Vita di città
Caso "Vittorio Emanuele II", la replica del Cda
«Il momento è difficile, ci vuole collaborazione di pubblico e privato»
Trani - giovedì 30 luglio 2015
7.35
Riceviamo a pubblichiamo, in maniera integrale, una replica del Cda della Asp "Vittorio Emanuele II" di Trani, che ha voluto controbattere quanto affermato nell'articolo pubblicato ieri e intitolato Caso "Vittorio Emanuele II", sei dipendenti senza stipendio da marzo.
«In via preliminare si rileva che unitamente alla neonata Amministrazione Bottaro è stata avviata una immediata e serrata tabella di marcia per risolvere definitivamente gli annosi problemi che riguardano la storica casa di riposo, oggi Azienda pubblica di servizi alla persona. Con riferimento al merito dell'articolo si precisa invece che i sei dipendenti della struttura, non tutti appartenenti a nuclei familiari monoreddito, hanno lo status di dipendente pubblico e a differenza dei lavoratori del settore privato per loro non è ipotizzabile il ricorso ad ammortizzatori sociali, quali la cassa integrazione.
Ad oggi è in atto una intensa attività di concertazione istituzionale e sindacale che vede sul tavolo una serie di possibili soluzioni per i dipendenti. Per alcuni sarebbe ipotizzabile ricorrere alla cosiddetta pensione anticipata ed è in corso di verifica il possesso dei requisiti minimi, alla luce della attuale normativa pensionistica e della possibilità di applicare o meno al caso in esame gli ultimi provvedimenti del Ministro Madia sul pensionamento obbligatorio dei dipendenti della pubblica amministrazione.
Naturalmente, la questione relativa all'eventuale pensionamento anticipato è collegata anche alla verifica delle possibilità o meno di ripresa dell'attività dell'azienda, in un tempo ragionevolmente breve, affinché i sei dipendenti possano proseguire l'attività lavorativa sino alla definitiva maturazione dei requisiti per il pensionamento. Ulteriore ipotesi al vaglio della fase di concertazione è anche quella della ricollocazione temporanea delle sei unità presso altri enti pubblici.
Si specifica che i contributi previdenziali sono stati versati di pari passo alle retribuzioni corrisposte e al momento è in pagamento la retribuzione di aprile 2015. Le risorse finanziarie dell'ente, mai particolarmente floride negli ultimi anni, attualmente sono scarse in ragione della mancanza di attività ma sono allo studio dell'organo amministrativo ipotesi concrete di rilancio dell'azienda unitamente alla elaborazione di un piano di risanamento economico-finanziario, per far fronte a tutti i pagamenti in sospeso, compresi i fornitori. Ad ulteriore rettifica dell'articolo occorre evidenziare che l'unica foto allegata allo stesso riguarda un'area chiusa da luglio 2014 con divieto assoluto di accesso, a causa del distaccamento dal controsoffitto di alcune parti in cartongesso, e non riguarda perciò parti della struttura in uso.
Si coglie l'occasione inoltre per evidenziare che l'attuale cda, formato dalla Presidente avv. Carmen Craca e dalle consigliere Notaio Antonella Trapanese e avv. Lucrezia Merra, svolge l'incarico a titolo completamente gratuito e con notevole impegno e senso di responsabilità nei confronti dei dipendenti e della intera comunità tranese, che non può perdere un importante e storico presidio di pubblico servizio alla persona. In questa delicata fase, si ritiene indispensabile perciò la collaborazione di tutti i soggetti pubblici e privati per fare di un luogo per troppo tempo dimenticato un simbolo della capacità di una città di rinascere e magari reinventarsi».
«In via preliminare si rileva che unitamente alla neonata Amministrazione Bottaro è stata avviata una immediata e serrata tabella di marcia per risolvere definitivamente gli annosi problemi che riguardano la storica casa di riposo, oggi Azienda pubblica di servizi alla persona. Con riferimento al merito dell'articolo si precisa invece che i sei dipendenti della struttura, non tutti appartenenti a nuclei familiari monoreddito, hanno lo status di dipendente pubblico e a differenza dei lavoratori del settore privato per loro non è ipotizzabile il ricorso ad ammortizzatori sociali, quali la cassa integrazione.
Ad oggi è in atto una intensa attività di concertazione istituzionale e sindacale che vede sul tavolo una serie di possibili soluzioni per i dipendenti. Per alcuni sarebbe ipotizzabile ricorrere alla cosiddetta pensione anticipata ed è in corso di verifica il possesso dei requisiti minimi, alla luce della attuale normativa pensionistica e della possibilità di applicare o meno al caso in esame gli ultimi provvedimenti del Ministro Madia sul pensionamento obbligatorio dei dipendenti della pubblica amministrazione.
Naturalmente, la questione relativa all'eventuale pensionamento anticipato è collegata anche alla verifica delle possibilità o meno di ripresa dell'attività dell'azienda, in un tempo ragionevolmente breve, affinché i sei dipendenti possano proseguire l'attività lavorativa sino alla definitiva maturazione dei requisiti per il pensionamento. Ulteriore ipotesi al vaglio della fase di concertazione è anche quella della ricollocazione temporanea delle sei unità presso altri enti pubblici.
Si specifica che i contributi previdenziali sono stati versati di pari passo alle retribuzioni corrisposte e al momento è in pagamento la retribuzione di aprile 2015. Le risorse finanziarie dell'ente, mai particolarmente floride negli ultimi anni, attualmente sono scarse in ragione della mancanza di attività ma sono allo studio dell'organo amministrativo ipotesi concrete di rilancio dell'azienda unitamente alla elaborazione di un piano di risanamento economico-finanziario, per far fronte a tutti i pagamenti in sospeso, compresi i fornitori. Ad ulteriore rettifica dell'articolo occorre evidenziare che l'unica foto allegata allo stesso riguarda un'area chiusa da luglio 2014 con divieto assoluto di accesso, a causa del distaccamento dal controsoffitto di alcune parti in cartongesso, e non riguarda perciò parti della struttura in uso.
Si coglie l'occasione inoltre per evidenziare che l'attuale cda, formato dalla Presidente avv. Carmen Craca e dalle consigliere Notaio Antonella Trapanese e avv. Lucrezia Merra, svolge l'incarico a titolo completamente gratuito e con notevole impegno e senso di responsabilità nei confronti dei dipendenti e della intera comunità tranese, che non può perdere un importante e storico presidio di pubblico servizio alla persona. In questa delicata fase, si ritiene indispensabile perciò la collaborazione di tutti i soggetti pubblici e privati per fare di un luogo per troppo tempo dimenticato un simbolo della capacità di una città di rinascere e magari reinventarsi».