Biagio Zanni
Biagio Zanni
Cronaca

Omicidio Zanni, condannato a 10 anni il ragazzino che lo accoltellò

Multa e messa alla prova per altri due minori. Rischiano il processo anche due maggiorenni

Due condanne ed un'ulteriore udienza per decidere dove e come metter alla prova il terzo imputato minorenne accusato, in stato di libertà, delle rissa poi costata la vita a Biagio Zanni, la notte tra il 19 e il 20 settembre del 2015. Il 34enne tranese morì all'alba del 20, a poche ore dalle coltellate che gli sarebbero state inferte al culmine di una rissa sulla banchina del porto dall'allora quindicenne D.B.

Questi è stato condannato dal gup del Tribunale per i minorenni di Bari a 10 anni di reclusione, con il rito abbreviato; mentre suo fratello (A.B.) a 200 euro, per aver partecipato alla rissa della tarda serata di sabato 19 settembre, in via Statuti Marittimi. Resta, invece, ancora da definire dove e come sarà sottoposto alla messa in prova G.B., terzo imputato (l'accusa è di rissa) davanti al Tribunale per i minorenni di Bari. Lo scorso dicembre il gup Rosella Politi accolse l'stanza formulata dall'avvocato Luigi Mastromauro, disponendo una relazione dei servizi sociali per valutare le modalità più opportune. Gli assistenti sociali hanno concluso la relazione indirizzando l'oggi 18enne verso una comunità, anche al fine di tutelare la sua incolumità dalle minacce che avrebbe ricevuto dopo il delitto da uno dei due fratelli. L'avvocato Mastromauro aveva chiesto, invece, la messa in prova all'esterno di una comunità per garantirgli il percorso formativo-istruttivo. Ma il gup ha deciso per la comunità, sposando, dunque, la relazione dei servizi sociali. Nuova udienza il 17 luglio per la scelta della comunità dove G.B. sarà messo alla prova con relativo programma.

Intanto per una pura coincidenza, concomitatamente alle condanne del gup del tribunale per i minorenni di Bari, ieri si è tenuta a Trani l'udienza preliminare (gup Maria Grazia Caserta) per vagliare le richieste di rinvio a giudizio di Gianluca Napoletano (21 anni) e Gabriele Lorusso (23). Con l'avviso di chiusura delle indagini entrambi furono accusati dal pubblico ministero tranese Marcello Catalano di rissa. Con lo stesso a Napoletano fu contestato anche il "reato diverso da quello voluto da taluno dei concorrenti" in relazione all'accusa di omicidio.
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