
Vita di città
Gli alberi di ulivo su via Falcone ci costano altri 7000 euro
Per il trasporto eccezionale. Presi i soldi tolti all’Amiu. Nel maggio del 2010 la richiesta di cessione gratuita (per modo di dire) degli alberi
Trani - venerdì 11 novembre 2011
14.57
Lo slancio ambientalista del dirigente della quarta ripartizione (che aveva accolto la proposta di donazione di una società di fotovoltaico di circa 200 alberi di ulivo) ci costa 7.370 euro in più rispetto ai 20mila inizialmente stanziati.
E' stata pubblicata oggi una determina (di aprile scorso) con cui il dirigente ha affidato alla Trani Scavi Sas per 6.700 euro (più Iva) il compito di trasportare gli ulivi dal terreno da cui erano stati dismessi (strade Santa Chiara I e II) a via Falcone e Borsellino. Questo perché la cooperativa a cui era stati affidati i lavori di estirpamento e reimpianto (la Re Manfredi) non aveva i mezzi necessari per trasportare alberi di quella portata. Insomma, ai 20mila euro dati alla Re Manfredi, adesso si sommano altri 7370 euro, rinvenuti dalle economie relative al servizio affidato ad Amiu di pulizia della città e di manutenzione della fontane pubbliche. Morale della favola: per pagare i costi di questa operazione abbiamo utilizzato i soldi tolti all'Amiu.
La società Diamantienergy aveva proposto al Comune di prendersi quegli alberi poiché sul suolo ove erano ubicati bisognava realizzare dei lavori di manomissione stradale per realizzare il collegamento di un impianto fotovoltaico alla cabina dell'Amet. Per questo motivo, a maggio del 2010 è partita la richiesta di cessione gratuita degli ulivi. Gratuita per modo di dire, perché il regalo della società ci è costato una bella cifra. Speriamo che con la raccolta delle olive si arrivi a compensazione. Sic.
E' stata pubblicata oggi una determina (di aprile scorso) con cui il dirigente ha affidato alla Trani Scavi Sas per 6.700 euro (più Iva) il compito di trasportare gli ulivi dal terreno da cui erano stati dismessi (strade Santa Chiara I e II) a via Falcone e Borsellino. Questo perché la cooperativa a cui era stati affidati i lavori di estirpamento e reimpianto (la Re Manfredi) non aveva i mezzi necessari per trasportare alberi di quella portata. Insomma, ai 20mila euro dati alla Re Manfredi, adesso si sommano altri 7370 euro, rinvenuti dalle economie relative al servizio affidato ad Amiu di pulizia della città e di manutenzione della fontane pubbliche. Morale della favola: per pagare i costi di questa operazione abbiamo utilizzato i soldi tolti all'Amiu.
La società Diamantienergy aveva proposto al Comune di prendersi quegli alberi poiché sul suolo ove erano ubicati bisognava realizzare dei lavori di manomissione stradale per realizzare il collegamento di un impianto fotovoltaico alla cabina dell'Amet. Per questo motivo, a maggio del 2010 è partita la richiesta di cessione gratuita degli ulivi. Gratuita per modo di dire, perché il regalo della società ci è costato una bella cifra. Speriamo che con la raccolta delle olive si arrivi a compensazione. Sic.