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Lavori costa sud, Comitato Bene Comune: "Si rispettino le prescrizioni delle autorità"
Il Comitato si batte affinché il tratto di costa diventi luogo protetto a norma di legge
Trani - mercoledì 19 marzo 2025
E' indubitabile l'interesse del Comitato Bene Comune nei confronti delle questioni del mare.
Anzi, si può dire che il Comitato nasca proprio dall'impegno per un mare pulito, fruibile, accessibile a tutti; impegno concretizzatosi nellorganizzazione di due riuscite e partecipate manifestazioni nel 2013 e nel 2014 con cui rivendicavamo interventi sul depuratore, la verifica della presenza di scarichi abusivi nelle acque marine, la rimozione dei cancelli abusivamente apposti da privati impedendo l'accesso al mare per un lungo tratto di costa a sud della città, il piano comunale delle coste.
Alcune di queste rivendicazioni - manifestate anche con incontri pubblici con esperti, sopralluoghi insieme a rappresentanti istituzionali, esposti, ed altre iniziative - hanno trovato nel tempo risposta. Per altre, come quella per l'approvazione di un piano delle coste che possa disciplinare in primis una giusta ripartizione tra gestione pubblica e privata delle spiagge, abbiamo continuato a lavorare nel corso di tutti questi anni sia con iniziative pubbliche, sia instaurando una interlocuzione con gli organi preposti su cui, lontano dal clamore mediatico, abbiamo continuato a fare pressione.
Il piano delle coste non è un capriccio superfluo, è lo strumento che permette di sottrarre alle mire speculative ampi tratti di costa che, come quella che va dalle Matinelle fino al Ponte Lama, attualmente oggetto di interventi molto discussi di riqualificazione, sono meritevoli di una tutela speciale per il loro alto valore geologico e naturalistico.
Oggi noi, che tanto ci siamo battuti negli anni passati per l'accessibilità di quel tratto di costa a tutti e non solo a pochi privilegiati, e per la sua fruizione in sicurezza, non ci opponiamo di certo agli interventi finalizzati a rimuovere la pericolosità che incombe sulle tante persone che, nonostante i divieti, frequentano quei luoghi, e che impedisce alle tante che vorrebbero invece poterlo fare, di goderne senza rischi. Chiediamo però che gli interventi avvengano nel rispetto delle prescrizioni delle autorità preposte per la tutela delle peculiarità geomorfologiche e senza stravolgimenti del valore naturalistico di quei luoghi.
Il ricorrere delle espressioni "abusivo" e "privilegio di pochi" nel descrivere lo status quo preesistente hanno reso intollerabile il tema della fruibilità della costa per i cittadini. Pertanto risulta pretestuosa la intangibilità dei luoghi se si assicura la percorribilità in sicurezza e la preservazione delle peculiarità naturalistiche. Ed è in quest'ottica che continuiamo a lavorare in modo costruttivo, sollecitando le istituzioni e la politica all'adozione di quelle misure realmente finalizzate a conciliare la conservazione della bellezza di quel tratto di costa che noi tranesi tanto amiamo, con la possibilità di goderne tutti nel rispetto delle prescrizioni a tutela del suo valore naturalistico.
A ciò si può arrivare attivando un percorso finalizzato ad ottenere una protezione a norma di legge. Lo studio elaborato qualche anno fa dallUniversità di Bari sul litorale a sud di Trani, afferma che un alto valore geologico, paleontologico, geomorfologico e idrogeologico rende questo tratto di costa uno degli esempi più belli di geodiversità dellItalia meridionale, meritevole pertanto di una speciale tutela come quella prevista dalla Legge Regionale 33/2009 che, allart. 5, prevede prescrizioni di conservazione , valorizzazione e tutela dei geositi che possono annoverarsi tra i "monumenti naturali". Secondo lo studio il geosito tranese in questione presenta le caratteristiche rispondenti a questa classificazione.
Ragion per cui è nel perseguimento di questo obiettivo che ci vogliamo impegnare
Anzi, si può dire che il Comitato nasca proprio dall'impegno per un mare pulito, fruibile, accessibile a tutti; impegno concretizzatosi nellorganizzazione di due riuscite e partecipate manifestazioni nel 2013 e nel 2014 con cui rivendicavamo interventi sul depuratore, la verifica della presenza di scarichi abusivi nelle acque marine, la rimozione dei cancelli abusivamente apposti da privati impedendo l'accesso al mare per un lungo tratto di costa a sud della città, il piano comunale delle coste.
Alcune di queste rivendicazioni - manifestate anche con incontri pubblici con esperti, sopralluoghi insieme a rappresentanti istituzionali, esposti, ed altre iniziative - hanno trovato nel tempo risposta. Per altre, come quella per l'approvazione di un piano delle coste che possa disciplinare in primis una giusta ripartizione tra gestione pubblica e privata delle spiagge, abbiamo continuato a lavorare nel corso di tutti questi anni sia con iniziative pubbliche, sia instaurando una interlocuzione con gli organi preposti su cui, lontano dal clamore mediatico, abbiamo continuato a fare pressione.
Il piano delle coste non è un capriccio superfluo, è lo strumento che permette di sottrarre alle mire speculative ampi tratti di costa che, come quella che va dalle Matinelle fino al Ponte Lama, attualmente oggetto di interventi molto discussi di riqualificazione, sono meritevoli di una tutela speciale per il loro alto valore geologico e naturalistico.
Oggi noi, che tanto ci siamo battuti negli anni passati per l'accessibilità di quel tratto di costa a tutti e non solo a pochi privilegiati, e per la sua fruizione in sicurezza, non ci opponiamo di certo agli interventi finalizzati a rimuovere la pericolosità che incombe sulle tante persone che, nonostante i divieti, frequentano quei luoghi, e che impedisce alle tante che vorrebbero invece poterlo fare, di goderne senza rischi. Chiediamo però che gli interventi avvengano nel rispetto delle prescrizioni delle autorità preposte per la tutela delle peculiarità geomorfologiche e senza stravolgimenti del valore naturalistico di quei luoghi.
Il ricorrere delle espressioni "abusivo" e "privilegio di pochi" nel descrivere lo status quo preesistente hanno reso intollerabile il tema della fruibilità della costa per i cittadini. Pertanto risulta pretestuosa la intangibilità dei luoghi se si assicura la percorribilità in sicurezza e la preservazione delle peculiarità naturalistiche. Ed è in quest'ottica che continuiamo a lavorare in modo costruttivo, sollecitando le istituzioni e la politica all'adozione di quelle misure realmente finalizzate a conciliare la conservazione della bellezza di quel tratto di costa che noi tranesi tanto amiamo, con la possibilità di goderne tutti nel rispetto delle prescrizioni a tutela del suo valore naturalistico.
A ciò si può arrivare attivando un percorso finalizzato ad ottenere una protezione a norma di legge. Lo studio elaborato qualche anno fa dallUniversità di Bari sul litorale a sud di Trani, afferma che un alto valore geologico, paleontologico, geomorfologico e idrogeologico rende questo tratto di costa uno degli esempi più belli di geodiversità dellItalia meridionale, meritevole pertanto di una speciale tutela come quella prevista dalla Legge Regionale 33/2009 che, allart. 5, prevede prescrizioni di conservazione , valorizzazione e tutela dei geositi che possono annoverarsi tra i "monumenti naturali". Secondo lo studio il geosito tranese in questione presenta le caratteristiche rispondenti a questa classificazione.
Ragion per cui è nel perseguimento di questo obiettivo che ci vogliamo impegnare