
Enti locali
Cattedrale sfregiata, il commento di Tarantini
«C'è una Trani di gente responsabile ed una Trani di imbecilli». Dopo Caffarella e Sotero, arriva anche una nota del sindaco di Trani
Trani - giovedì 7 luglio 2011
Dopo Caffarella e Sotero, arriva anche una nota del sindaco di Trani, Giuseppe Tarantini, sull'ennesimo sfregio compiuto in danno della Cattedrale.
«Mi è capitato in questi anni - scrive il sindaco - di intervenire più volte, sul fatto che si imbrattavano i muri di Trani, si violentavano i monumenti storici, si deturpavano i leoni sul portale della Cattedrale. Ho capito allora che ci sono due Trani: la Trani che applaude commossa l'inno d'Italia in piazza Quercia come fosse in un teatro all'aperto silenziosa e civile, o che assiste al concerto di Muti anche sui megaschermi concentrata ed elegante come fosse alla Scala. Quella che si asciugava le lacrime quando inaugurammo palazzo Borsellino o che sorride percorrendo in bici il lungomare. Poi c'è la Trani degli imbecilli: quella che imbratta i muri, finanche quelli della Cattedrale, che butta il vecchio frigorifero accanto al cassonetto o addirittura in campagna facendo più strada di quanta ce ne vuole per portarlo al centro raccolta differenziata».
Ma si possono sconfiggere gli imbecilli? Tarantini si fa la domanda e si da la risposta: «Razionalmente ho sempre pensato di no, ma con il cuore spero di si».
«Mi è capitato in questi anni - scrive il sindaco - di intervenire più volte, sul fatto che si imbrattavano i muri di Trani, si violentavano i monumenti storici, si deturpavano i leoni sul portale della Cattedrale. Ho capito allora che ci sono due Trani: la Trani che applaude commossa l'inno d'Italia in piazza Quercia come fosse in un teatro all'aperto silenziosa e civile, o che assiste al concerto di Muti anche sui megaschermi concentrata ed elegante come fosse alla Scala. Quella che si asciugava le lacrime quando inaugurammo palazzo Borsellino o che sorride percorrendo in bici il lungomare. Poi c'è la Trani degli imbecilli: quella che imbratta i muri, finanche quelli della Cattedrale, che butta il vecchio frigorifero accanto al cassonetto o addirittura in campagna facendo più strada di quanta ce ne vuole per portarlo al centro raccolta differenziata».
Ma si possono sconfiggere gli imbecilli? Tarantini si fa la domanda e si da la risposta: «Razionalmente ho sempre pensato di no, ma con il cuore spero di si».
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