
Politica
Lavori nella stanza del dirigente, polemizzano i Verdi
«Spesi 1300 euro per una tenda. E dov'era l'urgenza?». Intervento dei consiglieri comunali dopo la denuncia del dr. Hauze
Trani - mercoledì 27 aprile 2011
Dopo il nostro dr. Hauze, anche i Verdi scrivono per chiedere spiegazioni sulle spese per lavori di risistemazione delle stanze comunali ed in particolare dei locali che ospitano la dirigente dell'ufficio del piano di zona. «Tra le tante voci legate alla gestione dei servizi sociali della nostra città - scrivono Di Gregorio e Laurora - abbiamo trovato anche una determina con la quale la stessa dirigente dell'ufficio di piano ha ritenuto di dover spendere per urgente ristrutturazione, ripristino ed allestimento dell'ufficio la bellezza di 15.500 euro Iva inclusa. La procedura è appunto la solita, ossia quella dell'urgenza. Capiamo bene che in questa città, forse proprio perché turistica, succede che faccia più rumore un pranzo di qualche migliaia di euro di pochi privilegiati, ma poi passano in secondo piano episodi come quello descritto che lasciano molte perplessità».
«Innanzitutto non si comprende - dicono i due consiglieri - quale sia stata l'urgenza dei lavori. In secondo luogo, esprimiamo perplessità sulla necessità dei costi sostenuti. E' possibile spendere per una tenda quasi 1.300 euro o per una scrivania quasi 1.700 euro o, ancora, 900 euro per un tavolo da riunione, 400 per una poltrona, 250 per una lampada da scrivania quasi 250 euro e 70 per un cestino gettacarte? Non ci esprimiamo sul valore degli oggetti acquistati, ma sull'opportunità che in questo momento si possano spendere soldi, soprattutto con una specifica finalità (servizi sociali), con le suddette modalità. E poi, perché alcuni ambienti del Comune sono assolutamente abbandonati a se stessi ed altri invece godono di tale trattamento? Nel frattempo, rimaniamo ancora in attesa del nuovo bando per la gestione del centro semiresidenziale con finalità riabilitative di soggetti diversamente abili oramai in proroga da oltre un anno.
«Innanzitutto non si comprende - dicono i due consiglieri - quale sia stata l'urgenza dei lavori. In secondo luogo, esprimiamo perplessità sulla necessità dei costi sostenuti. E' possibile spendere per una tenda quasi 1.300 euro o per una scrivania quasi 1.700 euro o, ancora, 900 euro per un tavolo da riunione, 400 per una poltrona, 250 per una lampada da scrivania quasi 250 euro e 70 per un cestino gettacarte? Non ci esprimiamo sul valore degli oggetti acquistati, ma sull'opportunità che in questo momento si possano spendere soldi, soprattutto con una specifica finalità (servizi sociali), con le suddette modalità. E poi, perché alcuni ambienti del Comune sono assolutamente abbandonati a se stessi ed altri invece godono di tale trattamento? Nel frattempo, rimaniamo ancora in attesa del nuovo bando per la gestione del centro semiresidenziale con finalità riabilitative di soggetti diversamente abili oramai in proroga da oltre un anno.
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