Politica
Consiglio comunale e bilancio: il commento di Mimmo Santorsola
Il Consigliere di Sel: «Il bilancio non tiene conto della reale situazione dei conti comunali»
Trani - lunedì 21 ottobre 2013
18.19
Il Consigliere Comunale Mimmo Santorsola di Sinistra e Libertà commenta l'ultima seduta di Consiglio e l'approvazione del bilancio di previsione 2013 in una nota alla stampa che pubblichiamo integralmente.
«Missione compiuta!! Questo secondo è stato il grido che ha lanciato il Sindaco non appena terminata la votazione con la quale è stato approvato il bilancio di previsione per l'anno 2013, un grido accompagnato, sempre secondo me, dal gesto dell'ombrello. E vaiiiii! La soddisfazione era a mille anche tra gli assessori; un po' meno soddisfatti apparivano i consiglieri della maggioranza costretti a rimanere seduti tra i banchi di palazzo Palmieri nonostante l'ora tarda e gli impegni familiari. Gli ordini di scuderia erano stati perentori: la proposta di bilancio doveva essere approvata! Così è stato nonostante le dichiarazioni umanamente condivise ma politicamente incomprensibili del consigliere Damascelli, i mal di pancia interni alla maggioranza, le scaramucce verbali e le minacce incredibili mormorate a denti stretti dal Sindaco nei confronti del consigliere Corrado che, per un lungo attimo, avevano lasciato temere tutt'altro epilogo.
La posta in gioco era troppo alta ed a nulla poteva servire la mozione d'ordine con cui il gruppo SeL chiedeva alla presidenza del consiglio di "non dare luogo all'esame di un proposta di delibera che non avrebbe dovuto essere presentata e di non assumersi la responsabilità di errori di valutazione e/o di una condotta compiacente nei confronti della maggioranza". A nulla sono servite le obiezioni preliminari presentate dagli altri gruppi della opposizione e l'abbandono dell'aula anche da parte di numerosi consiglieri di maggioranza, alcuni dei quali, visibilmente "disorientati" dalla pervicacia con la quale l'amministrazione perseguiva lo scopo, hanno addirittura cambiato partito e colore politico.
A nulla è servita la relazione del Collegio di revisione dei conti che, forse per la prima volta nella storia del comune di Trani, ha emesso un parere negativo sulla delibera e sulla documentazione allegata. A nulla è servita, infine, l'ammissione da parte del Segretario Generale di una palese irregolarità procedurale e della conseguente nullità della seduta consigliare. La danza propiziatoria a San Revisore aveva prodotto l'effetto sperato e finalmente l'analisi e le conclusioni presenti in quella relazione tecnica concordavano con le obiezioni presentate dalle opposizioni ma i fedelissimi non intendevano mollare la preda: la fame di disponibilità finanziarie accecava la mente e la coscienza di quanti non vedevano l'ora di uscire dal recinto dei dodicesimi di spesa (laddove questa regola fosse mai stata rispettata!!) e mettere le mani su quel poco che resta delle risorse economiche del comune di Trani. Con una vera e propria azione di guerra l'obiettivo è stato raggiunto: 17 "si", 1 "no" ed 1 "astenuto".
Per ottenere questo risultato, nel dubbio che le milizie regolari potessero non essere sufficienti, l'amministrazione ha ritenuto necessario chiamare i riservisti per mantenere in aula il numero legale ed evitare una fragorosa disfatta: l'astensione è venuta dal Presidente del consiglio ed il voto negativo dal consigliere Cognetti, voti apparentemente di opposizione ma comunque utili a mantenere valida la votazione ed in piedi la maggioranza. Inutile, ogni città ha il suo Scilipoti!
Con l'aiuto delle due stampelle le casse del comune sono a disposizione della Giunta per altri eventi, altre manifestazioni, altre inaugurazioni ed altre sovvenzioni infruttifere ad altrettanto inutili cooperative. Le perplessità e le eccezioni sollevate nel corso del dibattito sono pubblicate per intero sulla pagina Facebook del circolo SeL di Trani ma, per quanto io non riesca ad immaginare quale altro disastro saranno capaci di combinare i nostri amministratori di maggioranza, ribadisco che "il bilancio non tiene conto della reale situazione dei conti comunali e visto che allo stesso non sono state apportate le dovute correzioni tanto i consiglieri comunali quanto l'amministrazione potrebbero doverne rispondere alla magistratura"».
