Cronaca

Maxisequestro sul porto di Trani, cosa è cambiato per i gestori?

Una conferenza stampa di Confesercenti sul nuovo regolamento comunale

Dopo il blitz che ha portato al sequestro delle strutture esterne dei 38 locali affacciati sulla banchina del porto e nel centro storico a Trani, a sostegno degli esercenti che si sono visti apporre i sigilli a gazebo, chioschi, pedane, coperture e strutture metalliche, interviene nuovamente Confesercenti BAT, con una conferenza stampa indetta per oggi, 22 aprile alle ore 16,00 presso la sede in via Vittorio veneto 15. Nonostante il regolamento che doveva essere la soluzione a tutti i mali, i ristoratori continuano a manifestare la loro difficoltà: occupazione suolo pubblico, aree pedonali, accesso alla città. Numerosi problemi che non sono stati ancora risolti.

Il regolamento sull'occupazione di suolo pubblico approvato dal Consiglio comunale il 5 febbraio scorso è stato presentato come risolutivo di ogni problema pregresso e completo degli opportuni strumenti tecnici che avrebbero consentito a tutti gli operatori del settore di predisporre serenamente le proprie strutture. Gli esercenti avrebbero potuto, senza alcuna difficoltà, né tecnica né burocratica, pianificare i propri investimenti per attrezzare i locali secondo le leggi vigenti in materia, in tempo per sfruttare al meglio la stagione primaverile e, soprattutto, quella estiva. Forse anche per questo allora furono contenti della soluzione presentata.



"Eppure Confesercenti, già allora, manifestò tutta la sua perplessità, dicendo che il regolamento sarebbe stato oggetto di attento studio. Oggi - scrive Mario Raffaele Landriscina, segretario provinciale – siamo ancora più convinti che questo è il risultato di una assoluta mancanza di comunicazione, per esempio con quelle associazioni che quel luogo lo hanno lanciato. Noi abbiamo scelto di partire contrattaccando, invitando i commercianti a fare gruppo e creando un pool di tecnici che possa far luce con estrema precisione su ciò che è accaduto, per capire le linee da seguire". Michele Mauro Simone, presidente di ConfesercentiBAT, si era offerto come promotore di una causa collettiva per chiedere, se fosse stato possibile, il risarcimento dei danni provocati ai commercianti. Più volte Confesercenti BAT ha ribadito la disponibilità sia al Comune che ai commercianti, nel mettere a disposizione un pool di tecnici, interni ed esterni alla confederazione, per chiarire i punti oscuri del regolamento.

"Come imprenditore sono fortemente dispiaciuto per come vengono trattati gli imprenditori tranesi – aggiunge Giuseppe Faconda, presidente di Confesercenti Trani - perché vengono sistematicamente presi in giro. In tempi non sospetti, anche se con modi che potevano sembrare non troppo eleganti, il Presidente Provinciale ha espresso come sarebbero andate le cose, denunciando qualcosa che gli imprenditori non hanno compreso. L'associazione che li doveva tutelare non ha valore, perché si è accordata con i politici, non tutelando gli imprenditori. Noi di Confesercenti siamo stati aspramente criticati solo perché in quell'occasione abbiamo chiesto più chiarezza. Io stesso invitai tutti i candidati sindaci ad un confronto sull'argomento.

L'unico che furbamente non si presentò fu proprio il candidato Tarantini. Non è venuto per precedenti impegni, o forse non è venuto per non esporsi, perché consapevole che una vera soluzione al problema non poteva essere trovata così facilmente. Poi purtroppo non possiamo dispiacerci se i nostri imprenditori si trasferiscono altrove. Sono costretto ancora una volta a contestare il metodo con cui è stato fatto il regolamento, che sottolineo, ci è stato fatto vedere soltanto il giorno prima dell'approvazione. Il verbale di quell'incontro è la prova, che pur non avendo potuto leggere, abbiamo accettato, ciò che era scritto. Ma è stato l'ennesimo esempio di accordi sotto banco. Sono dispiaciuto per ciò che sta succedendo. Ed è una vergogna che siano sempre le imprese a subire".



Agli imprenditori diciamo di non farsi continuare a coinvolgere in mere strumentalizzazioni politiche perché la risoluzione ai loro problemi è solo tecnica e può venire fuori solo se si concerta una rivendicazione sindacale qualificata e professionale. Si abbandonino tutti coloro i quali si dichiarano pronti a risolvere con colpi di bacchetta magica problemi ormai incancrenitisi e si approfondiscano le problematiche anche per evitare di sborsare a vuoto somme ingenti per percorrere vie consulenziali errate che, paradossalmente non fanno altro che aggravare le situazioni. In poche parole si dia fiducia al lavoro di chi, sommessamente ed umilmente, negli ultimi quindici anni, oltre ad aver creato e favorito la nascita della Movida tranese, si è prodigato per parare i colpi bassi delle associazioni di residenti, di politici incompetenti (non si dimentichino le proteste e lo sciopero fatto per le confusionarie zone pedonali ed a traffico limitato) e di zelanti funzionari ASL del passato che tentavano di stroncare la crescita di imprenditori grazie ai quali oggi, senza alcuna fatica, molti si consentono di parlare impropriamente di "Turismo a Trani".
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