Scuola e Lavoro
Lapideo, anche Ferrante chiede una revisione delle tariffe
«Occorre un sistema meno afflittivo». Per gli operatori una tassa di 1200 euro per ogni ettaro autorizzato
Trani - giovedì 28 luglio 2011
Dopo Stefano Di Modugno (PdL), anche Fabrizio Ferrante (Pd) chiede una revisione della delibera regionale (la 821/11) sulla tariffazione dell'attività estrattiva che prevede una tassa di 1200 euro per ogni ettaro autorizzato, con la conseguenza che il mancato pagamento entro il 31 luglio comporterà automaticamente la sospensione dell'autorizzazione e quindi di fatto la chiusura delle attività di estrazione.
«Le conseguenze - dice Ferrante - sono facili da immaginare e si ripercuoteranno sui livelli occupazionali diretti e sulle economie esterne che gravitano intorno al settore. E' necessario riprendere in modo proficuo e senza ultimatum la strada della concertazione favorendo soluzioni che dettino da una parte regole certe e dall'altra la possibilità per le aziende di rispettarle. Occorre dunque rivedere la tariffazione introdotta dalla delibera regionale ed articolare un sistema sanzionatorio che sia sicuramente meno afflittivo e che non comporti l'automatismo della sospensione. Bisogna attivarsi da subito perché la scadenza del 31 luglio è alle porte ed è per questo che facciamo appello alla giunta regionale di rivedere le proprie decisioni in materia».
«Le conseguenze - dice Ferrante - sono facili da immaginare e si ripercuoteranno sui livelli occupazionali diretti e sulle economie esterne che gravitano intorno al settore. E' necessario riprendere in modo proficuo e senza ultimatum la strada della concertazione favorendo soluzioni che dettino da una parte regole certe e dall'altra la possibilità per le aziende di rispettarle. Occorre dunque rivedere la tariffazione introdotta dalla delibera regionale ed articolare un sistema sanzionatorio che sia sicuramente meno afflittivo e che non comporti l'automatismo della sospensione. Bisogna attivarsi da subito perché la scadenza del 31 luglio è alle porte ed è per questo che facciamo appello alla giunta regionale di rivedere le proprie decisioni in materia».