
Vita di città
La Luna delle Fragole incanta Trani: un plenilunio che sembra poesia
Lo scatto di Beppe Farano l'ha catturata poco dopo il suo sorgere
Trani - giovedì 12 giugno 2025
8.55
Ieri sera Trani si è lasciata illuminare dalla "Luna delle Fragole", il sesto plenilunio del 2025. È sorta lentamente dal mare, tingendosi di un rosa intenso per effetto della rifrazione atmosferica, e lí ad attenderla erano tanti tranesi, armati di smartphone o teleobiettivi potenti per provare a farle un ritratto. Il cielo era limpido, ieri, e le attese non sono state deluse quando, dietro il Monastero arroccato sulle rive rocciose di Colonna , lì dove Trani si spinge più in là verso il mare, la luna rossastra e luminosa, bassa e sognante, come fosse uscita dalle acque per accendere la notte, si è mostrata in tutta la sua bellezza.
Il nome, come da tradizione dei nativi americani, non ha nulla a che fare con il colore: era il periodo del raccolto delle fragole selvatiche, ed è a quel tempo che il plenilunio di giugno deve il suo appellativo. Eppure, ieri sera, quel nome sembrava perfettamente aderente alla realtà: la luna ha davvero assunto tonalità rosate, delicate, quasi irreali, prima di sollevarsi nel cielo e rivelare il suo candore argentato.
Alta, luminosa, regale, ha rischiarato Trani dall'alto come un faro antico, accarezzando dall'alto il porto, le barche, il muraglione della villa Comunale e poi, dall'alto, tutta la città , fino alle campagne. E non ci si abitua mai a questa atmosfera che pare sospesa, comd fuori dal tempo.
E stamattina, dopo l'alba, il cielo su Trani appariva pallido, quasi offuscato, come se portasse ancora addosso il bagliore lunare della notte appena trascorsa. Una luce persistente, un'eco visiva di un incanto che pare non voler svanire.
"Che fai tu, luna, in ciel?", avrebbe forse chiesto un pescatore al ritorno, citando il pastore errante di Leopardi. Ma la risposta, in silenzio, era già scritta sulle onde e nei volti incantati di chi l'ha attesa, come Beppe Farano di cui pubblichiamo lo scatto: la luna era lì per farsi guardare, per ricordare che anche nella realtà si può assistere a una forma di magia. Basta saperla cogliere, e goderne fa bene all'anima.
Il nome, come da tradizione dei nativi americani, non ha nulla a che fare con il colore: era il periodo del raccolto delle fragole selvatiche, ed è a quel tempo che il plenilunio di giugno deve il suo appellativo. Eppure, ieri sera, quel nome sembrava perfettamente aderente alla realtà: la luna ha davvero assunto tonalità rosate, delicate, quasi irreali, prima di sollevarsi nel cielo e rivelare il suo candore argentato.
Alta, luminosa, regale, ha rischiarato Trani dall'alto come un faro antico, accarezzando dall'alto il porto, le barche, il muraglione della villa Comunale e poi, dall'alto, tutta la città , fino alle campagne. E non ci si abitua mai a questa atmosfera che pare sospesa, comd fuori dal tempo.
E stamattina, dopo l'alba, il cielo su Trani appariva pallido, quasi offuscato, come se portasse ancora addosso il bagliore lunare della notte appena trascorsa. Una luce persistente, un'eco visiva di un incanto che pare non voler svanire.
"Che fai tu, luna, in ciel?", avrebbe forse chiesto un pescatore al ritorno, citando il pastore errante di Leopardi. Ma la risposta, in silenzio, era già scritta sulle onde e nei volti incantati di chi l'ha attesa, come Beppe Farano di cui pubblichiamo lo scatto: la luna era lì per farsi guardare, per ricordare che anche nella realtà si può assistere a una forma di magia. Basta saperla cogliere, e goderne fa bene all'anima.