
Eventi e cultura
Federica Iacovelli e i suoi giochi d’acqua musicali a Palazzo “Discanno” a Trani
La Maestra si è esibita in un concerto di musica classica nella serata di ieri per la Fondazione “Aldo Ciccolini ETS” nell’ambito della rassegna “Armonie Naturali”
Trani - domenica 2 novembre 2025
9.33
La magia della musica non finisce mai di stupire, perché la musica è un linguaggio universale che piò interpretare tanti stati d'animo differenti o imitare elementi naturali creando straordinarie sonorità.
Nella serata di ieri è andato in scena il concerto "Giochi d'acqua" della giovanissima pianista Federica Iacovelli. Il concerto è parte della stagione concertistica "Armonie Naturali" della fondazione "Aldo Ciccolini ETS". la giovane pianista ha presentato un programma di grande bellezza musicale, con musiche di Ravel, Holst, Debussy, Liszt, Saint – Saens e Rachmaninov, di cui alcune trascrizioni del M° Alfonso Soldano.
Il concerto, tenutosi a Palazzo Discanno, una cornice di straordinaria eleganza con i suoi affreschi ottocenteschi, ha raccolto il pubblico attorno alla pianista e al suo pianoforte; la giovane musicista è riuscita a riprodurre, proprio come il titolo del concerto, dei meravigliosi giochi d'acqua, ora giocosi e sereni come in Jeux d'eau di Ravel e Reflets dans l'eau di Debussy, ora tempestosi come nel Neptune, The Mystic di Holst. L'effetto onomatopeico è stato di forte impatto, dimostrando tutta la bravura artistica e il virtuosismo della M° Federica Iacovelli.
La pianista, che ha cominciato giovanissima a studiare musica, si è laureata al Conservatorio "Ugo Giordano" di Foggia e attualmente sta terminando il suo dottorato presso il Conservatorio della Svizzera italiana a Lugano nella classe del M° Roberto Plano che si è esibito a Trani proprio qualche settimana fa. Del concerto di ieri sera e del suo futuro, parla in un'intervista.
D: Il programma si chiama "Giochi d'acqua"; come lo hai interpretato?
R: L'acqua, in questo programma, è intesa come le diverse cose che può rappresentare e che hanno ispirato i diversi compositori che, poi, hanno cercato di tradurre in musica ciascuno con un linguaggio diverso. Sicuramente vi è l'acqua come elemento naturale, evocata dai "Giochi d'acqua" di Ravel o anche in Aquarium di Saint – Saens. Però, poi, abbiamo l'acqua come elemento spirituale e mitico come, per esempio, in Holst o nelle Sirene di Debussy. Poi abbiamo l'elemento spirituale che è presente in Liszt. Quindi l'acqua è rappresentata sotto una moltitudine di aspetti; forse è anche qui la difficoltà dell'interprete nel cercare di restituire a ciascuno l'effetto che voleva raggiungere.
D: Qual è il brano in cui più si rispecchiava tra quelli che ha suonato?
R: Il mio pezzo di questo programma è quello più religioso di Liszt, che narra di una leggenda su San Francesco di Paola che, dovendo attraversare lo Stretto di Messina, non aveva con sé danari e viene schernito dai barcaioli. Quindi compie un miracolo: stende il suo mantello sul mare, facendo dividere le acque e così raggiunge Messina e si ricongiunge con i suoi fratelli, che festeggiano il suo arrivo. Questo è il brano in cui più mi sento rappresentata, anche pianisticamente.
D: Quali sono i suoi progetti futuri al livello pianistico, considerato che sta anche terminando il suo dottorato?
R: Continuare a migliorare sempre; è quello che mi spinge ad andare avanti: la volontà di migliorare e di essere una pianista sempre migliore; dopo vorrei fermarmi accademicamente ma continuare a suonare. Il mio obiettivo è sicuramente essere una concertista ma, parallelamente, all'attività didattica, che è un'altra cosa che mi appassiona molto. Credo fortemente nel potere educativo della musica e vorrei essere l'insegnante migliore possibile; per farlo devo parallelamente fare la mia gavetta e, quindi, fare più esperienze possibili e suonare.
