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Vita di città

Di frecciate, Frecce (tricolore) e arco(baleni): come dipingere il cielo di Trani?

La notizia della esibizione per la prossima estate induce a riflessioni funzionali a un turismo più stanziale e destagionalizzato

... Che poi magari saremo tutti lì, a cercare lo scatto migliore da pubblicare sui social, a dimostrare che nessuna scenografia per le scie delle Frecce Tricolore è più straordinaria di quella del porto o della Cattedrale di Trani, con magari gli aerei che si alzano dai tre fari - verde, bianco e rosso, appunto - come se dal mare si proiettassero in cielo: perché siamo abituati a dire e ridire e poi magari a non brillare in coerenza.

È innegabile che la notizia abbia lasciato più d'uno con un po' di sorpresa mista ad amaro in bocca, visto il recente tragico incidente che ha visto coinvolta la Pattuglia Acrobatica dell'Aeronautica Militare Italiana per la morte di una bambina di 5 anni nel corso di prove prima di una esibizione (e non è il primo caso, purtroppo). Ma c'è un'inchiesta in corso: e non sta a noi stabilire se sia necessario attendere la fine della stessa perché le attività delle Frecce Tricolore venga sospesa o meno.

Innegabile la reazione degli ambientalisti, o dei presunti tali, quelli che si proclamano santi seguaci della natura ma magari hanno lanciato il giorno prima un centinaio di palloncini rosa in aria per un gender reveal; e a parte qualche segreto intoccabile sulla composizione dei fumi delle frecce tricolore, fatti di una reazione di vaselina e pigmenti colorati, pare non siano dannosi né per l'uomo né per l'ambiente. Anche se c'è da dire le emissioni di CO2 , a prescindere dai colori, di una tanto numerosa flotta, bene sicuramente non fa, né a noi, né al cielo né al mare.

Né avrebbe senso paragonare uno spettacolo di pochi minuti, seppur suggestivo, destinato a proiettare l'immagine della Cattedrale di Trani e del nostro porto ovunque (ma sarà poi così vero?), con altre necessità prioritarie della Città come un presidio sanitario, un parcheggio pubblico, strade colabrodo o un verde cittadino che va scomparendo ogni giorno di più, giusto per citare le prime che vengono in mente. Sarebbe come dire che Irene Carbonara non dovrebbe badare ai gattini randagi perché ci sono i bambini che muoiono di fame: questa è facile demagogia di cui onestamente non c'è bisogno, ognuno fa quel che può e quel che sa fare, soprattutto se si tratta di volontariato.

Il punto è considerare se sia di concreta utilità una manifestazione del genere - non propriamente economica - per quello per cui è stata pensata, cioè l'occasione di una celebrazione connessa -pare- a una azione di beneficio per l'indotto turistico anche grazie alla diffusione delle immagini della città incorniciate da quelle scie.

Ipotizzando che non vi sarà per l'occasione - (ma è chiaro che ce lo si augura, almeno) - una corsa all'accaparramento dei non numerosissimi posti letto a Trani da parte di turisti, magari stranieri , il rischio - certo, non solo per Trani - è che cercando di esaltare con spettacolarizzazioni talvolta anche un po' circensi le bellezze artistiche e storiche, si finisca con lo spersonalizzarle un tantino, far perderne loro il valore autentico, renderle meno protagoniste rispetto a quel realmente sono e per le quali dovrebbero essere esaltate. Oltretutto sia a luglio che agosto a Trani comunque i forestieri ci sono. Ma in una città come Trani in cui nel comparto della promozione turistica tanto c'è da fare ancora - e non è una critica, è un dato di fatto, visto il rapporto tra risorse attrattive e capacità attrattive non sicuramente vincente o quantomeno non all'altezza di quel che potrebbe essere - magari si potrebbe puntare su quegli spettacoli che la straordinaria collocazione di Trani unita ai suoi monumenti regala ogni giorno. Oppure proporre lo spettacolo delle Frecce T icolore , ed esempio, in periodi cosiddetti "morti", come febbraio o marzo.

E alle scie delle Frecce Tricolore -che siano pericolose o meno, tossiche o meno, qui non rileva - forse sarebbe preferibile diffondere lo spettacolo gratuito dell'arcobaleno sul porto che emoziona ma che davvero può con le sue immagini - e ce ne sono già tante - creare una attrazione potente in tutto il mondo. Del resto, un arcobaleno non è meno effimero dalle Frecce Tricolore...

Qualche sera fa a Castel del Monte migliaia di persone erano raccolte da tutto il Sud per assistere all'eclissi di Luna parziale in uno scenario impareggiabile: ennesima dimostrazione che le scelte dei nostri progenitori di fondare Trani in questa baia naturale o di Federico Il di costruire su quella collina uno dei castelli più ammantati di fascino e mistero al mondo, non è stato casuale.

Chissà se a Trani non bastino davvero, al posto dei tre colori delle Frecce, i sette degli improvvisi e imprevisti arcobaleni o le infinite sfumature dei suoi tramonti, sul cielo, o su quella pietra unica al mondo, e di cui dovremmo essere orgogliosi ambasciatori, di cui sono fatte le nostre meraviglie.















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