Vita di città
Il mercato settimanale di Trani verso il declino definitivo
Servizi igienici e posteggi selvaggi tra le problematiche dello storico mercato del martedì
Trani - martedì 5 novembre 2013
17.12
Periodicamente, ciclicamente e inevitabilmente torna di attualità la questione relativa al mercato settimanale di Trani che, secondo gli operatori e le associazioni di categoria, starebbe vivendo un periodo di profonda crisi. Secondo Unimpresa Bat, per evitare il declino definitivo dello storico mercato del martedì, è necessario riprendere gli incontri tra operatori e istituzioni interrotti qualche mese fa. «Fino a dieci anni fa - spiega il direttore Montaruli – quello di Trani era uno dei mercati più affascinanti e produttivi della Puglia: animava le vie cittadine, consentiva a tantissime attività commerciali e di somministrazione a posto fisso di realizzare il martedì guadagni rapportabili a tre, quattro giorni di lavoro infrasettimanale, rappresentava un punto di riferimento sociale ed economico per una popolazione sempre più anziana che ne apprezzava servizio e prodotti ed era il vero momento di aggregazione sociale, spontanea e di grandissimo valore culturale».
Tutto questo, secondo l'associazione di categoria, è stato cancellato dopo il trasferimento nell'estrema periferia ma, soprattutto, «dopo l'abbandono pressoché totale di un luogo e di un evento cioè il mercato settimanale che, a nostro avviso, potrebbe ancora essere salvato con interventi da anni auspicati».
I problemi della nuova sede mercatale sono tanti: dai servizi igienici messi a disposizione dei privati (solo grazie a questa disponibilità si è evitata, almeno finora, l'emergenza sanitaria a causa dell'assenza dei servizi igienici pubblici di servizio al mercato) all'accaparramento selvaggio dei posteggi lasciati liberi. «A fronte di oltre sessanta posteggi lasciati liberi accade che ogni martedì si assiste a vere e proprie aggressioni per il loro accaparramento e di queste occupazioni temporanee non si ha alcuna certezza che gli occupanti paghino quanto dovuto per la Tosap e per la Tarsug che, in assenza delle agevolazioni e degli abbattimenti previsti per legge per i concessionari di posteggio, ammontano a somme molto consistenti che se dovessero non essere incassate rappresenterebbero anche un ulteriore danno erariale per il bilancio comunale».
Tutto questo, secondo l'associazione di categoria, è stato cancellato dopo il trasferimento nell'estrema periferia ma, soprattutto, «dopo l'abbandono pressoché totale di un luogo e di un evento cioè il mercato settimanale che, a nostro avviso, potrebbe ancora essere salvato con interventi da anni auspicati».
I problemi della nuova sede mercatale sono tanti: dai servizi igienici messi a disposizione dei privati (solo grazie a questa disponibilità si è evitata, almeno finora, l'emergenza sanitaria a causa dell'assenza dei servizi igienici pubblici di servizio al mercato) all'accaparramento selvaggio dei posteggi lasciati liberi. «A fronte di oltre sessanta posteggi lasciati liberi accade che ogni martedì si assiste a vere e proprie aggressioni per il loro accaparramento e di queste occupazioni temporanee non si ha alcuna certezza che gli occupanti paghino quanto dovuto per la Tosap e per la Tarsug che, in assenza delle agevolazioni e degli abbattimenti previsti per legge per i concessionari di posteggio, ammontano a somme molto consistenti che se dovessero non essere incassate rappresenterebbero anche un ulteriore danno erariale per il bilancio comunale».