Trani, località Casa Rossa: discariche e cave
Trani, località Casa Rossa: discariche e cave
Territorio

Ekobat, ecco «l'ecomostro pugliese»

Le associazioni del territorio contro la nuova megadiscarica di Trani. Leggi disattese: diverse le eccezioni sollevate da WWF e Legambiente

«Un ecomostro esteso 164.547 metri quadri di cui il 70% destinati allo stoccaggio e allo smaltimento finale dei rifiuti, per una capacità di 3.735.000 metri cubi». Sono questi i numeri della megadiscarica che sorgerà in contrada "Casarossa" ad una distanza di 3,5 chilometri dalle città di Trani e di Andria, a 6,5 chilometri dalla città di Barletta e a 8,5 chilometri da Bisceglie. È la sociètà Ekobat di Firenze che ha presentato il progetto per la realizzazione di un impianto di discarica di rifiuti speciali non pericolosi per ottenere l'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) coordinata alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA).

Contro questa minaccia ambientale le associazioni WWF Puglia e Legambiente Puglia,unitamente a WWF Canosa, WWF Andria, WWF Barletta, Legambiente Trani, Legambiente S. Ferdinando, Legambiente Andria, Legambiente Bisceglie, Movimento Consumatori Puglia, Ambiente e/è Vita della Bat, Andria Città Sana, Folgore Trani, Demetra, Wolakota, Age Andria, Associazione Beni Comuni Barletta e Isde - Associazioni Medici per l'Ambiente Sezione di Canosa, hanno inviato le loro Osservazioni alla provincia di Barletta – Andria - Trani, ai Comuni di Bisceglie, Andria, Trani e Barletta, alla Asl Bat, all'Arpa Puglia e alla Regione Puglia.

Sommersi dai rifiuti - La dotazione impiantistica pugliese delle discariche di rifiuti speciali,considerando le autorizzazioni rilasciate nell'ultimo quadriennio dalla Regione per le nuove volumetrie, risulta avere ad oggi volumetrie disponibili pari a circa 12.700.000 metri cubi. «Tali disponibilità di volumi - si legge nel comunicato - sono assolutamente sproporzionate rispetto ai quantitativi di rifiuti speciali smaltiti nelle discariche pugliesi, che sono stati nell'anno 2008, ultimo anno di cui sono disponibili dati ufficiali, pari a 770.000 tonnellate. La maggiore quantità dei rifiuti speciali smaltiti nelle discariche pugliesi, infatti, sono di provenienza extraregionale come è documentato da diverse relazioni annuali dei gestori delle discariche di rifiuti speciali. Il progetto della Ekobat prevede una possibilità di smaltimento annuo, al 50% del potenziale della discarica, pari a 465.000 tonnellate (310 mila di rifiuti speciali, 77.500 rifiuti contenenti amianto, 77.500 di rifiuti pericolosi stabilizzati). Se tale previsione si realizzasse significherebbe che la Ekobat assorbirebbe circa il 60% del dei rifiuti smaltiti nelle 14 discariche pugliesi attualmente autorizzate. Inoltre, se le iniziative in corso di istruttoria,gli ampliamenti e i nuovi impianti dovessero andare tutti a buon fine e si aggiungessero alle volumetrie già autorizzate e disponibili avremo, nella sola provincia di Barletta-Andria-Trani un totale di volumetrie disponibili di 9.890.000 metri cubi, all'incirca equivalente al totale smaltito in tutte le discariche di rifiuti speciali attive sull'intero territorio nazionale nel 2008».

Il sito - A nord confina con la discarica di rifiuti speciali della Eco Erre srl, autorizzata ad una volumetria di 800.000 metri cubi, e con la discarica di rsu dell'Amiu, al servizio dell'Ato Ba/1, autorizzata allo smaltimento di rifiuti per una volumetria di 3.434.950 tonnellate. «Se la proposta progettuale della Ekobat venisse approvata e la discarica Eco Erre entrasse in esercizio - scrivono le associazioni - si creerebbe un "continuum" costituito dalle tre discariche con una capacità complessiva di smaltimento di 7.894.950 metri cubi. Pertanto lo studio di impatto ambientale e la relazione tecnica dell'autorizzazione integrata ambientale del progetto di discarica proposto dalla Ekobat sono carenti in ordine alla mancata descrizione e valutazione degli impatti cumulativi sull'ambiente, in relazione alle altre attività industriali inquinanti preesistenti nel sito oggetto dell'intervento, e degli impatti che si attendono dalla realizzazione di altri progetti già autorizzati e in via di realizzazione, come il cementificio. Il sito proposto non è conforme, per le sue caratteristiche geologiche, alle prescrizioni del Decreto Legislativo 13 gennaio 2003, n. 36, Attuazione della Direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti. La ricognizione fotografica attesta come quasi tutti i fronti della cava risultano fortemente alterati, con presenza di fratture beanti e presenza di forme carsiche ipogee. La discarica andrebbe ulteriormente ad aggravare la situazione già fortemente compromessa di un'area in cui l'acquifero carsico è già caratterizzato da elevata vulnerabilità e risulta scarsamente protetto rispetto agli insediamenti estrattivi presenti.

Le leggi disattese - Sono diverse le eccezioni sollevate dalle associazioni del territorio: «l'iniziativa proposta non è coerente con il Piano Regionale dei rifiuti speciali nella regione Puglia così come approvato con la Deliberazione della Giunta Regionale n. 2668 del 28/12/2009. Inoltre non è conforme con le prescrizioni urbanistiche del Piano Urbanistico Generale del Comune di Trani. Altrettanto opinabile è la richiesta di autorizzazione anche per lo stoccaggio dell'amianto, nonché per la messa in riserva ed il recupero di rifiuti inerti rivenienti dalle attività di scavo e per esercitare attività estrattive, oltre che la richiesta di un ripristino solo parziale di una cava di pietra dismessa ubicata a circa 650 metri dal sito della discarica in progetto, che non è conforme alle leggi regionali in materia».

«L'esercizio dell'attività di discarica della Ekobat perdurerà per diversi decenni, molti di più di quanti vengono previsti nella proposta progettuale. Assistiamo con crescente preoccupazione al fenomeno dell'aumento indiscriminato delle discariche di rifiuti speciali in Puglia - hanno dichiarato il Presidente del WWF Puglia Antonio de Feo e il Presidente di Legambiente Puglia Francesco Tarantini. Qualcuno vorrebbe trasformare la nostra regione in un pozzo senza fondo dove seppellire i rifiuti industriali dell'Italia, purtroppo per loro presteremo estrema attenzione e ci opporremo anche in sede giudiziaria a qualsiasi abuso che verrà perpetrato. Le contraddizioni, le inesattezze e incongruenze del progetto di discarica sono le ragioni per le quali la rete delle associazioni ambientaliste della Provincia di Barletta-Andria-Trani, con il sostegno del WWF Puglia e di Legambiente Puglia, esprimono parere contrario alla proposta progettuale di discarica di rifiuti speciali della Ekobat, e metteranno in atto in tutte le sedi, tutte le azioni necessarie per contrastare la realizzazione di tale progetto. Alle Amministrazioni Comunale delle città di Trani, Andria, Barletta e Bisceglie chiediamo di sensibilizzarsi e mobilitarsi contro l'iniziativa del progetto di discarica proposto dalla Ekobat che, se realizzata, costituirebbe un pesantissimo pregiudizio ambientale per l'intera provincia Bat».
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