Vita di città

Il Porto di Trani: "solo una operazione di propaganda elettorale"

E' la posizione della lista Di Pietro sulla convenzione con Italia Navigando

«Nei giorni scorsi l'amministrazione cittadina ha illustrato il "fantasioso" progetto relativo al nuovo porto della città di Trani" che sarà gestito dalla costituenda società "Marina di Trani". L'amministrazione, anche in questo caso, ha millantato la creazione di nuovi posti di lavoro e l'ottenimento di fondi pubblici per 3 milioni di euro per la realizzazione di un'opera il cui costo viene stimato in 12 milioni di euro.

Ci sia permesso di dubitare che l'amministrazione Tarantini sia in grado di accedere a contributi dello Stato. Nei giorni scorsi, infatti, abbiamo constatato che per una gravissima negligenza è svanita l'opportunità di farsi accreditare un contributo statale per Euro 200.000 (gia' erogato) da poter destinare per opere nel centro storico cittadino. Così come dubitiamo che sia in grado di creare posti di lavoro se non per qualche fortunato amico.

L'ennesimo indebitamento: Per la realizzazione dell'opera sarà necessario fare ricorso ad un finanziamento bancario per circa 9 milioni di euro. Tale debito andrà a sommarsi ai 3 milioni di euro di debiti già esistenti ed ai 20 milioni di euro che vogliono rastrellare con l'emissione dei BOC. Ma chi restituirà tali somme? Saranno i cittadini a dover rimborsare i debiti contratti da un'amministrazione interessata solo a costituire società per azioni. Dubitiamo che abbiano anche il tempo per preoccuparsi di risolvere i problemi dei cittadini. E se poi non dovessero trovare tutti i soldi necessari per la realizzazione dell'opera cosa accadrà? Metteranno una bella statua anche al porto (ed i posti barca rimarranno inutilizzati) come è successo per " Piazza XX Settembre" ove hanno preferito posizionare una statua ed una fontana anziché ultimare e render utilizzabile il parcheggio sotterraneo.

I tempi di realizzazione: In conferenza stampa l'amministrazione ha lasciato intendere, maliziosamente, che il porto sarà pronto tra poco tempo. Solo per l'avvio dell'iniziativa e per l'ottenimento della concessione demaniale i tempi possono variare da un minimo di un anno ad un massimo di tre anni. I lavori, quindi, nella migliore delle ipotesi potranno iniziare tra 3 - 4 anni per esser terminati non prima del 2012-2013. La vori dei quali non viene data alcuna indicazione; forse perché il porto di Trani è già esistente e funzionante.

Le "solite delibere dell'ultimo momento": La delibera CIPE con cui 'Italia Navigando" ha la possibilità di costituire società per l'ampliamento di aree portuali è datata 13 Novembre 2003. L'amministrazione Tarantini, pur avendo avuto ben due anni di tempo per informare i cittadini della possibilità di realizzare "un nuovo porto", adotta la delibera di costituzione della nuova società "Marina del Porto" solo pochi giorni prima della scadenza fissata dalla legge. Saranno coincidenze ma questa amministrazione riserva tale trattamento per tutti gli affari economici di una certa importanza. Come dire: "Meglio che l'opposizione non approfondisca". Vedi termovalorizzzatore, vedi i provvedimenti urbanistici per costruire sulle aree verdi ed a vincolo caducato ed annullato, vedi le spese per l'estate tranese.

La Morale: L'operazione intrapresa è palesemente nebulosa. Nulla è certo: ne i tempi di realizzazione dell'opera, ne la convenienza per i cittadini, né il prezzo di vendita dei posti barca, né dove verranno spostati i pescherecci, ne' se saranno erogati fondi pubblici, né il loro ammontare, nè il costo effettivo dell'opera, né l'entità dell'indebitamento.

L'unica cosa certa è che per due o tre anni avremo un altro Consiglio di amministrazione "La Marina di Trani" da pagare profumatamente. Questi inutili costi si aggiungeranno a quelli che i cittadini già sostengono per "Amet Iniziative Speciali, per la Fondazione Ida Greca del Carretto e per l'ATI creata dall'Amet per la costruzione del termovalorizzatore. Cosa hanno fatto sino ad oggi queste società per la nostra città: Nulla è l'amara risposta. Insomma siamo innanzi ad una ulteriore iniziativa di natura commerciale dagli esiti incerti e rischiosi e per nulla convenienti per i cittadini ai quali non viene chiesto nemmeno un parere (eppure sono loro che pagano). Nella nostra città non abbiamo piu' una amministrazione ma una vera e propria Holding che, sembra, abbia anche ricomposto l'ennesima crisi politica "hanno sottoscritto un patto parasociale sull'urbanistica, probabilmente.»Avv. Sebastiano de Feudis
Capogruppo Lista Di Pietro


  • Termovalorizzatore
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