
Associazioni
“L’ultimo giorno di Gaza”, l'associazione Lacarvella fa rumore contro la guerra
Un gesto simbolico per rompere il silenzio sul dramma umanitario
Trani - lunedì 28 luglio 2025
10.34
Domenica 27 luglio, Trani ha risposto con forza all'appello lanciato dal Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali dei Cattolici in Italia, partecipando all'iniziativa nazionale "L'ultimo giorno di Gaza". Tra i promotori locali, l'associazione Lacarvella di Trani, che ha aderito all'evento invitando la cittadinanza a "fare rumore" contro il silenzio e l'indifferenza che circondano la tragedia umanitaria in corso nella Striscia di Gaza.
L'iniziativa, nata come gesto simbolico per rompere il silenzio di fronte allo sterminio in corso, ha coinvolto numerose città italiane: pentole, campane, fischietti e sirene hanno riecheggiato da balconi, finestre, piazze e spiagge. Anche a Trani, grazie all'impegno di Lacarvella, la città si è unita idealmente al popolo palestinese con un gesto semplice ma potente.
«Gaza muore di fame e sotto le bombe – dichiara Antonio Russo Galante – non possiamo restare in silenzio. Vogliamo far sentire la nostra vicinanza e gridare al mondo che ci siamo, che li ascoltiamo, che non sono soli». L'iniziativa ha rappresentato un momento di profondo coinvolgimento collettivo, richiamando l'attenzione sul diritto alla vita e alla dignità, e sottolineando l'urgenza di una mobilitazione umana e politica per fermare la violenza.
L'iniziativa, nata come gesto simbolico per rompere il silenzio di fronte allo sterminio in corso, ha coinvolto numerose città italiane: pentole, campane, fischietti e sirene hanno riecheggiato da balconi, finestre, piazze e spiagge. Anche a Trani, grazie all'impegno di Lacarvella, la città si è unita idealmente al popolo palestinese con un gesto semplice ma potente.
«Gaza muore di fame e sotto le bombe – dichiara Antonio Russo Galante – non possiamo restare in silenzio. Vogliamo far sentire la nostra vicinanza e gridare al mondo che ci siamo, che li ascoltiamo, che non sono soli». L'iniziativa ha rappresentato un momento di profondo coinvolgimento collettivo, richiamando l'attenzione sul diritto alla vita e alla dignità, e sottolineando l'urgenza di una mobilitazione umana e politica per fermare la violenza.
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