«Missione compiuta!! Questo secondo è stato il grido che ha lanciato il Sindaco non appena terminata la votazione con la quale è stato approvato il bilancio di previsione per l'anno 2013, un grido accompagnato, sempre secondo me, dal gesto dell'ombrello. E vaiiiii! La soddisfazione era a mille anche tra gli assessori; un po' meno soddisfatti apparivano i consiglieri della maggioranza costretti a rimanere seduti tra i banchi di palazzo Palmieri nonostante l'ora tarda e gli impegni familiari. Gli ordini di scuderia erano stati perentori: la proposta di bilancio doveva essere approvata! Così è stato nonostante le dichiarazioni umanamente condivise ma politicamente incomprensibili del consigliere Damascelli, i mal di pancia interni alla maggioranza, le scaramucce verbali e le minacce incredibili mormorate a denti stretti dal Sindaco nei confronti del consigliere Corrado che, per un lungo attimo, avevano lasciato temere tutt'altro epilogo.
La posta in gioco era troppo alta ed a nulla poteva servire la mozione d'ordine con cui il gruppo SeL chiedeva alla presidenza del consiglio di "non dare luogo all'esame di un proposta di delibera che non avrebbe dovuto essere presentata e di non assumersi la responsabilità di errori di valutazione e/o di una condotta compiacente nei confronti della maggioranza". A nulla sono servite le obiezioni preliminari presentate dagli altri gruppi della opposizione e l'abbandono dell'aula anche da parte di numerosi consiglieri di maggioranza, alcuni dei quali, visibilmente "disorientati" dalla pervicacia con la quale l'amministrazione perseguiva lo scopo, hanno addirittura cambiato partito e colore politico.
A nulla è servita la relazione del Collegio di revisione dei conti che, forse per la prima volta nella storia del comune di Trani, ha emesso un parere negativo sulla delibera e sulla documentazione allegata. A nulla è servita, infine, l'ammissione da parte del Segretario Generale di una palese irregolarità procedurale e della conseguente nullità della seduta consigliare. La danza propiziatoria a San Revisore aveva prodotto l'effetto sperato e finalmente l'analisi e le conclusioni presenti in quella relazione tecnica concordavano con le obiezioni presentate dalle opposizioni ma i fedelissimi non intendevano mollare la preda: la fame di disponibilità finanziarie accecava la mente e la coscienza di quanti non vedevano l'ora di uscire dal recinto dei dodicesimi di spesa (laddove questa regola fosse mai stata rispettata!!) e mettere le mani su quel poco che resta delle risorse economiche del comune di Trani. Con una vera e propria azione di guerra l'obiettivo è stato raggiunto: 17 "si", 1 "no" ed 1 "astenuto".
Per ottenere questo risultato, nel dubbio che le milizie regolari potessero non essere sufficienti, l'amministrazione ha ritenuto necessario chiamare i riservisti per mantenere in aula il numero legale ed evitare una fragorosa disfatta: l'astensione è venuta dal Presidente del consiglio ed il voto negativo dal consigliere Cognetti, voti apparentemente di opposizione ma comunque utili a mantenere valida la votazione ed in piedi la maggioranza. Inutile, ogni città ha il suo Scilipoti!
Con l'aiuto delle due stampelle le casse del comune sono a disposizione della Giunta per altri eventi, altre manifestazioni, altre inaugurazioni ed altre sovvenzioni infruttifere ad altrettanto inutili cooperative. Le perplessità e le eccezioni sollevate nel corso del dibattito sono pubblicate per intero sulla pagina Facebook del circolo SeL di Trani ma, per quanto io non riesca ad immaginare quale altro disastro saranno capaci di combinare i nostri amministratori di maggioranza, ribadisco che "il bilancio non tiene conto della reale situazione dei conti comunali e visto che allo stesso non sono state apportate le dovute correzioni tanto i consiglieri comunali quanto l'amministrazione potrebbero doverne rispondere alla magistratura"».