Nella serata di ieri è andato in scena il concerto "Giochi d'acqua" della giovanissima pianista Federica Iacovelli. Il concerto è parte della stagione concertistica "Armonie Naturali" della fondazione "Aldo Ciccolini ETS". la giovane pianista ha presentato un programma di grande bellezza musicale, con musiche di Ravel, Holst, Debussy, Liszt, Saint – Saens e Rachmaninov, di cui alcune trascrizioni del M° Alfonso Soldano.
Il concerto, tenutosi a Palazzo Discanno, una cornice di straordinaria eleganza con i suoi affreschi ottocenteschi, ha raccolto il pubblico attorno alla pianista e al suo pianoforte; la giovane musicista è riuscita a riprodurre, proprio come il titolo del concerto, dei meravigliosi giochi d'acqua, ora giocosi e sereni come in Jeux d'eau di Ravel e Reflets dans l'eau di Debussy, ora tempestosi come nel Neptune, The Mystic di Holst. L'effetto onomatopeico è stato di forte impatto, dimostrando tutta la bravura artistica e il virtuosismo della M° Federica Iacovelli.
La pianista, che ha cominciato giovanissima a studiare musica, si è laureata al Conservatorio "Ugo Giordano" di Foggia e attualmente sta terminando il suo dottorato presso il Conservatorio della Svizzera italiana a Lugano nella classe del M° Roberto Plano che si è esibito a Trani proprio qualche settimana fa. Del concerto di ieri sera e del suo futuro, parla in un'intervista.
D: Il programma si chiama "Giochi d'acqua"; come lo hai interpretato?
R: L'acqua, in questo programma, è intesa come le diverse cose che può rappresentare e che hanno ispirato i diversi compositori che, poi, hanno cercato di tradurre in musica ciascuno con un linguaggio diverso. Sicuramente vi è l'acqua come elemento naturale, evocata dai "Giochi d'acqua" di Ravel o anche in Aquarium di Saint – Saens. Però, poi, abbiamo l'acqua come elemento spirituale e mitico come, per esempio, in Holst o nelle Sirene di Debussy. Poi abbiamo l'elemento spirituale che è presente in Liszt. Quindi l'acqua è rappresentata sotto una moltitudine di aspetti; forse è anche qui la difficoltà dell'interprete nel cercare di restituire a ciascuno l'effetto che voleva raggiungere.
D: Qual è il brano in cui più si rispecchiava tra quelli che ha suonato?
R: Il mio pezzo di questo programma è quello più religioso di Liszt, che narra di una leggenda su San Francesco di Paola che, dovendo attraversare lo Stretto di Messina, non aveva con sé danari e viene schernito dai barcaioli. Quindi compie un miracolo: stende il suo mantello sul mare, facendo dividere le acque e così raggiunge Messina e si ricongiunge con i suoi fratelli, che festeggiano il suo arrivo. Questo è il brano in cui più mi sento rappresentata, anche pianisticamente.
D: Quali sono i suoi progetti futuri al livello pianistico, considerato che sta anche terminando il suo dottorato?
R: Continuare a migliorare sempre; è quello che mi spinge ad andare avanti: la volontà di migliorare e di essere una pianista sempre migliore; dopo vorrei fermarmi accademicamente ma continuare a suonare. Il mio obiettivo è sicuramente essere una concertista ma, parallelamente, all'attività didattica, che è un'altra cosa che mi appassiona molto. Credo fortemente nel potere educativo della musica e vorrei essere l'insegnante migliore possibile; per farlo devo parallelamente fare la mia gavetta e, quindi, fare più esperienze possibili e suonare.




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