
Vita di città
Lido Colonna, pedana per disabili non a norma: da beneficio a pericolo
Il Comitato Bene Comune reitera l'invito alla manifestazione di protesta del 19 luglio
Trani - martedì 15 luglio 2014
8.08
«Il mare è di tutti, salvo essere smentiti nei fatti». È con questa frase palesemente ironica che il Comitato Bene Comune continua a "batter ferro" su una questione assai cara ai bagnanti tranesi, ossia gli accessi a mare. Spiagge, come il Lido di Colonna, che teoricamente dovrebbero essere aperte a tutti, ma di fatto escludono categoricamente alcuni cittadini.
Proprio nella spiaggia portata ad esempio si è verificato un caso al limite del paradosso: l'anno scorso, come ben tutti sanno, è stata installata una pedana per l'accesso al mare dei diversamente abili, formata da una struttura che è venuta a costare, alla tasche comunali, la modica cifra di 8.500 euro. Difatti, però, questa rampa ha presentato da subito delle anomalie: in primis non risulta idonea ai fini della legge e per giunta costituisce una barriera pericolosa per tutti. L'ordinanza balneare è chiara in tal senso. Essa impone "di rendere perfettamente fruibili, anche ai soggetti diversamente abili, gli accessi pubblici al mare esistenti, garantendo la costante pulizia per la loro regolare percorribilità […] di predisporre, ai fini della concreta fruibilità delle spiagge libere e del mare territoriale anche da parte dei soggetti diversamente abili, idonei percorsi perpendicolari alla battigia e fino al raggiungimento della stessa, con apposite pedane amovibili". Uno scenario, quello descritto, che certamente non ricorda minimamente il Lido di Colonna. «Potrebbero facilmente provare i nostri amministratori ad accedere al mare con una carrozzella», ironizza il Comitato.
Nonostante i ripetuti richiami e il continuo disappunto dei cittadini, l'amministrazione ha fatto orecchie da mercante continuando ad ignorare la questione e i pericoli che ne derivano sia in termini pratici che legali. Ovviamente non si tratta semplicemente di sottolineare l'ennesima pessima figura delle nostre spiagge (qualcuno potrebbe persino obiettare: «oramai siamo abituati!») o la mancanza di civiltà, ma di evidenziare un caso di vera e propria inosservanza delle disposizioni che disciplinano sulla materia. «L'unico tentativo lungo tutta la costa tranese - dichiara con veemenza il Comitato - d'accesso per i diversamente abili è stato fatto in questo modo, inutile e dannoso».
Per questi motivi, viene rinnovato l'invito a partecipare il 19 luglio alla manifestazione sul mare, con lo scopo di far sentire anche la voce dei diretti protagonisti della vicenda, per riprendersi un bene a cui anche loro hanno pieno diritto d'accesso.
Proprio nella spiaggia portata ad esempio si è verificato un caso al limite del paradosso: l'anno scorso, come ben tutti sanno, è stata installata una pedana per l'accesso al mare dei diversamente abili, formata da una struttura che è venuta a costare, alla tasche comunali, la modica cifra di 8.500 euro. Difatti, però, questa rampa ha presentato da subito delle anomalie: in primis non risulta idonea ai fini della legge e per giunta costituisce una barriera pericolosa per tutti. L'ordinanza balneare è chiara in tal senso. Essa impone "di rendere perfettamente fruibili, anche ai soggetti diversamente abili, gli accessi pubblici al mare esistenti, garantendo la costante pulizia per la loro regolare percorribilità […] di predisporre, ai fini della concreta fruibilità delle spiagge libere e del mare territoriale anche da parte dei soggetti diversamente abili, idonei percorsi perpendicolari alla battigia e fino al raggiungimento della stessa, con apposite pedane amovibili". Uno scenario, quello descritto, che certamente non ricorda minimamente il Lido di Colonna. «Potrebbero facilmente provare i nostri amministratori ad accedere al mare con una carrozzella», ironizza il Comitato.
Nonostante i ripetuti richiami e il continuo disappunto dei cittadini, l'amministrazione ha fatto orecchie da mercante continuando ad ignorare la questione e i pericoli che ne derivano sia in termini pratici che legali. Ovviamente non si tratta semplicemente di sottolineare l'ennesima pessima figura delle nostre spiagge (qualcuno potrebbe persino obiettare: «oramai siamo abituati!») o la mancanza di civiltà, ma di evidenziare un caso di vera e propria inosservanza delle disposizioni che disciplinano sulla materia. «L'unico tentativo lungo tutta la costa tranese - dichiara con veemenza il Comitato - d'accesso per i diversamente abili è stato fatto in questo modo, inutile e dannoso».
Per questi motivi, viene rinnovato l'invito a partecipare il 19 luglio alla manifestazione sul mare, con lo scopo di far sentire anche la voce dei diretti protagonisti della vicenda, per riprendersi un bene a cui anche loro hanno pieno diritto d'accesso.

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