Saverio Lomolino
Saverio Lomolino
Cronaca

La storia di Saverio: il valore della cura, un messaggio di speranza e coraggio

Dalla telefonata di Papa Francesco alla forza della rete sanitaria

La storia di Saverio Lomolino, 16 anni, giovane tranese affetto da una grave malattia rara, che ricevette la telefonata di Papa Francesco è ormai nota a livello nazionale. Saverio ha dato voce alla sua esperienza in modo nuovo, condividendo un messaggio di speranza pur nell'attuale sofferenza.

Una comunicazione, che infonde speranza e positività, è oggi un'urgenza. Saverio ha scoperto, nell'attuale condizione, una realtà che non avrebbe mai immaginato di conoscere: la realtà ospedaliera, nella quale riceve stimoli importanti per andare avanti e trovare coraggio. La malattia è un'esperienza che il paziente vive in condivisione con le persone che le sono vicine, in primis con la famiglia, ma anche con chi si prende cura di lui, appunto i medici e il personale sanitario.

Desideriamo conoscere la realtà che assiste Saverio e tanti altri piccoli e giovani pazienti. Una sponda di speranza a noi prossima e presente sul nostro territorio.

Saverio è seguito con cura presso il Reparto di Oncoematologia Pediatrica del Policlinico di Bari, un polo d'eccellenza diretto, magistralmente, dal dott. Nicola Santoro, queste le sue dichiarazioni.

"Parto da un punto di vista più generale. Il settore dell'Oncoematologia Pediatrica è una fetta di Sanità parti colare per l'età dei pazienti e per la patologia che, purtroppo, devono sopportare. Oltre all'aspetto tecnico, i medici si fanno carico di un'adozione etica di queste persone, che si affida no a noi quasi come se fossimo dei genitori adottivi".

"È insito nell'Oncoematologia Pediatrica creare, intorno al paziente, una condizione che deve andare anche al di là della semplice gestione tecnica, abbastanza fredda e codificata. Abbiamo la fortuna di far rete con un' Associazione nazionale che cura, allo stesso modo, i pazienti in centri certificati e altamente qualificati. Questo permette a tutti i bambini, a prescindere dalle regioni in cui risiedono, di avere lo stesso trattamento di cura d'eccellenza non soltanto a livello locale, ma anche a livello europeo e internazionale".

"Parliamo quindi di possibilità di cura tra le più elevate a livello mondiale. Questo è un dato importante ma ci aggiungiamo del nostro. Siamo meridionali e il calore, che può derivare dalle nostre caratteristiche culturali, ci permette di creare un "tipo" di ambiente che, quasi sempre, viene ad essere molto gradito dal gruppo familiare e dal paziente. Que sto è un dato importante, perché sappiamo che un ambiente che funziona bene, dal punto di vista psicologico, offre un risultato maggiore. In questo settore, l'impegno del team è fondamentale".

"Tutti i dirigenti medici, che compongono questo tipo di squadra -
conclude il dott. Santoro - supportano un concetto di lavoro condiviso. È questo che con sente di creare un livello d'eccellenza nella Sanità. Qui i singoli hanno deciso di creare una squadra coesa per il raggiungimento di un obiettivo, che poi si traduce nel benessere del paziente. Quello dei nostri pazienti è un mo mento difficile che deve, però, saper godere anche dei piccoli passi in avanti. Soluzioni miracolistiche non sono di nostra competenza ma accettiamo, ovviamente, il supporto esterno che "viene dall'alto". Adottiamo la politica dei piccoli passi, e ogni piccolo passo è un traguardo per tutti".

"Di Saverio possiamo dire che ha una patologia molto impegnativa, aggressiva e anche piuttosto estesa -
dichiara Il dott. Francesco De Leonardis che è parte della equipe che segue Saverio - . Grazie alla storia di questo Centro e anche grazie alla nostra storia personale di medici, possiamo dire di poter dare a questi ragazzi un livello di assistenza e di qualità di livello internazionale. Il nostro Centro, come molti altri, è inserito in un Network internazionale e questo è un motivo di tranquillità per il paziente e, anche, per noi medici. Sappiamo di poter fornire cure di altissimo livello".

"Questo mestiere, per noi -
afferma il dott. De Leonardis - è totalizzante e questo ci porta a costruire rapporti personali significativi con questi ragazzi e con i bambini qui presenti. A me piace ricordare le parole di uno dei padri dell'ematologia italiana, che diceva "Non c'è nessun pazien te così grave da non meritare una speranza". Noi faremo di tutto non solo per curare i nostri piccoli pazienti ma, soprattutto, per guarirli".

(*) Articolo di Maria Terlizzi per il periodico della Arcidiocesi di Trani Barletta Bisceglie «InComunione». Ringraziamo per l'autorizzazione alla pubblicazione il Dir. Riccardo Losappio.

Nel video che pubblichiamo Saverio Lomolino è ripreso presso il Reparto Oncoematologia Pediatrica del Policlinico di Bari a colloquio con i medici. La famiglia di Saverio per voce della mamma Valentina Oreste ci tiene a ringraziare chi si è prodigato e si sta ancora prodigando per la salute di suo figlio, tutti a vario titolo, in particolare nell'ambito medico: la dott.ssa Daniela Maiorano, dirigente medico responsabile coordinamento terapia del dolore accessi vascolari e cure palliative, il dott. Giuseppe Moschetta, infermiere professionale esperto della terapia dolore e cure palliative, Gino Mondelli infermiere volontario, il dott. Giuseppe Tarantini, Primario di Ematologia dell'Ospedale "Di Miccoli" di Barletta, grazie la strada migliore per una assistenza di eccellenza, ed infine l'associazione ANT che si occupa di cure domiciliari palliative.
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