Politica
Eventi estivi, per Di Pinto la polemica del Pd è deprimente
«Abbiamo evitato contribuzioni a pioggia prediligendo previsioni organiche». Si innesca la polemica sulla vicenda dei contributi per le iniziative in cartellone
Trani - martedì 18 giugno 2013
19.57
«E' assai deprimente assistere ad un nuovo attacco di logorrea demagogica del Pd tranese». Nicola Di Pinto, consigliere comunale di Alleanza di centro, risponde in maniera piccata alle critiche dei democratici che hanno lamentato il mancato sostegno economico da parte del Comune di Trani verso alcune associazioni locali che hanno chiesto un contributo, seppur modesto, per attuare iniziative, ricevendo di contro un diniego. «Queste affermazioni – attacca De Pinto – sono palesemente infondate e frutto evidente di un grave pregiudizio in quanto numerose sono le realtà locali che rientrano a pieno nella programmazione estiva».
Per De Pinto, il punto fondamentale è un altro: «La linea politica di questa amministrazione sulle iniziative culturali e turistiche tende ad evitare la contribuzione a pioggia prediligendo previsioni organiche. Dall'idea di ottimizzare le risorse a discapito del mero clientelismo, nascono i grandi contenitori omogenei come le celebrazioni per il 950mo anniversario della promulgazione degli Ordinamenta Maris e il Trani international festival. Nel primo caso è l'assessore al ramo che, di concerto con il gruppo di coordinamento, aperto e volontario, ha stabilito la linea da seguire assumendosene la responsabilità politica della riuscita. Nel secondo l'assessore competente, dettate le linee guida fondamentali senza venir meno alle proprie responsabilità in tema di riuscita, ha affidato ad un direttore artistico la realizzazione di un programma organico ed accattivante assumendosene onori ed oneri. Questo è quello che avviene nelle città che intendono emanciparsi dalla logica che lega la programmazione estiva o invernale al mero accontentare la clientela politica del momento».
De Pinto prosegue: «Ciò che sfugge clamorosamente, se non appositamente, agli esponenti del Pd, è che in entrambi casi sono presenti svariate realtà locali, scelte al di là delle logiche di appartenenza o vicinanza politica. Discorso a parte bisognerebbe intavolare se De Laurentis e Catania raccogliessero e testimoniassero lo sfogo di quei cittadini che, se da una parte intendono dare il proprio contributo per arricchire culturalmente la città, dall'altro sono disponibili a farlo solo dietro compenso da parte del Comune. Alla faccia della programmazione, della lungimiranza, del far girare il nome della città a livello internazionale. Il Pd di Trani preferisce dar da campare a quel tranese che senza contributo del Comune proprio non ce la fa».
Per De Pinto, il punto fondamentale è un altro: «La linea politica di questa amministrazione sulle iniziative culturali e turistiche tende ad evitare la contribuzione a pioggia prediligendo previsioni organiche. Dall'idea di ottimizzare le risorse a discapito del mero clientelismo, nascono i grandi contenitori omogenei come le celebrazioni per il 950mo anniversario della promulgazione degli Ordinamenta Maris e il Trani international festival. Nel primo caso è l'assessore al ramo che, di concerto con il gruppo di coordinamento, aperto e volontario, ha stabilito la linea da seguire assumendosene la responsabilità politica della riuscita. Nel secondo l'assessore competente, dettate le linee guida fondamentali senza venir meno alle proprie responsabilità in tema di riuscita, ha affidato ad un direttore artistico la realizzazione di un programma organico ed accattivante assumendosene onori ed oneri. Questo è quello che avviene nelle città che intendono emanciparsi dalla logica che lega la programmazione estiva o invernale al mero accontentare la clientela politica del momento».
De Pinto prosegue: «Ciò che sfugge clamorosamente, se non appositamente, agli esponenti del Pd, è che in entrambi casi sono presenti svariate realtà locali, scelte al di là delle logiche di appartenenza o vicinanza politica. Discorso a parte bisognerebbe intavolare se De Laurentis e Catania raccogliessero e testimoniassero lo sfogo di quei cittadini che, se da una parte intendono dare il proprio contributo per arricchire culturalmente la città, dall'altro sono disponibili a farlo solo dietro compenso da parte del Comune. Alla faccia della programmazione, della lungimiranza, del far girare il nome della città a livello internazionale. Il Pd di Trani preferisce dar da campare a quel tranese che senza contributo del Comune proprio non ce la fa».