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Il buon federalismo? Devolvere il 5x1000 al territorio

Di Lernia, Oasi 2: «E' utile destinare fondi a progetti locali». Diffusi i dati delle donazioni del 2009

«Alcuni giorni fa, l'agenzia delle Entrate ha comunicato i risultati delle donazioni del 5x1000 relativi al 2009, aiutandoci, in qualche maniera, a tracciare il quadro di quello che è lo stato della solidarietà in Italia. Gli italiani, e con loro i tranesi, con le loro firme hanno premiato progetti e organizzazioni senza dubbio meritevoli ma hanno tenuto molto poco in considerazione la ricaduta territoriale della loro solidarietà, non hanno privilegiato coloro che tutti i giorni si prendono cura dei loro bambini, dei loro anziani, dei parenti disabili, di quelli tossicodipendenti». Le considerazioni sono della Comunità Oasi 2.

«Il 5x1000 - si legge in una nota della cooperativa - è uno strumento che permette ai contribuenti italiani di destinare parte delle proprie tasse (il 5x1000 appunto) a enti, associazioni e organizzazioni, e che si aggiunge all'8x1000 destinato alle chiese. Questo strumento è stato introdotto per permettere ai cittadini di scegliere a chi destinare parte delle proprie tasse, attraverso quello che l'articolo 118 della Costituzione italiana definisce come principio di sussidiarietà. Uno strumento che risulta vitale per molte associazioni, ma i cui effetti reali sono distorti da una serie di fattori. Uno di questi riguarda la potenza degli strumenti di comunicazione: più è grande un'organizzazione, più ha possibilità di investimento nella comunicazione, più sono le persone a cui arriverà il messaggio».

Secondo Felice Di Lernia, presidente della Comunità Oasi2 «Il 5x1000 consente di applicare in maniera consapevole il federalismo fiscale, scegliendo di far rimanere il denaro delle proprie tasse sul proprio territorio, promuovendo in questo modo i progetti locali e favorendo lo sviluppo dell'economia. Senza nulla togliere alle più importanti organizzazioni nazionali governative, essere più attenti al tessuto sociale locale, significa investire nel proprio futuro».

I dati sulle donazioni 5x1000 del 2009:

La somma complessiva attribuita quest'anno con le dichiarazioni dei redditi ammonta a 420milioni di euro. Di questi, oltre 412milioni sono stati ripartiti tra gli enti aventi diritto. La parte rimanente, circa 8milioni di euro, non sarà assegnata, invece, perché relativa a scelte espresse a favore di enti esclusi dal beneficio sia per mancanza dei requisiti sia a causa di errori nella procedura di iscrizione.

Le novità in numeri - Il richiamo del cinque per mille non ammette soste. Continuano a crescere, infatti, sia le somme da erogare, 14,5milioni di euro in più rispetto al 2008, sia il numero dei contribuenti che hanno "esplicitato" la loro preferenza (quasi 1milione in più). Si segnala, inoltre, la diminuzione significativa degli enti del volontariato esclusi per tardiva o carente documentazione, dai 7.227 del 2008 si passa ai 3.493 del 2009; tra gli enti della ricerca scientifica gli esclusi sono 27, mentre quelli delle associazioni sportive sono 1.690. In particolare, per il volontariato il dato è il frutto di due trend paralleli e interconnessi: una maggiore familiarità degli enti e delle associazioni con le procedure di accesso e, al contempo, il riscontro positivo dell'impegno profuso dall'Agenzia nel diffondere la conoscenza dei meccanismi che regolano il cinque per mille. Impegno, questo, che tradotto in numeri equivale alla riduzione, da 18,1milioni di euro a 8milioni, della quota sottratta annualmente alla ripartizione a causa dell'esclusione, per vizi formali, di enti e associazioni.

Le scelte premiano il volontariato, mentre l'università scavalca la ricerca sanitaria – Resta immutata la vetta del cinque per mille. Per il quarto anno consecutivo, infatti, i contribuenti hanno indirizzato le proprie preferenze sulla categoria delle Onlus e del volontariato, che riceverà per il 2009 ben 267,7milioni di euro. Cambia, invece, l'ordine del podio con gli enti della ricerca scientifica e dell'università che, con 63,6milioni di euro, scavalcano gli enti della ricerca sanitaria. Questi ultimi, a loro volta, saranno premiati con 61,3milioni di euro. Chiudono la graduatoria i Comuni di residenza del contribuente, ai quali vengono assegnati 13,2milioni, e le associazioni sportive dilettantistiche, cui andranno circa 6,1milioni di euro.

La crisi non graffia l'appeal del 5 per mille – Il richiamo del 5 per mille non si smentisce. Sono oltre 15,4milioni, infatti, i contribuenti che per i redditi 2009 hanno espresso la propria scelta in favore di un ente o di una categoria. Si tratta di un dato in forte crescita, di gran lunga superiore al numero delle preferenze valide, 14,6milioni, esplicitate in riferimento ai redditi 2008. Nel duello tra i modelli il 730 prevale su Unico – Per quanto riguarda i modelli dichiarativi, il 730 si conferma quello più a misura di 5 per mille. Nel 2009, infatti, il 73% dei contribuenti ha espresso la propria preferenza con il Modello 730, mentre solo il 27% dei cittadini ha esplicitato la propria scelta utilizzando l'Unico.
Con il termine cinque per mille viene definito il meccanismo in virtù del quale il cittadino-contribuente può teoricamente vincolare il 5 per mille della propria IRPEF al sostegno di enti che svolgono attività socialmente rilevanti (non profit, ricerca scientifica e sanitaria). La legge finanziaria 2010 h previsto la possibilità di destinare il cinque per mille delle proprie imposte a associazioni di volontariato e non lucrative di utilità sociale, associazioni e fondazioni di promozione sociale, enti di ricerca scientifica, universitaria e sanitaria, comuni e associazioni sportive dilettantistiche. È stato previsto un tetto massimo di 400 milioni di euro che lo Stato devolverà per il 5x1000. Con il documento di programmazione economica e finanziaria 2011 si è abbassato da 400 a 100 milioni di euro il tetto di risorse destinate alle attività "no profit". (Wikipedia)
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