgombero effettivo. Lunedì sera, infatti, i vigili hanno cercato di allontanare la famiglia dal palazzo storico che, non sapendo dove altro andare, è ancora lì.
Col cuore in gola ogni volta che bussano alla porta o squilla il telefono, gli inquilini stanno aspettando che l'amministrazione assegni loro un'altra sistemazione, ma invano. Sembrerebbe, inoltre, che al Comune stiamo pensando di affidare i bambini ad una casa famiglia, allontanandoli così dai genitori. «I miei nipoti - ha dichiarato la mamma del capo famiglia, Mina D'Oria - non sono maltrattati, né tanto meno denutriti. Non possono e non devono essere allontanati dai genitori che stanno facendo di tutto per loro. L'amministrazione ha il dovere di trovare un'idonea sistemazione alla famiglia, senza consegnare i bambini alle case famiglia per trasformarli in merce o fonte di guadagno per le cooperative». La nonna dei bambini denuncia, così, il totale silenzio da parte dei servizi sociali e di quell'amministrazione che avrebbe, invece, il dovere di tutelare i cittadini, soprattutto quelli in difficoltà.
«In via Pedaggio Santa Chiara - ha spiegato la signora D'Oria - c'è lo studio di un avvocato, utilizzato poco e niente, di proprietà comunale. Come mai il sindaco Bottaro non assegna quello spazio ad una famiglia in difficoltà? Evidentemente per il primo cittadino ci sono case di simpatia e cittadini di serie A e B. Mio figlio e la sua famiglia sono pronti a lasciare la casa natale di Giovanni Bovio, a patto che l'amministrazione consegni loro le chiavi di una casa dove poter vivere e poter andare avanti, garantendo un futuro migliore a questi bambini per troppo tempo lasciati soli. Faremo a braccio di ferro con chiunque vorrà, ingiustamente, separare i bambini dai propri genitori. Il sindaco ha il dovere di aiutare. Basta con il silenzio».
Prima di occupare abusivamente la casa di Giovanni Bovio, la famiglia viveva in un basso, condividendo l'unica stanza disponibile con gli scarafaggi. I due adulti attualmente sono senza lavoro e ricevono, come unico sussidio, la carta Sia, Sostegno per l'inclusione attiva.
Col cuore in gola ogni volta che bussano alla porta o squilla il telefono, gli inquilini stanno aspettando che l'amministrazione assegni loro un'altra sistemazione, ma invano. Sembrerebbe, inoltre, che al Comune stiamo pensando di affidare i bambini ad una casa famiglia, allontanandoli così dai genitori. «I miei nipoti - ha dichiarato la mamma del capo famiglia, Mina D'Oria - non sono maltrattati, né tanto meno denutriti. Non possono e non devono essere allontanati dai genitori che stanno facendo di tutto per loro. L'amministrazione ha il dovere di trovare un'idonea sistemazione alla famiglia, senza consegnare i bambini alle case famiglia per trasformarli in merce o fonte di guadagno per le cooperative». La nonna dei bambini denuncia, così, il totale silenzio da parte dei servizi sociali e di quell'amministrazione che avrebbe, invece, il dovere di tutelare i cittadini, soprattutto quelli in difficoltà.
«In via Pedaggio Santa Chiara - ha spiegato la signora D'Oria - c'è lo studio di un avvocato, utilizzato poco e niente, di proprietà comunale. Come mai il sindaco Bottaro non assegna quello spazio ad una famiglia in difficoltà? Evidentemente per il primo cittadino ci sono case di simpatia e cittadini di serie A e B. Mio figlio e la sua famiglia sono pronti a lasciare la casa natale di Giovanni Bovio, a patto che l'amministrazione consegni loro le chiavi di una casa dove poter vivere e poter andare avanti, garantendo un futuro migliore a questi bambini per troppo tempo lasciati soli. Faremo a braccio di ferro con chiunque vorrà, ingiustamente, separare i bambini dai propri genitori. Il sindaco ha il dovere di aiutare. Basta con il silenzio».
Prima di occupare abusivamente la casa di Giovanni Bovio, la famiglia viveva in un basso, condividendo l'unica stanza disponibile con gli scarafaggi. I due adulti attualmente sono senza lavoro e ricevono, come unico sussidio, la carta Sia, Sostegno per l'inclusione attiva.

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